Il museo della vagina apre a Londra

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Nell’epoca degli strani trattamenti per l’igiene intima come le uova di giada di Goop e i lavaggi vaginali pubblicizzati dalle Kardashian, la disinformazione sulla vagina non potrebbe essere più diffusa. Persino nel 2019, lo stigma, la vergogna e i miti legati agli organi riproduttivi e sessuali femminili rimangono. Il museo della vagina a Londra spera di cambiare le cose tra una mostra e un clitoride all’uncinetto.

Il Museo della Vagina Museum ha aperto a Camden Market Image by Nicole Rixon
Il Museo della Vagina Museum ha aperto a Camden Market Image by Nicole Rixon
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La fondatrice Florence Schechter ha lanciato una campagna di crowdfunding a marzo per raccogliere fondi per il primo museo al mondo di mattoni e malta dedicato a vagine, vulve e anatomia ginecologica. Dopo la prima mostra al Fringe Festival di Edimburgo del 2017, il Museo della Vagina ha viaggiato per tutto il Regno Unito come museo pop-up, generando un grande clamore ad ogni tappa. Da allora è stato offerto a Schechter uno spazio permanente nel Camden Market di Londra e sono state raccolte attraverso una campagna di crowdfunding le 300.000 sterline necessarie per rendere il museo attivo e funzionante per novembre.

La fondatrice del Museo della Vagina, Florence Schechter  Image by Nicole Rixon
La fondatrice del Museo della Vagina, Florence Schechter Image by Nicole Rixon

Quando Schlechter scoprì che c’era un museo dedicato al pene e alle sue parti nel Museo Fallologico Islandese ma nessun museo della vagina da nessun parte nel mondo, le sembrò “piuttosto ingiusto” e si è impegnata a crearne uno lei stessa.

“C’è solo un modo per vedere un cambiamento nel mondo ed è quello di farselo da sé”, ha dichiarato Schlechter a Lonely Planet Travel News. “Quello che spero che le persone traggano dal museo è che vagine, vulve e anatomia ginecologica non sono nulla di cui vergognarsi. Sono cose bellissime e meravigliose. L’obiettivo del museo rimane quello di eliminare la stigmatizzazione nei confronti di questa parte del corpo”.

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Florence Schechter e una volontaria, Jasmine Evans. Image by Nicole Rixon
Florence Schechter e una volontaria, Jasmine Evans. Image by Nicole Rixon

Il museo si concentrerà sull’eliminazione del pregiudizio e della vergogna che circondano la sessualità femminile con mostre che coprono qualsiasi tema dall’anatomia alla società, dal ciclo mestruale al sesso. Secondo la ricerca effettuata da Eve Appeal “il 65% delle ragazze tra i 16 e i 25 anni fatica a usare la parola vagina o vulva e più di una su 10 delle donne tra i 16 e i 35 anni ha affermato di trovare difficile parlare con il proprio medico di base di questioni ginecologiche”.

Il museo della vagina proporrà un programma ricco di eventi che include conferenze, dibattiti, workshops, lezioni e serate comiche, oltre a un programma di assistenza a cui collaborano medici professionisti per offrire migliori servizi per supportare le comunità trans e intersessuali. Ha anche come obiettivo quello di porre l’accento sulle questioni importanti che riguardano le donne come il consenso, l’aspetto fisico e l’intersezionalità. C’è anche un negozio di souvenir che vende clitoridi all’uncinetto, ciondoli a forma di vagine e adesivi e borse con la scritta “vaginas are normal” (le vagine sono normali).

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La dottoressa Alison Wright, vicepresidente del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, ha lodato il museo come una “grande risorsa” sul piano del progresso nel dibattito sulla salute delle donne.

Il museo della vagina è attivo dal 16 novembre 2019 e potrete tenervi aggiornati sugli eventi incorso sul sito.

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