Il meglio di Nara
La prima capitale permanente del Giappone è ben diversa dalle tentacolari Kyoto e Osaka, situate rispettivamente a nord e a ovest. Di fatto Nara è un unico grande parco cui circa 1300 cervi silka conferiscono un’aura magica e fiabesca. Questo fascino tutto particolare è accentuato da una gigantesca statua del Buddha, da giardini che sembrano cambiare volto a ogni angolo e da festival che scatenano il fuoco su una montagna o fanno piovere scintille sugli spettatori. Partite dunque alla scoperta dell'antica Nara e dei suoi tesori shintoisti e buddhisti. Assaggiate le specialità locali e il sakè. I cervi vi faranno compagnia durante la visita agli otto siti dichiarati Patrimonio dell'Umanità UNESCO. In questo articolo vi sveliamo 11 ottimi motivi per visitare questa città fatata.

1. Dare da mangiare ai cervi nel Nara-kōen
Questo parco ospita circa 1300 esemplari di cervo silka, il che ne fa uno dei luoghi migliori del Giappone per ammirare questi animali e interagire con loro. Nara-kōen è il nome dell’intera vasta area che comprende vari templi e grandi giardini in stile giapponese.
È emozionate guardarsi intorno senza fretta, individuare un cervo e avvicinarsi per offrirgli del cibo. Sono animali dal temperamento tranquillo, ma non bisogna dimenticare che questo non è uno zoo, quindi può accadere che un cervo non gradisca le vostre attenzioni e si allontani. I cervi, considerati sacri, sono un tesoro nazionale del Giappone. Vagano liberamente per il parco e il modo migliore per farci amicizia è offrire loro degli speciali gallette, note come shika senbei, che si possono acquistare presso i venditori della zona. Questi cracker senza zucchero, a base di grano e crusca di riso, vengono prodotti dalla Fondazione per la Tutela dei Cervi di Nara. Gli animali li adorano e alcuni hanno imparato addirittura a inchinarsi per ringraziare chi gliene offre uno.
Una deviazione: nel parco si registra un’alta concentrazione di cervi, ma queste gentili creature si trovano un po’ ovunque in città. Nei pressi del Santuario Kasuga-taisha avrete modo di trascorrere del tempo in tutta tranquillità a stretto contatto con gli animali.

2. Contemplare il Grande Buddha del Tempio di Tōdai-ji
Nulla vi preparerà all’imponenza del Daibutsu-den (Padiglione del Grande Buddha) del Tempio di Tōdai-ji. Con i suoi 57 m di larghezza e 49 di altezza, è uno degli edifici in legno più grandi del mondo. All’interno, le dimensioni acquistano senso quando si alza lo sguardo verso l’altrettanto colossale Daibutsu (Grande Buddha), una rappresentazione di Vairocana, il Buddha della luce. È inevitabile provare un senso di reverenza ammirando questa statua alta poco più di 16 m; completata nel 752 d.C., è probabilmente la più grande rappresentazione bronzea del Buddha al mondo.
I precisissimi dettagli dell’espressione serena del Buddha e la solennità della sua mano alzata rendono ancora più maestosa questa statua. Un pilastro del padiglione ha alla base un foro largo 50 cm (il diametro di una delle narici del Daibutsu). Si dice che chi riesce a passarci attraverso otterrà l’illuminazione spirituale.
Una deviazione: la maggior parte dei visitatori si reca a piedi dal Parco Noborioji al Tempio Tōdai-ji. Per rilassarvi dopo le folle attratte dal Grande Buddha, uscite e girate verso nord-est lungo il sentiero acciottolato della collina di Tōdai-ji Urasando: ammirerete edifici pregevolmente ornati e un bel panorama su Nara.
3. Immergersi nella luce infuocata del rituale Otaimatsu
Ogni anno, al termine delle preghiere per la pace e il raccolto, i monaci eseguono il rituale Otaimatsu nella sala Nigatsudo del Tempio Tōdai-ji, vicino al Grande Buddha. Fiammeggianti torce lunghe 8 m vengono esposte sui balconi del tempio, sollevando pennacchi di fumo. Una pioggia di scintille cade verso gli spettatori sottostanti: si ritiene che le braci proteggano dagli spiriti maligni. Non preoccupatevi comunque: lo spettacolo si può seguire in tutta sicurezza, senza alcun rischio di bruciarsi. Questo ipnotico rituale buddhista viene celebrato da più di dodici secoli.
Suggerimento per la pianificazione: la cerimonia si tiene ogni sera dal 1° al 14 marzo, subito dopo il tramonto, nell’ambito del festival Omizutori.
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4. Scoprire gli edifici in legno più antichi del mondo al Tempio di Hōryū-ji
Sentori di pino e di incenso profumano l’aria del parco del Tempio Hōryū-ji. Entrando attraverso il Chūmon, o porta centrale, sarete fissati dai più antichi Kongo Rikishi giapponesi, le statue che raffigurano i possenti guardiani del Buddha, poste comunemente a protezione degli ingressi dei templi maggiori. All’interno, la pagoda a cinque piani e le grandi sale sono annoverate tra le più antiche strutture in legno del mondo: risalgono infatti al VII secolo d.C. Tra queste spicca la splendida Yumedono (Sala delle Visioni), di forma ottagonale: vi si trova una statua a grandezza naturale del principe Shōtoku, che fondò l’Hōryū-ji e contribuì a diffondere il buddhismo in Giappone. Il tempio ospita anche alcune delle statue del Buddha più antiche del Giappone. Il manufatto più prezioso è la statua di Kudara Kannon (Dea della Misericordia) scolpita in un unico blocco di legno di canfora, alta poco più di 2 metri e risalente al periodo Asuka (538-710 d.C.). La sua forma snella e aggraziata spicca rispetto ad altre statue della stessa epoca. L’espressione di questa scultura, con il viso allungato e la bocca in rilievo, ha persino un nome proprio, “sorriso arcaico”.
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5. Assistere all’incendio di una montagna durante il Wakakusa Yamayaki
Nara sembra avere un’affinità con il fuoco. Il festival Wakakusa Yamayaki inizia con uno spettacolo di fuochi d’artificio che ha la funzione simbolica di riscaldare il cielo invernale e dare sollievo ai cervi.
Poi i monaci danno fuoco all’erba giovane alla base del monte Wakakusa. Un nastro di fiamme si dispiega sul fianco della montagna fino a quando l’intera area viene inghiottita in un mare di fuoco. È possibile assistere all’incendio della montagna da tutta Nara: uno spettacolo ipnotico che celebra l’arrivo della primavera. In altri periodi dell’anno si può fare una breve e ripida escursione sul monte Wakakusa fino alla vetta (342 m), con vari punti di ristoro lungo il cammino.
Suggerimento per la pianificazione: questa tradizione secolare si rinnova ogni anno il quarto sabato di gennaio.
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6. Una passeggiata nel quartiere di Naramachi
Lo scalpiccio dei passi sui sentieri acciottolati che attraversano l’antico quartiere mercantile di Naramachi contribuisce a creare la sensazione di balzo indietro nel tempo all’epoca della vecchia Nara. Vedrete le machiya (tradizionali case-botteghe in legno) splendidamente conservate che un tempo ospitavano mercanti e artigiani. Certo, edifici analoghi si trovano anche nella tumultuosa Kyoto, ma a Naramachi avrete modo di visitarli con tutta calma. Questo quartiere invita proprio a muoversi senza fretta, soffermandosi nei musei dell’artigianato e dei giocattoli per apprezzare pienamente il patrimonio di Nara.
Una deviazione: al Nara Visitor Center & Inn, non lontano dalle strade delle machiya, si tengono lezioni di artigianato informali e gratuite, che vi guideranno nella realizzazione di origami a forma di cervo, e prove pratiche di calligrafia in cui scriverete il vostro nome in caratteri kanji.
7. Godersi le case da tè nel Giardino Isui-en
Immerso nella quiete, il Giardino Isui-en è suddiviso in due parti che riassumono l’estetica tradizionale giapponese: una risalente al 1670, all’inizio del periodo Edo, l’altra aggiunta all’inizio del XX secolo. Percorrendo i sentieri, che si snodano attraverso pini, rocce e muschio, ammirerete splendidi scorci delle colline sinuose e le nuvole che si specchiano negli stagni. Isui-en è un esempio eccezionale della tecnica dello shakkei (“panorama in prestito”), in cui sfondi naturali come il monte Wakakusayama sono incorporati nelle linee del giardino, studiate appositamente. Qui si trovano poi incantevoli case da tè ideali per una pausa a base di matcha. Ciascuna offre una prospettiva unica del giardino, con l’acqua e il cielo a farla da padroni. “Isui-en” significa proprio “giardino sull’acqua”, per via degli stagni alimentati dal vicino fiume Yoshikigawa.
Suggerimento per la pianificazione: i giardini Isui-en e Yoshiki-en sono contigui e possono essere visitati agevolmente a piedi; il Tempio Tōdai-ji dista di 10 minuti a piedi.

8. I tre volti del Giardino Yoshiki-en
Adiacente a Isui-en, il Giardino Yoshiki-en, anch’esso felicemente inserito nello shakkei, racchiudere tre splendidi stili in una disposizione più compatta che ha uno stagno come fulcro. In meno di un’ora si può ammirare un tradizionale giardino giapponese con tanto di laghetto, un giardino di muschio e uno studiato per la cerimonia del tè. Lungo tutto il percorso si trovano graziosi ponti ad arco, lanterne in pietra e case con tetto di paglia sotto alberi imponenti che vi faranno sentire come smarriti nel tempo.
Suggerimento per la pianificazione: visitatelo in autunno, quando il foliage toglie il respiro. Questa stagione, molto tranquilla, offre le condizioni ideali per contemplare le sfumature di rosso, arancione e giallo. I non giapponesi hanno diritto all’ingresso gratuito al giardino.

9. Assaggiare il sushi e i cachi di Nara
Nara offre alcuni piatti giapponesi tradizionali con un qualcosa in più. Il piatto forte è il kakinoha-zushi, sushi allo sgombro, al salmone o all’orata avvolto in fragranti foglie di cachi. Le foglie, dal sapore delicato e inconfondibile, vantano proprietà antibatteriche naturali. I cachi vengono coltivati a Nara da millenni e oggi la prefettura è il punto di riferimento per la produzione di questi frutti in Giappone. Potrete assaggiarli in varie forme, da quelli secchi e gommosi alle marmellate al monaka, una cialda croccante riempita con una dolce composta di cachi.
Non mancate, poi, di fare onore al sakè di Nara: proprio qui, presso il Tempio Shoryakuji, vennero posti per la prima volta in Giappone i fondamenti delle moderne tecniche di produzione del celebre vino di riso. Nella prefettura di Nara ci sono decine di produttori: fate un salto al punto vendita lungo Naramachi.

10. Percorrere i sentieri di Kasuga Taisha
Un santuario shintoista immerso in antichi boschi: ecco il meraviglioso Kasuga Taisha. Fondato nell’VIII secolo, questo complesso tentacolare aveva in origine funzioni difensive. Venne ricostruito ritualmente ogni 20 anni, secondo la tradizione shintō, fino alla fine del XIX secolo e oggi si presenta in eccellenti condizioni. Percorrete i tranquilli sentieri, orlati di prati e di cedri imponenti, per ammirare gli edifici dai brillanti toni vermigli.
Suggerimento per la pianificazione: ogni mattina alle 9, ad eccezione dei giorni di festa, i visitatori sono invitati a osservare il chōhai (servizio di preghiera del mattino) che si tiene nella Naoraiden (sala delle cerimonie).
Durante il festival delle lanterne del Mantōrō, all’inizio di febbraio e a metà agosto, i corridoi e i sentieri del santuario sono illuminati da circa 3.000 lanterne.

11. Ammirare i tesori buddhisti del Museo Nazionale di Nara
Tutta Nara riveste grande valore storico, ma il Museo Nazionale trabocca letteralmente di tesori buddhisti. La collezione di sculture, dipinti, oggetti rituali del museo svela le meraviglie dell’arte religiosa giapponese come fusione di devozione e arte. Date un’occhiata alle affascinanti divinità, come il Kannon dalle mille braccia (Senju Kannon). Queste complesse statue, realizzate con un’incredibile attenzione per i dettagli, tracciano una linea temporale dell’evoluzione spirituale e artistica del Giappone.