Storie curiose sul perché alcuni turisti stanno restituendo degli oggetti “maledetti” a Pompei

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Recentemente una donna ha spedito un pacco a Pompei contenente alcuni oggetti presi dal sito storico, insieme a un biglietto di scuse. I media internazionali hanno subito cavalcato la notizia di questo strano evento, in gran parte dal momento che la donna ha dichiarato di essere stata maledetta per le sue azioni. Secondo il parco, tuttavia, questa non sembra affatto essere la prima volta in cui accade una cosa del genere e turisti da tutto il mondo hanno restituito oggetti maledetti per molti anni.

I turisti stanno riportando oggetti presi da Pompei illegalmente © MartinM303 / Getty Images
I turisti stanno riportando oggetti presi da Pompei illegalmente © MartinM303 / Getty Images
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Parlando con Lonely Planet, la dottoressa Luana Toniolo, responsabile archeologica di Pompei ha dichiarato che il parco ha ricevuto circa 200 resi nell’ultimo decennio, molti dei quali includono lettere che raccontano la storia del perché e quando oggetti come tessere di mosaico bianco, pezzi di ceramica, rocce, sassi e frammenti di architettura erano stati presi. Alcuni descrivono persino il perché hanno deciso di restituire gli oggetti, adducendo come causa la sfortuna.

“Alcune lettere ci raccontano di eventi tristi che sono successi dopo aver rubato dei reperti a Pompei, come gambe e caviglie rotte. Altri hanno sentito parlare di questa maledizione e preferiscono restituire questi reperti come precauzione, prima che qualcosa di brutto possa accadergli,” dice Toniolo.

Una lettera inviata al parco recita in spagnolo, “Questi sono piccoli pezzi presi dalle colonne di Pompei. Da quando li abbiamo presi nel 1982 abbiamo avuto sfortuna. Non sappiamo se questa sia superstizione o una coincidenza. In ogni caso, speriamo che ritornino al loro destino, le rovine di Pompei, perché, come ho detto prima, abbiamo avuto delle esperienze davvero negative. Li abbiamo presi giusto per avere un ricordo della città e per conservare un piccolo pezzo della colonna. Mi dispiace tanto. Non l’abbiamo fatto con intenzioni cattive, solo per avere un ricordo. Grazie.”

Una lettera in spagnolo inviata al parco © Parco Archeologico di Pompeii
Una lettera in spagnolo inviata al parco © Parco Archeologico di Pompeii
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Un altra risalente al 2010 dice: “Sono convinto che questi ciottoli che ho portato dall’Italia mi portino sfortuna. Per questo motivo li rimando a casa così io posso essere libero. Grazie e buona giornata.”

Sebbene riportare degli oggetti che non dovevano essere presi in primo luogo sia una buona notizia, la dottoressa Toniolo ha detto che la mancanza di contesto a cui appartengono significa che la loro forza come oggetti storici è persa per sempre. I turisti sono esortati a non interferire con siti storici di tale importanza.

Un biglietto di scuse in italiano insieme agli oggetti riportati © Parco Archeologico di Pompei
Un biglietto di scuse in italiano insieme agli oggetti riportati © Parco Archeologico di Pompei
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