Viaggiare con la celiachia: tutti i consigli utili

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Viaggiare in un posto nuovo, di cui magari non si conoscono bene né la lingua né le abitudini culinarie, può creare qualche lecita preoccupazione in chi convive con la celiachia. Ma eliminare il glutine dall’alimentazione non vuol dire per forza rinunciare al piacere di una vacanza senza stress: il merito è della maggiore consapevolezza intorno a questa patologia, oltre che delle crescenti risorse a disposizione dei celiaci globetrotter. Lo spiega Susanna Neuhold, responsabile nazionale Qualità & sicurezza alimentare dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC).

Nelle grandi città è in genere più facile trovare locali specializzati in ricette senza glutine
Nelle grandi città è in genere più facile trovare locali specializzati in ricette senza glutine © RossHelen/Getty Images
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Partiamo dai consigli basilari: che si vada vicino o lontano, in Italia o all’estero, in città o in mezzo alla natura, è sempre utile “informarsi il più possibile prima di partire e mettersi in viaggio con una buona dose di capacità di adattamento e problem solving, due caratteristiche che di certo non mancano ai celiaci”, commenta Neuhold. Informarsi il più possibile prima di partire significa anche non dare nulla per scontato. Ad esempio, in genere sui voli aerei a lunga percorrenza c’è già la possibilità, in fase di prenotazione, di selezionare l’opzione gluten free per il pasto. Nonostante questo, è bene contattare comunque la compagnia aerea e accertarsi che la preferenza indicata sia effettivamente disponibile e adeguata. Un discorso simile vale per i villaggi turistici, dove si tende a dare per certo che nell’ampia varietà del buffet ci sia qualche alternativa per celiaci. “Sappiamo, grazie ad alcune testimonianze, che non sempre è così”, dice Neuhold. “Meglio informare preventivamente la struttura, quindi, eventualmente appoggiandosi ad una agenzia turistica preparata che può fornire un elenco di alimenti proibiti”.

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Viaggiare in Italia con la celiachia: la guida AIC ai locali gluten free

Chi viaggia in Italia va sul sicuro: “Rispetto alle destinazioni estere, siamo un’eccellenza: già qualche anno fa il New York Times ci aveva definito il paradiso dei celiaci”, conferma Neuhold. “La conoscenza della celiachia da noi è molto diffusa, forse anche perché nel nostro Paese la cultura gastronomica è molto sentita: questo ha fatto sì che la celiachia avesse un grande impatto sulla vita delle persone e che la questione fosse affrontata prima che altrove”. Un’utile risorsa a disposizione dei celiaci in vacanza in Italia è il Programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine di AIC, detto più brevemente Programma AFC, che include una guida con oltre quattromila esercizi commerciali gestiti da professionisti informati sulla celiachia e sulla dieta senza glutine. Esiste altrimenti un elenco sempre aggiornato di ristoranti, gelaterie, negozi e locali gluten free in tutta Italia sul sito www.celiachia.it e sull’app AIC Mobile, che è disponibile per tutti i soci dell’associazione o consultabile a pagamento per brevi periodi. Online sono indicate anche le collaborazioni attivate da AIC per garantire opzioni gluten free alle persone che mangiano in aeroporto, autogrill, sui treni e nelle stazioni ferroviarie.

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Viaggi all’estero e celiachia: i Paesi in cui fare più attenzione

E chi viaggi al di fuori dell’Italia, invece? “Gli italiani che vanno all’estero non sempre trovano l’offerta e la cultura del senza glutine che c’è in Italia, ma ci sono vari Paesi con una buona organizzazione, ad esempio Regno Unito, Olanda e Spagna, prosegue Neuhold. “Si hanno esperienze positive anche con la cucina asiatica, che spesso è già naturalmente senza glutine. Lo stesso vale per la cucina africana, in cui tradizionalmente si usano cereali alternativi come il sorgo”. Tra i Paesi in cui occorre fare maggiore attenzione, invece, ci sono ad esempio l’Australia e la Nuova Zelanda: “Stando alle esperienze che abbiamo raccolto, questi sono Paesi in cui si parla di gluten free, ma senza alcuna attenzione al problema delle contaminazioni: risulta quindi difficile riconoscere un locale che propone cibo gluten free sicuro da uno che lo fa solo per moda. Ci viene riportato che è molto problematico trovare pasti senza glutine anche in Germania e soprattutto in Francia”.

Due ragazzi mangiano cibo asiatico in Thailandia
È sempre bene informarsi, ma la cucina asiatica tende a essere più facilmente senza glutine © Getty Images/Filippo Bacci
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I consigli per viaggiare all’estero con la celiachia

In vista di viaggi lunghi o esotici, è sempre consigliabile mettere in valigia (e nel bagaglio a mano, se si deve prendere un volo aereo) qualche alimento gluten free “di emergenza”. È un’ottima idea anche preparare in anticipo una lista di informazioni basilari (cos’è la celiachia, gli ingredienti proibiti, l’importanza di cucinare con utensili puliti e senza contaminazioni, ecc.) e tradurla nella lingua del Paese in cui si viaggia, ancora meglio se con la possibilità di riproduzione vocale: è un’opzione disponibile su tutti gli smartphone che permette di comunicare senza fraintendimenti con il personale che lavora in cucina. Le frasi utili sulla celiachia già formulate e tradotte in diverse lingue si trovano anche sui siti della Association of European Coeliac Societies e del CYE – The Coeliac Youth of Europe, forum internazionale dei giovani celiaci. Le due associazioni mettono inoltre a disposizione consigli utili su dove mangiare e fare acquisti gluten free in alcuni Paesi stranieri, oltre ai contatti delle associazioni nazionali equivalenti ad AIC. “Contattare l’associazione del posto, se c’è, può dare grandissimo supporto sia per avere informazioni su dove mangiare sia in caso di problemi dovuti all’ingestione accidentale di glutine”, conferma Neuhold.

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