Torino, città dalle tante anime, spesso contrapposte, ha diversi accenti e colori che non rendono mai sazi al suo cospetto, e una storia ricchissima che accende di curiosità e stupore profondo. È ancora colonia romana nella struttura urbana; è ancora città dei Savoia, con la bellezza rigorosa dei palazzi nobiliari e delle piazze; è ancora la prima capitale d’Italia, con le sue luci romantiche, il profilo dei ponti sul Po e quello delle Alpi all’orizzonte; è ancora capitale dell’industria italiana del Novecento, come testimoniano intere zone oggi rinate a nuova vita. Il legame tra passato e futuro, tra industria e riqualificazione, tra cultura e sviluppo economico sono tra gli aspetti più intriganti del capoluogo piemontese, in un momento storico in cui il futuro impone alcuni inevitabili interrogativi.

I grandi classici
Per conoscerla, si parte di solito dai quartieri centrali, i più rappresentativi di una certa identità storica, solide garanzie di bellezza ed eleganza per chi la visita la prima volta.
I grandi classici della Torino reale e aristocratica sono infatti i palazzi raffinati, le piazze spettacolari, i musei sorprendenti, concentrati nei quartieri centrali. In via Roma e nei suoi dintorni, innanzitutto, l’arteria che con i suoi negozi e caffè sotto i portici collega la stazione Porta Nuova alla ‘metafisica’ Piazza CLN, alla splendida apertura di Piazza San Carlo e al cuore della corte sabauda in Piazza Castello con i suoi tesori (i Musei Reali, Palazzo Madama, la chiesa di San Lorenzo e il Duomo). Poi in via Po e nelle strade che la fiancheggiano fino alle architetture perfette di Piazza Vittorio Veneto, al fiume Po, alla chiesa della Gran Madre di Dio e alla Villa della Regina oltre il ponte, sentinelle della collina. Durante questo tragitto si fanno importanti deviazioni: verso Piazza Carignano, il Museo Egizio (il più importante al mondo, dopo quello del Cairo) e la Mole Antonelliana, che ospita il Museo Nazionale del Cinema.

La Torino più antica
C’è poi la Torino romana, medievale, settecentesca, quella del nucleo originario della città, il Quadrilatero Romano, ovvero le mura e il reticolo di vie del castrum romano e i suoi immediati dintorni, con gli ampliamenti del Seicento e del Settecento, densi di splendidi palazzi, piazzette che si schiudono all’improvviso, chiese nascoste nei vicoli, un quartiere ad alta densità di tesori piccoli e grandi: la Porta Palatina, le botteghe della contrada Guardinfanti, il Museo d’Arte Orientale, Piazza della Consolata con lo scrigno del Bicerin, Porta Palazzo, uno dei mercati all’aperto più grandi d’Europa e una delle esperienze che più condensano gli aspetti autentici della città.
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Da San Salvario a Cenisia
A due passi dal centro, nutrito dal verde del Parco del Valentino, c’è poi San Salvario, quintessenza del quartiere storico, popolare, multietnico e nottambulo, dove la gentrificazione ha prodotto una metamorfosi profonda, pur mantenendo in vita i caratteristici punti di partenza.
Spostandosi a nord-ovest, nell’area al confine tra il quartiere altoborghese della Crocetta, il vivace Borgo San Paolo, dal passato operaio, e l’ex area industriale di Cenisia, ci sono musei, contenitori culturali e luoghi d’innovazione che parlano dell’energia e del ruolo di primo piano di Torino: il tecnologico grattacielo Intesa San Paolo; la GAM (Galleria d’Arte Moderna), con mostre sempre interessanti e una preziosa collezione permanente; le OGR, le Officine Grandi Riparazioni, capolavoro dell’architettura industriale torinese di fine ’800, oggi polo di produzione e ricerca culturale e tecnologica, nonché sede di eventi di vario genere; la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, inaugurata nel 2002 in un’area industriale in disuso, dove trovare il meglio dell’arte contemporanea.

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Storia e innovazione al Lingotto
Scendendo verso sud, si arriva poi al quartiere che per primo ha incarnato la vocazione all’avanguardia e alla metamorfosi ormai radicata nello spirito della città, il Lingotto, ieri polo industriale, che ha segnato il destino e l’identità della Torino novecentesca, oggi hub polifunzionale. Per anzianità e importanza storica, il primo luogo da non perdere è il comprensorio di edifici in cemento color crema e vetro, fulgido esempio di archeologia industriale, che dà il nome al quartiere. Costruito nel 1916 per ospitare lo stabilimento FIAT di Giovanni Agnelli, il complesso del Lingotto è stato magistralmente riconvertito da Renzo Piano negli anni Ottanta: conserva la rampa elicoidale che porta all’autodromo, custodisce il tesoro artistico della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e ospita la pista di collaudo delle auto, con la celebre Bolla (la sala riunioni di cristallo da cui si gode di una vista a 360° sulla città) e il giardino pensile più grande d’Europa, progettato da Benedetto Camerana e inaugurato di recente. Al suo interno anche un centro commerciale, un auditorium, un cinema e due alberghi. Nei padiglioni di Lingotto Fiere si svolgono poi le più importanti fiere commerciali della città, nonché grandi eventi e manifestazioni. Per continuare il viaggio tematico nella storia dell’industria automobilistica italiana, niente di meglio che una visita all’enorme e affascinante MAUTO, il Museo Nazionale dell’Automobile, poco lontano. A pochi passi dal complesso del Lingotto, invece, è possibile un altro tipo di viaggio, quello nel gusto e nell’eccellenza dell’enogastronomia italiana, da Eataly, proprio nella sede in cui tutto ha avuto inizio.

La città che cambia
Passato, presente…e il futuro? La città lo rincorre battezzando nuove icone architettoniche nei quartieri che hanno visto incarnarsi le metamorfosi più recenti della città e in quelli tuttora in fermento. Tra la Mole Antonelliana, dove ancora si sente il respiro vicino della Torino reale, e il fiume Dora, c’è il quartiere Vanchiglia, con la sua intensa vita diurna e notturna, il Borgo Rossini, oggi luogo di movida, poi gli ex spazi industriali e le abitazioni popolari di Vanchiglietta, tra le piste ciclabili frequentate dagli studenti e l’avveniristico Campus Universitario Luigi Einaudi, progettato da Norman. Superata la Dora e dirigendosi a nord, si entra nei quartieri Aurora prima e Barriera di Milano poi. Qui si sta modellando il nuovo corpo per la città di domani e potrebbe scriversi il destino di Torino. Alcuni importanti interventi di riqualificazione sono già conclusi ma il capitolo, inevitabilmente, non è chiuso. In Aurora è sorto il nuovo Centro Direzionale Lavazza, l’immensa Nuvola di Cino Zucchi che ospita gli uffici, un centro congressi, due ristoranti e il Museo. Il progetto Spina Centrale dell’architetto Vittorio Gregotti, che dagli anni Novanta sta trasformando l’assetto e la viabilità di Torino sull’asse nord-sud, un tempo occupato dal passante ferroviario, ha previsto la creazione di quattro Spine, la costruzione di aree verdi e parchi e la riconversione di fabbriche dismesse; nell’area della Spina 4 è nato il Museo Ettore Fico, aperto alla ricerca e alla sperimentazione dei linguaggi artistici.
In queste zone la metamorfosi urbanistica ancora in atto si accende dei colori dei murales: sul quadro di grigi d’asfalto e di metallo di questa parte di città si aggiungono le tinte sfolgoranti della creatività contemporanea, con le opere di Millo, sparse per Barriera di Milano (arteinbarriera.com), o con quelle del progetto TOward 2030, What are you doing? (www.lavazza.it, link TOward 2030). La mappa generale è consultabile su www.inkmap.it.
Relax e bellezza nei dintorni
Per rallentare il ritmo, si possono esplorare gli incantevoli dintorni della città, partendo alla scoperta della ‘Corona di Delizie’, ossia la serie di residenze sabaude che tra il XVI e il XVIII secolo fu concepita per lo svago e gli affari di nobili e reali sabaudi, nell’ambito di un più ampio progetto che intendeva trasformare la città in una capitale europea degna del rinnovato potere della dinastia. Le Residenze Reali, insieme alla collina torinese, rendono Torino una delle città più verdi d’Italia e dal 1997 sono Patrimonio UNESCO. Tra queste, ci sono la già citata Villa della Regina, leggiadro lieux de loisirs di Casa Savoia fino all’Ottocento, tornata alla vita dopo tanto penare con i suoi splendidi decori settecenteschi, i giardini all’italiana, le fontane, gli scorci suggestivi e la vigna; la splendida Reggia di Venaria Reale, uno dei tesori storici e artistici più preziosi d’Italia, anch’esso riportato all’antico splendore con un colossale restauro conservativo che ha coinvolto anche tutto il territorio circostanze; o ancora il Castello di Rivoli, che è anche Museo d’Arte Contemporanea, un luogo di dialogo tra storia e contemporaneità, dove le caratteristiche del castello risultano intimamente connesse con le necessità espositive del museo.
Le passioni di Torino
Torino coltiva e segue le sue numerose passioni. Chi la visita può fare lo stesso, poiché gli itinerari su misura, per viverla nel modo che si preferisce, da soli, con gli amici, in coppia o in famiglia, sono davvero numerosi.
È città del gusto, con una grande ricchezza enogastronomica tutta da esplorare, partendo per esempio dai suoi numerosissimi ristoranti di qualità, in un panorama eccezionalmente vario che cambia a ritmo sorprendente: ci si può fidare della fama consolidata o andare dove osa l’innovazione, scegliendo tra colonne della tradizione, fulgide meteore, chef stellati, locali popolari o di tendenza, ma trovando sempre un buon motivo per rimanere soddisfatti. Oppure ci si può dedicare allo shopping e acquistare cioccolato, pasticceria, vino e prodotti tipici per tutti i gusti, nei negozi specializzati, nei famosi caffè storici, nei numerosi mercati ortofrutticoli di quartiere o in quelli mensili dei contadini.
Torino è anche città verde: la piatta regolarità, tratto inconfondibile di un centro urbano sviluppatosi a partire dal reticolo di un accampamento romano, s’interrompe a est grazie alla dolce salita verso le colline, con i sentieri, i boschi, le ville. In tutta la zona collinare torinese si sviluppa una sorprendente rete di sentieri da trekking: ben 14 percorsi numerati, per un totale di 70 km (90 km se si considera anche l’Anello verde, un percorso circolare all’interno di parchi, aree verdi, sentieri, quasi tutti all’interno dei confini comunali), di interesse sia naturalistico sia storico. Ma non sono solo le colline a far respirare la città; al suo interno, in quasi tutti i quartieri, Torino conta numerosi parchi e giardini. Primo fra tutti, il Parco del Valentino: 550.000 mq di parco reale, il polmone verde della città, il più grande e frequentato, che corre lungo il fiume Po. Un tesoro da vivere, in mille modi: passeggiando, andando in bicicletta o sdraiandosi sui prati; visitando il castello, patrimonio UNESCO e sede della Facoltà di Architettura, l’Orto Botanico, il Borgo e la Rocca Medievale; seguendo gli allenamenti dei canottieri in un circolo sul fiume o ordinando un aperitivo in un locale.
Torino è una città di eventi: la sua posizione geografica e la sua storia culturale ed economica l’hanno resa luogo d’elezione per molti appuntamenti imperdibili. Dall’autunno alla primavera la città vive di cinema, arte e cultura, con rassegne prestigiose e fiere di richiamo internazionale, prime fra tutte il Salone Internazionale del Libro (www.salonelibro.it), che si svolge a maggio, Terra Madre – Salone del Gusto (www.terramadresalonedelgusto.com) a settembre, Contemporary Art (www.contemporarytorinopiemonte.it) e il Torino Film Festival (www.torinofilmfest.org) a novembre; d’estate abbondano i festival musicali e le manifestazioni all’aperto, che attirano un numero sempre crescente di visitatori dall’Italia e dall’Europa. È stata inoltre scelta come sede dell’Eurovision Song Contest 2022 (www.eurovision.tv) e delle Nitto ATP Finals (www.nittoatpfinals.com) per il periodo 2021-2025. Durante questi due eventi di portata eccezionale, e cioè dal 4 al 14 maggio e dall’11 al 20 novembre 2022, la nuova edizione della guida Lonely Planet Torino Pocket, pubblicata in Italia da EDT, sarà disponibile in download gratuito sul sito www.lonelyplanetitalia.it.