Un viaggio in Alabama sulle tracce dei diritti civili
L’Alabama è una meta perfetta per una vacanza autunnale: le temperature sono ancora miti e i boschi si tingono di giallo, diventando un vero paradiso per gli amanti del foliage. Visitare questo stato sud-orientale degli Stati Uniti, però, significa anche entrare in contatto con una terra la cui storia recente ha una carica emotiva che difficilmente si ritrova uguale in altri stati a stelle e strisce. La tratta degli schiavi, la segregazione razziale, la lunga e difficile lotta per i diritti civili: tanti luoghi dell’Alabama conservano e tramandano la memoria di questo passato difficile.
L’ultima nave schiavista degli Stati Uniti
Terza città più popolata dell’Alabama, l’unica vera città costiera, con ogni probabilità la più antica: Mobile è stata fondata dai coloni francesi nel 1702 occupando i territori che appartenevano alla tribù nativa dei Mauvile o Mobile (da qui il nome). Nel XIX secolo la sua posizione privilegiata ha favorito lo sviluppo del commercio: mentre il numero di piantagioni aumentava, la vendita e l’esportazione del cotone divennero particolarmente redditizi. Come è facile immaginare, ciò era reso possibile dalla notevole presenza di schiavi deportati dall’Africa: intorno alla metà del secolo rappresentavano poco più di un quarto della popolazione cittadina.
Per conservare la memoria di questo passato, a luglio 2023 a Mobile è stata inaugurata l’Africatown Heritage House. Il museo racconta la storia degli schiavi che nel 1860, a bordo della goletta Clotilda, sono stati trasportati illegalmente dal Benin, in Africa, fino a Mobile. Illegalmente, perché in realtà il congresso aveva proibito l’importazione degli schiavi già una cinquantina di anni prima: la pratica, però, ha comunque continuato a esistere per decenni. In particolare la Clotilda, chiamata talvolta Clotilde, è stata l’ultima nave schiavista di cui si ha notizia: i suoi resti affondati sono stati identificati nel 2019 e alcuni manufatti sono oggi esposti nel museo, che ospita anche delle mostre multisensoriali. La storia dei discendenti degli schiavi africani che vennero deportati in Alabama sulla Clotilda è raccontata anche nel documentario “Descendant – L’ultima nave schiavista”, uscito nel 2022 e premiato al Sundance Film Festival.
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Birmingham, il cuore della lotta per i diritti civili
La storia dell’Alabama è profondamente intrecciata alla storia della lotta per i diritti civili. Una delle città da visitare per approfondire questo aspetto è sicuramente Birmingham, che è talvolta soprannominata Bombingham proprio per la violenza di quegli scontri del passato. È emozionante passeggiare lungo il Birmingham Civil Rights Memorial Trail, un percorso pedonale realizzato nel 2013 che, grazie a statue, targhe e fotografie, permette di conoscere più da vicino cosa è stata davvero la lotta per i diritti civili in questa città.
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L’itinerario parte dalla 16th Street Baptist Church, la chiesa in cui esattamente 60 anni fa, il 15 settembre, ci fu l’attentato del Ku Klux Klan in cui persero la vita quattro ragazze. L’evento diede luogo a una protesta pubblica che contribuì a garantire l’approvazione della legge sui diritti civili del 1964. Oggi la chiesa (ristrutturata) si può visitare, così come il Birmingham Civil Rights Institute, dove è conservata la porta della cella da cui Martin Luther King nell’aprile 1963 redasse la famosa "Lettera dalla prigione di Birmingham". «Abbiamo la responsabilità morale di disobbedire alle leggi ingiuste», scrisse King in quel testo. «L’ingiustizia che si verifica in un luogo minaccia la giustizia ovunque». Una novità di quest’estate è l’apertura al pubblico del motel A.G. Gaston: nella stanza 30 Martin Luther King soggiornò e condusse riunioni strategiche.
La memoria delle proteste tra Montgomery e Selma
Anche Montgomery, la capitale dell’Alabama, ha il suo posto d’onore nella storia. Qui si trova ad esempio la casa-museo di Martin Luther King Jr e di Coretta Scott King, al 309 di Jackson Street. Ma soprattutto proprio a Montgomery nel 1955 Rosa Parks si rifiutò di cedere a un bianco il suo posto a sedere su un autobus urbano. Il celebre evento contribuì a rafforzare il movimento per i diritti civili, un percorso lungo e costellato di tragedie. Lo ricordano il National Memorial for Peace & Justice, che è dedicato ai 4400 afroamericani vittime di linciaggio, e anche il Civil Rights Memorial Center, che invece commemora 40 martiri del movimento.
Chi è interessato alla storia del movimento per i diritti civili non può mancare Selma, la tranquilla cittadina che il 7 marzo 1965 fu segnata dalla “Bloody Sunday”, la domenica di sangue. Mentre manifestanti afroamericani e simpatizzanti bianchi si preparavano a marciare pacificamente verso Montgomery, la polizia si lanciò violentemente all’attacco degli attivisti. L’evento è avvenuto sul Pettus Bridge, oggi un vero e proprio simbolo.