Il mondo di Tim Burton a Torino, e dove meno te lo aspetti
Sleepy Hollow esiste davvero (in USA) ma Tim Burton l'ha trovato in UK: le sponde dell’Hudson e quelle della Cornovaglia sono tra le sue preferite. In occasione della mostra “Il mondo di Tim Burton” alla Mole Antonelliana facciamo un giro del mondo tra i luoghi sacri del regista che non era mai stato a Torino, che usa il Vermont per fare il Connecticut e che ha fatto Gotham City a Londra. Con buona pace di Batman.

Il genio dark di Tim Burton è in mostra al Museo Nazionale del Cinema a Torino fino ad aprile 2024. Il regista, entrando per la prima volta nel cuore della Mole il giorno dell’inaugurazione, ha commentato: "It’s like a fun house!”. La location progettata dall’Antonelli è molto in linea con la sua stessa bizzarria visionaria.
Una spirale ipnotica sale dall’Aula del Tempio e si arrampica su per la cupola. Scalando la Mole da dentro, si passa attraverso le oltre 550 opere originali di Tim Burton esposte alle pareti della rampa elicoidale. Cose che ha dipinto, disegnato, fotografato da ragazzo e da regista navigato. Dagli anni 80 a oggi, inclusi progetti che non hanno ancora visto la luce, o le tenebre. "Il mondo di Tim Burton" è un mondo più colorato di quanto ci si possa aspettare da un maestro del dark. “Ho sempre trovato la realtà nella fantasia”, ha spiegato il maestro.
La sua mostra-concept monografica e itinerante, è arrivata a Torino dopo aver toccato ogni angolo del mondo, da Melbourne a Toronto, da Seoul a Tokyo, da San Paolo a Shanghai, passando per Hong Kong e Città del Messico prima di approdare in questi giorni al Museo Nazionale del Cinema. Dopo averlo incontrato alla Mole, ci siamo divertiti a rincorrerlo sui set di mezzo mondo, ripercorrendo i suoi capolavori attraverso le location di produzione e quelle evocate nella finzione scenica.
Partiamo dagli esordi. Beetlejuice, uno dei suoi primi lungometraggi, uscito nel 1988, del quale è stato annunciato il sequel per l’anno prossimo girato nella stessa location: il villaggo di East Corinth nel Vermont. Nel film si chiama Winter River e dovrebbe essere in Connecticut: due luoghi che distano circa 400 chilometri, per il resto è stato girato a Culver city.
Sempre nei dintorni di Hollywood ha girato Ed Wood (al secolo Edward D. Wood Jr.), uno dei miti di Burton, tant’è che il suo Edward dalle mani di forbice si chiama così in onore del "peggior regista di tutti i tempi”. Casualmente anche il protagonista di Big Fish si chiama Edward, ma l’ha deciso l’autore del libro da cui è tratto il film. Pare che, per girare Ed Wood, Burton abbia selezionato una settantina di location in giro per Los Angeles che conservano ancora oggi il fascino dei Fifties, tra i sobborghi di Torrance e Long Beach, da Wilshire boulevard a Gardena fino agli angoli più residenziali di Hollywood, quelli con il neighborhood watch dove se ti azzardi ad accendere una sigaretta esce il vicino di casa e ti sgrida. Negli anni Cinquanta non succedeva. Tante cose sono cambiate ma Burton riesce a rifarle proprio così com’erano.

Luoghi sotto spiritello (cit. Beetlejuice)
Il genius loci di Burton si esprime in molti dei suoi film, popolati dal sovrannaturale e dall’inaspettato. Non importa se sono stati girati in studio o in CGI, nel paese di Halloween o in un villaggetto di 40 anime. Lui da lì ti tira fuori un mondo.
Un bravo regista tuttavia sa costruire luoghi dal nulla o lontani da dove sono in realtà, con l’aiuto di bravi scenografi che da sempre lo affiancano nel suo lavoro creativo: la Londra vittoriana costruita da Dante Ferretti per Sweeney Todd ha vinto un Oscar per la migliore scenografia ed è stata fatta interamente nei Pinewood Studios di Londra.
La fantasmagorica fabbrica di cioccolato di Willy Wonka è stata ricostruita interamente su un set (alcune scene sono state girate in una poco fiabesca fabbrica di compressori nel Buckinghamshire), mentre la Florida di Edward mani di forbice, con le sue casine basse tutte uguali, incubo di periferia, esiste davvero. Si trova a nord di Tampa: l’indirizzo preciso è 1774 Tinsmith Circle in Carpenters Run a Lutz.
La Gotham City di Tim Burton non è a New York ma a Londra: è stata ricreata oltreoceano in teatro, nei Pinewood Studios. La mega villa della famiglia Wayne esiste davvero ed è la crasi di due edifici: l’esterno è quello della Knebworth House, una villa gotica a nord di Londra, e gli interni sono quelli della Hatfield House, nell’Hertfordshire. Molto più pratico girare tutto in zona prima di esultare: "It’s a wrap!".
Oggi in Fleet street, anziché la bottega del sanguinario barbiere e il pie shop di Mrs Lovett, si trovano le sedi di banche e le redazioni di grandi editori, anche per questo è stata rinominata "ink street". Nella stessa via si trova la Chiesa del Tempio, che compare anche nel Codice da Vinci di Dan Brown.
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Certi registi, se un posto non gli piace, chiamano uno scenografo bravo che glielo rifà in teatro. Tim Burton no. Se la vera Sleepy Hollow in due secoli ha perso il suo smalto, la trova a decine di migliaia di chilometri sull’altra sponda dell’Atlantico.
Originariamente la leggenda di Sleepy Hollow, scritta da Washington Irving a inizio Ottocento, è ambientata in un piccolo villaggio omonimo affacciato sul fiume Hudson, nello stato di New York. Quando Tim Burton alla fine degli anni Novanta ha deciso di farne una sua versione ha ritenuto che quei luoghi non fossero abbastanza "espressivi". E così il suo cavaliere senza testa è volato oltreoceano con tutto il cast e la troupe, su proposta del produttore Scott Rudin, per girare nell’Oxfordshire. Di conseguenza anche le scene ambientate in america sono state girate in UK, alla Somerset House di Londra.
In compenso la vicinissima Tarrytown, che si trova a mezzo miglio (15 minuti a piedi) da Sleepy Hollow, è piaciuta al regista come ambientazione per Collinsport, la cittadina immaginaria dove abita la facoltosa famiglia Collins nella serie Dark Shadows. Nella finzione dovrebbe trovarsi nel Maine a circa 80 chilometri da Bangor (dove nella realtà vive un altro maestro del brivido, ovvero Stephen King).
Nella serie tv Mercoledì, ispirata alle avventure scolastiche della piccola peste (ormai cresciuta) della famiglia Addams, la scuola privata Nervermore dovrebbe trovarsi New England, negli Stati Uniti, ma le atmosfere gotiche sono merito della Romania. Gli esterni della scuola sono quelli del castello di Cantacuzino a Busteni e dell’Università Politecnica di Bucarest. Per gli interni sono state scelte alcuni landmark molto riconoscibili della capitale rumena, tra cui Casa Monteoru e il giardino botanico della città.
La Cornovaglia è un luogo caro Tim Burton. Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali del 2016, è stato quasi interamente girato nel villaggio inglese di Portholland. Zone che il regista aveva già battuto qualche anno prima per le riprese di Alice in Wonderland, girato nei 25 acri di giardino della Anthony House a Torpoint, e nei dintorni di Plymouth. Come spesso capita, esterni e interni non vengono girati assieme. Il castello di Miss Peregrine nella realtà è villa Torenhof, che si trova in Belgio a Brasschaat, vicino ad Anversa e si può visitare.
Un film che sul copione non sembrerebbe per nulla materiale per Burton è Big Fish: campi lunghi, tutto in esterna, alla luce del giorno. A parte una settimana di riprese a Parigi è stato girato in Alabama. La fittizia città di Spectre dove tutti camminano scalzi è stata ricostruita su un’isola privata nel lago Jackson, tra Montgomery e Millbrook, che si può visitare in giornata per 5 dollari. È popolata da simpatiche caprette e si può fare un pic-nic sull’erba alle sponde del laghetto. O pescare lo spirito del proprio padre sotto forma di enorme pesce. Perché è difficile uscire dalle storie, quando sono avvinghiate ai luoghi dove le abbiamo amate.