I condor della California tornano in libertà al Redwood National Park
Nel rispetto delle dovute precauzioni, 300 esemplari di condor della California, specie in via d'estinzione, sono pronti a tornare a solcare i cieli del Redwood National Park e degli antichi territori della tribù Yurok, in California.
Con quasi tre metri di apertura alare, il condor della California, o prey-go-neesh come lo chiamano i nativi americani, è uno degli uccelli più massicci del Nord America. La tribù degli Yurok lo considera parte integrante della propria tradizione culturale e spirituale, oltre che elemento caratteristico del patrimonio paesaggistico sacro, e per questo motivo si è impegnata attivamente per salvarlo dall’estinzione. Il Northern California Condor Restoration Program ne ha rilasciati in libertà 300 esemplari e continuerà a vigilare su di loro costantemente in collaborazione con la tribù Yurok e il personale del Redwood National Park: per la prima volta dopo 100 anni, questo enorme avvoltoio è riapparso nei cieli a nord-ovest del Pacifico.
In epoca preistorica, i condor della California occupavano un’area che si estendeva dalla California alla Florida e oggi si avvistano dal Canada occidentale al Nord del Messico. Tuttavia, a metà del XX secolo, la popolazione di condor è drasticamente diminuita a causa del bracconaggio e di avvelenamenti, finché nel 1967 sono stati ufficialmente inseriti nella lista di animali a rischio di estinzione. Nel 1982 si contavano solo 23 sopravvissuti, perciò nel 1987 gli esemplari ancora in natura vennero catturati e tenuti in cattività per cercare di incrementare il tasso di natalità. Grazie agli sforzi del programma di recupero, oggi 300 condor della California sono tornati a solcare i cieli di California, Arizona, Utah e Baja California, ma il rischio d’estinzione per la specie non è ancora scampato.
Il completamento dell’operazione è atteso per l’autunno del 2021 o la primavera del 2022, nel rispetto di ulteriori misure di sicurezza stabilite in seguito al primo rilascio. "Negli ultimi 20 anni, la tribù Yurok si è impegnata attivamente a preservare i fiumi, le foreste e le praterie di queste terre ancestrali", ha dichiarato Joseph L. James, capo della tribù. "Il ritorno del condor rientra nella missione volta a ristabilire l’eterogeneità ambientale che in passato caratterizzava la nostra regione. Siamo molto orgogliosi di poter dire che le generazioni future non vivranno in un mondo senza prey-go-neesh."