Lofoten, aurora all'improvviso

3 minuti di lettura

"Paesaggio fiabesco" è un'espressione forse abusata, ma è il modo migliore per descrivere la bellezza surreale delle Isole Lofoten. Questo arcipelago magico immerso (da aprile a settembre) nella luce cristallina del Nord è il posto giusto per capire perché la Norvegia è il regno della Natura. E per vedere l'aurora boreale apparire all'improvviso e quasi fuori stagione all'inizio di aprile.

Pubblicità

Lofoten, aurora all'improvviso

Arriviamo alle Lofoten da Oslo con un cambio di voli che si conclude gloriosamente a bordo di un turbo elica De Havilland, un omaggio agli aerei d'altri tempi, quelli che volavano appena sopra le nuvole base diretti verso l'avventura. Insieme a noi, nemmeno a farlo apposta, approda a Svolvær il postale Hurtigruten che ancora oggi collega Bergen ai territori della Norvegia artica toccando anche Capo Nord. Il sole che ci ha accolti a Bodø, il nostro scalo sulla terraferma, si è già nascosto dietro nuvole cariche di pioggia, ma in compenso a Svolvær ci viene incontro il sorriso di Mariell Hagen, di Destination Lofoten. Il consiglio è esplorare il loro sito (www.lofoten.info), perché contiene informazioni approfondite e immagini sulle isole, ma offre anche la possibilità di prenotare online hotel, B&B, rorbuer (le tipiche case dei pescatori) e campeggi. Il sito è anche in inglese e tedesco, oltre che in norvegese.

Prima di sbirciare, come di consueto, nella carta d'identità delle Lofoten siamo entrati subito nel vivo di queste isole appena al di sopra del Circolo Polare Artico. Lo abbiamo fatto in due modi meravigliosi. Con una cena in quello che è forse il miglior ristorante dell'arcipelago, il Børsen Spiseri di Svolvær, il "Ristorante della borsa" secondo l'etimologia, ma soprattutto una fantastica scoperta. Un posto che esiste dal 1828 e che da sempre è il riferimento dei marinai delle isole e dei pescatori di merluzzo. Gustiamo un sontuoso stockfish royal che, accompagnato da patate e pomodoro a tocchetti, merita l'attributo "regale". Non stupisce che la Norvegia esporti merluzzo in tutto il mondo, anche sulle tavole italiane. Una curiosità: nel 1432 la spedizione del veneziano Querini naufragò in Norvegia, sull'isola di Røst, a sud delle Isole Lofoten. Per sopravvivere l'equipaggio si nutrì di merluzzo e al ritorno nella Serenissima Querini portò il pesce prelibato italianizzandone il nome in stoccafisso.

La vera magia, però, ci aspetta dopo cena, quando nel cielo già sufficientemente buio la Norvegia ci regala la visione dell'aurora boreale, rara in aprile. Il drappo della luce nordica si dispiega nella volta celeste come le ali di un angelo, fluttua e ci emoziona. Una visione laica ma dalla forza evocativa indescrivibile. Venite qui a verderla, perché le Lofoten sono uno dei posti giusti per avvistare il fenomeno creato dalle tempeste solari, e l'inverno è la stagione più generosa di apparizioni. L'estate, invece, è un periodo sfavorevole, perché il sole è sempre alto sopra l'orizzonte e il cielo luminoso non permette di vedere le aurore boreali.

Lofoten: identikit
Le Lofoten non colpiscono solo per la loro bellezza quasi ultraterrena. Sono anche la migliore dimostrazione del dominio incontrastato di madre natura in Norvegia. Se Harald V è il sovrano dei 4,7 milioni di persone che vivono nel paese, la natura qui è la padrona assoluta del territorio. Il loro profilo alto e roccioso si dispiega contro il cielo, come un mostro marino pieno di spine. Viene da chiedersi come abbia fatto l'uomo a sopravvivere in un ambiente tanto inospitale. Merito della pesca al merluzzo, è la risposta più sensata, e dell'incontro favorevole tra Corrente del Golfo e acque dell'Artico, che in inverno attira qui i banchi di pesce.

Superficie
1227 Kmq

Abitanti
25.000 ca.

Isole principali
Austvågøy, Gimsøy, Flakstadøy, Varøy, Vestvågøy, Moskensøy, Røst.

Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Norvegia
Condividi questo articolo
Pubblicità