Margate, un viaggio a Dreamland

Margate è una cittadina inglese nell’estremo sud-est dell’Inghilterra, non distante da Canterbury, sulla costa orientale della verdissima regione del Kent. Può sorgere spontaneo chiedersi cosa possa avere di speciale questa cittadina per essere una meta tanto ambita dai giovani inglesi e non solo. 

Dreamland è un punto di vitale importanza per gli artisti e per chi ha lavorato al ripristino della città © Matteo Mascetti / Lonely Planet Italia
Dreamland è un punto di vitale importanza per gli artisti e per chi ha lavorato al ripristino della città © Matteo Mascetti / Lonely Planet Italia
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Margate sorge quale anonimo paesino di pescatori e dall’immediato secondo dopo guerra diventa uno dei centri vacanzieri della capitale. Stiamo parlando del periodo del boom economico, delle prime seconde case al mare, della ricerca della felicità attraverso la scalata sociale. È questa la parte di storia che l’ha collocata all’interno del panorama contemporaneo. 

Margate è stato uno dei primi centri vacanzieri per i londinesi  © Matteo Mascetti / Lonely Planet Italia
Margate è stato uno dei primi centri vacanzieri per i londinesi © Matteo Mascetti / Lonely Planet Italia

Margate si fregia inoltre di essere stata a lungo lo sfondo dei racconti visivi di J.M William Turner, il famoso pittore inglese dai tratti cupi e dei panorami mozzafiato. E qui ci avviciniamo a una parte dei motivi che possono spingere un viaggiatore a raggiungere questo paesino di diecimila anime. Si, i panorami: tramonti dalle sfumature che si perdono sull’acqua, la vicina Botany Bay con le sue rocce a picco sul mare, spiagge color acero a perdita d’occhio. 

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Margate è stata a lungo lo sfondo dei racconti visivi di J.M William Turner © Matteo Mascetti / Lonely Planet Italia
Margate è stata a lungo lo sfondo dei racconti visivi di J.M William Turner © Matteo Mascetti / Lonely Planet Italia

Questo è ciò che si raggiunge dopo due ore di treno dalla capitale del Regno Unito attraversando pressoché tutta la regione sud-orientale inglese. I panorami sono anche ciò  che ogni altra meta balneare del sud ovest cerca di vendere e promuovere turisticamente  parlando, ma la Margate cittadina ha molto altro da raccontare. Quello che la distingue dal resto della costa è l’aria che si respira, la gente che s’incontra per strada, lo spirito che si percepisce non appena ci si mette piede. 

Di per sé Margate potrebbe sembrare a prima vista un’anonima cittadina piuttosto isolata, calata in un qualsiasi luogo ma una volta vissuta, ciò che permane è un’idea completamente diversa. Sebbene sia un paesino quasi del tutto affacciato sul mare, con una strada principale che lo percorre da parte a parte restando sulla costa, è dentro le sue diverse anime che è possibile individuare tutta la sua unicità. 

Dreamland
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Alla scoperta di Dreamland

Dreamland è sicuramente ciò che di più impattante si possa intuire di Margate, un’area enorme, un grande piazzale sul seaside proprio di fronte al centro storico, affiancato da due spiagge sabbiose che si estendono parallelamente alla statale che attraversa il paese per lungo. A un primo sguardo da lontano sembra un’enorme Luna Park fatiscente e in disuso, soprattutto al mattino, illuminato da un sole sempre meno acceso di quello cui siamo abituati. È avvicinandosi alla sera che la prospettiva cambia completamente. Le luci prendono il sopravvento e il panorama si stravolge, ma ci arriviamo. 

Dreamland è stato a lungo il centro divertimenti della costa, costruito da giostrai alla fine dell’800 e ampliato successivamente con la promozione della cittadina a luogo balneare e ha raggiunto il suo massimo splendore negli anni ‘80 del ‘900, anni che ne hanno anche decretato la fine, fino al primo decennio del duemila. 

Recentemente il fascino del luogo è stato riportato alla ribalta con il film del 2022 di Sam Mendes The Empire of Light, con Olivia Colman.

Ora Dreamland è tornato a essere il parco di un tempo, riattivato da volontari e riportato ai fasti del passato. La ruota panoramica si erge su tutta la città, il pilone del Lido è il faro che si staglia sul mare. Dreamland, oltre a essere un luogo di divertimento nato sulle ceneri delle vecchie giostre, è anche un punto di vitale importanza per gli artisti e tutti coloro che hanno lavorato al ripristino della città. È qui che infatti si è trovato il fulcro di valorizzazione e rinascita. 

A partire dagli anni ’90, fase di continuo declino del paese, gli ultimi della società iniziano a riappropriarsi degli spazi abbandonati del paese: tossicodipendenti in rehab, ex-detenuti, emarginati sociali, persone sotto la soglia di povertà. Questo movimento dà luce però alla voglia di riscatto di uno dei luoghi più suggestivi della costa. 

Lo spirito di rigenerazione si diffonde per ogni strada del paesino © Matteo Mascetti/Lonely Planet Italia
Lo spirito di rigenerazione si diffonde per ogni strada del paesino © Matteo Mascetti/Lonely Planet Italia
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La nuova città vecchia

Lo spirito di rigenerazione si diffonde per ogni strada del paesino, invadendone il centro storico, modificando il paesaggio urbano, raccogliendo giovani artisti volontari che ben presto si organizzano in collettivi insieme agli abitanti, per sperimentare nuove vie per abitare e vivere un luogo. 

Ogni negozio abbandonato è divenuto così un esercizio di promozione e socializzazione aperto alla città, gestito collettivamente. Nel dedalo interno, quello che può essere definito centro storico, dove fino a qualche anno fa negozi e vetrine erano completamente abbandonati, tra i porticati emaciati dal tempo e dalla manutenzione assente si scorgono  nuovi centri sociali, intesi come luoghi per la socialità, location permeabili di confronto e svago, cresciuti sulle ceneri di qualcos’altro. 

L’arrivo di un prima ondata di giovani dopo il 2000 inizia a cambiare davvero le cose. Nascono i primi collettivi che si riuniscono nel weekend e studiano come rinnovare la cittadina. Molti si innamorano del suo potenziale e alcuni decidono di stabilirvi la propria dimora per qualche giorno a settimana. Ovviamente il commuting con Londra è ancora forte ma i primi artisti iniziano a dedicarsi interamente alla rigenerazione di Margate raggiungendo l’importantissimo obiettivo di riaprire Dreamland. Nasce in parallelo un panorama economico diverso, dato dallo stabilirsi di un interessante mix di aziende come il Margate Arts Club, il negozio di alimentari naturali The Grain Grocer e il ristorante pop-up Xiringuito

Il Lido, Margate © Matteo Mascetti/Lonely Planet Italia
Il Lido, Margate © Matteo Mascetti/Lonely Planet Italia

Si creano gruppi sui social di mutuo aiuto e il passaparola fa il resto: chi cerca un posto per creare uno spazio espositivo, chi riunisce amici e vicini per ripulire le strade, chi crea un movimento per il restauro della Roller Disco o del Lido. Ed è qui che si può iniziare intravedere la Margate attuale: un mix tra stile Vittoriano delle strade interne, luci al neon e colori degli anni ’70 e la contemporaneità delle installazioni degli artisti di oggi. 

Questo movimento così proteso attraverso tre decadi fa si che la cittadina si riesca ad appropriare di una nuova quanto unica identità, differenziandola da ogni altro luogo, per vissuto, espressione e persone. 

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Roller Disco è diventato il centro di aggregazione principale © Matteo Mascetti/Lonely Planet Italia
Roller Disco è diventato il centro di aggregazione principale © Matteo Mascetti/Lonely Planet Italia

Una storia d’identità

Un esempio su tutti è senz’altro il Roller Disco, uno spazio che sembra un hangar all’interno del fondo di un palazzo che è diventato il centro di aggregazione principale di Margate. Ogni cosa al suo interno è stata completamente ripristinata esattamente come a Dreamland. 

Troviamo la pista di pattinaggio a rotelle, l’area con i videogame più in voga negli anni ’80, le macchinine in latta per i bambini, il bar con lo zucchero filato e decine di giochi a gettone. 

Questo è effettivamente il cuore pulsante del luogo. Uno spazio di ritrovo sia dei locals che dei turisti, dove passare le ventilate domeniche invernali e condividere un tempo diverso. Con tempo diverso intendiamo non solo la catapulta temporale data dagli oggetti che abitano questo luogo, ma la modalità di accesso all’incontro con gli altri data da un semplice gesto: il coinvolgimento di ognuno. 

La Turner Contemporary © Matteo Mascetti / Lonely Planet Italia
La Turner Contemporary © Matteo Mascetti / Lonely Planet Italia
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Turner Contemporary

Uno dei luoghi che merita di più visitare oltre Dreamland e Roller Disco, è la Turner Contemporary, una fondazione artistica creata e voluta dai diversi collettivi e dalle istituzioni. 

Questa si erge sull’unica zona collinare della città che affaccia sul mare e racchiude tutto ciò che significa l’arte per Margate. Uno spazio espositivo ad accesso libero annidato in una palazzina di tre piani che ospita le diverse opere degli artisti che sono passati dalla costa. 

Ha un fitto calendario di eventi, esposizioni, aperitivi e laboratori, è gestita interamente da una Fondazione e come nei più innovativi musei contemporanei è in grado di creare quel ponte tra arte e società che è senza dubbio il suo valore più grande. Quest’esperienza è esattamente lo specchio della città, un luogo recuperato dall’abbandono, degli spazi vuoti riempiti attraverso un’idea di condivisione, con l’arte come mezzo di promozione. Questo è lo spirito attraverso il quale è possibile incontrare luoghi fuori dall’ordinario. Questo è ciò che lascia Margate una volta che si riparte, non è un’idea di incanto come potrebbe fare una location da sogno ma l’indelebile esperienza di un luogo attraverso la trasformazione nata dall’imperfetto quanto efficace insieme di arte, idee, persone. 

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Destinazioni in questo articolo:

Regno Unito
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