La nuova guida Calabria raccontata dagli autori Lonely Planet

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Da oggi trovate nel nostro catalogo la nuovissima guida Calabria. Questa sorprendente regione custodisce uno dei siti paleontologici più importanti d'Europa, conta una storia millenaria le cui testimonianze punteggiano una natura selvaggia e straripante e ha un mare senza eguali. Prima di portarvi di borgo in spiaggia con la nostra guida, abbiamo chiesto agli autori che l’hanno studiata, attraversata e descritta qualche consiglio speciale.

Scilla
La spiaggia di Scilla ©Aliaksandr Antanovich
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I consigli di Remo Carulli

Ci racconti brevemente le zone di cui ti sei occupato?

Mi sono occupato principalmente del territorio corrispondente alla provincia di Reggio Calabria: la città, la Costa Viola lungo il Tirreno, la Costa dei Gelsomini sullo Ionio e le montagne dell’Aspromonte. In più, ho completato la visita del Parco delle Serre sconfinando nell’area della provincia di Vibo Valentia.

Qual è la tua top 3 della tua zona?

Che domanda difficile! È un territorio davvero traboccante di luoghi spettacolari! Va beh, ci provo.

Prima di tutto, non posso esimermi dal nominare Reggio Calabria, già solo perché il Museo Archeologico è il più importante al mondo in relazione ai reperti sulla Magna Grecia. C’è poi l’incredibile lungomare. Credo che se bisognasse testare il grado di insensibilità di una persona, basterebbe portarlo a fare una passeggiata lì al tramonto: se non si emoziona a cospetto della meravigliosa veduta sulla costa siciliana è davvero un caso disperato.

Come seconda opzione, direi l’Area Grecanica: si tratta di un territorio, nell’estremo sud della provincia, così remoto, così impervio, così selvaggio da aver mantenuto tradizioni antichissime, tra cui l’utilizzo di un dialetto che discende direttamente dal greco antico. Un vero viaggio nel tempo.

Infine, ecco il territorio intorno a Brancaleone Marina: in quel tratto di spiaggia è possibile assistere alla schiusa delle uova della tartaruga Caretta Caretta (rivolgendosi ai volontari dell’associazione Caretta Calabria Conservation): ebbene, vedere quelle minuscole creature appena venute al mondo procedere verso il mare in una notte di inizio settembre è stata un’esperienza che non dimenticherò mai.

Costa Viola Calabria
Lo Stretto di Messina visto dalla Costa Viola ©Antonio Arico

Qual è il segreto meglio nascosto, la cosa che più ti ha sorpreso durante le ricerche?

La concentrazione di siti stupendi, eppure turisticamente sconosciuti o quasi. Quando ho visitato i borghi di Amendolea e Gallicianò o il Castello di Sant’Aniceto non ho incontrato nessuno, letteralmente nessuno: se esistesse un rapporto tra la poesia di un panorama e l’afflusso di visitatori, la provincia di Reggio Calabria sarebbe ai primi posti nel mondo.

Dai un consiglio da esperto ai nostri lettori.

In Calabria ho provato quel senso di avventura che normalmente associavo ai viaggi nelle terre più esotiche. Personalmente, l’ho già consigliata a molti miei amici, ma con un’avvertenza: non si può pretendere di vivere un’avventura autentica e pensare che i servizi siano quelli delle località turistiche più battute. Ma se le condizioni dissestate di alcune strade non vi spaventano, se interpretate il ritardo di un bus non come un disservizio ma come l’occasione per abbandonarsi a ritmi diversi, se siete aperti a incontri con luoghi e persone ruvidi e generosi, ammalianti ed enigmatici, allora sono sicuro che poche altre terre potranno darvi le stesse soddisfazioni.

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Il borgo di Morano Calabro ©leoks
Il borgo di Morano Calabro ©leoks

I consigli di Piero Pasini

Ci racconti brevemente le zone di cui ti sei occupato?

Mi sono occupato di Cosenza e della sua provincia, dell’area del Pollino, del Lametino e del Vibonese. Cosenza è una città ‘doppia’ con un centro storico arroccato in cima a un colle e percorso da mille stradine e una parte nuova in piano, con strade lunghe e rettilinee, disseminata di opere d’arte moderna. Il Pollino è una regione nella regione, un Parco Nazionale (il più grande d’Italia) ma anche un’area culturalmente uniforme che condivide con la parte lucano dialetto e tradizioni e nella quale si trovano alcuni dei più bei borghi della Calabria, con opere d’arte straordinarie.

La zona di Lamezia Terme è strategica per i trasporti, ma non mancano anche qui motivi di interesse. Il Vibonese, infine, ha molte caratteristiche di interesse, anche sul piano del turismo attivo e culturale, ma certamente è l’area della Costa degli Dei, uno dei più bei tratti di mare che abbia mai visto.

Qual è per te la top 3 della tua zona?

Il Pollino, perché affianca una natura eccezionale, attività adrenaliniche come il rafting sul fiume Lao a piccole e grandi perle artistiche e culturali come il Polittico Sansevero a Morano Calabro, Rocca Imperiale e Civita, centro della cultura arberëshë (gli albanesi storicamente insediati in Italia fra Medioevo e Rinascimento); la costa tirrenica è una sequenza infinita di magnifici posti di mare, da Tropea e Pizzo, che sembrano presepi sul mare, a località meno note nella Riviera dei Cedri…ecco i cedri e i fichi d’india sono cose che della Calabria non dimenticherò mai, nei gelati, nelle granite o così, ‘nature’. 

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Qual è il segreto meglio nascosto, la cosa che più ti ha sorpreso durante le ricerche?

Zungri è un sito rupestre molto antico, la chiamano la Petra della Calabria…il paragone è un po’ forzato, ma il sito è davvero affascinante e si trova poco lontano da Capo Vaticano. Però non è così segreto. Certo bisogna sapere che c’è (e nella guida c’è). Più segreto è il Polittico Sanseverino, un eccezionale dipinto gotico di Vivarini che si trova a Morano Calabro. Se vi piacciono gli alberi monumentali, poi, c’è il Platano di Curinga nei pressi di Lamezia Terme, un monumento naturale dove fermarsi a riflettere.

Dai un consiglio da esperto ai nostri lettori.

Il mio consiglio è di avvicinarsi alla Calabria con calma, capendo che qui certamente ci sono possibilità turistiche, ma che questa è una regione da ‘viaggiare’, che in buona parte va scoperta, che non tutto sarà disponibile facilmente, ma con una guida in mano di certo sarà più semplice trovarlo. E poi, magari, di camminare. Lungo gli oltre 1000 km del Cammino Basiliano o verso i santuari arroccati nelle montagne e in vista del mare, ascoltando il ronzio delle api, i campanili in lontananza, raggiungendo i paesi come i pellegrini medievali. Sentendo il rumore del tempo. 

La potenza della natura nel Parco nazionale della Sila ©FRANCESCO ALTOMARE
La potenza della natura nel Parco nazionale della Sila ©FRANCESCO ALTOMARE

I consigli di Denis Falconieri

Ci racconti brevemente le zone di cui ti sei occupato?

Per le ricerche di questa guida, mi sono occupato di Catanzaro, della Costa degli Aranci, di Crotone e del Parco nazionale della Sila. Catanzaro è una città che si potrebbe definire diffusa per la sua conformazione: i quartieri sorgono a diversi chilometri l’uno dall’altro e sono collegati da strade, ponti e viadotti sui quali insiste un traffico disordinato. La zona più interessante è il centro, dove è d’obbligo una visita al Parco della Biodiversità, mentre quella dove trovare locali e ristoranti è Catanzaro Lido, il quartiere sul mare. Restando sul mare, lungo la costa ionica, meno sviluppata rispetto a quella tirrenica, si possono trovare il meraviglioso Parco archeologico di Scolacium, spiagge di sabbia bianca e centri più turistici come Soverato. Sempre lungo la costa ionica, intorno a Crotone ci sono posti come Capo Colonna e la Fortezza Aragonese di Le Castella, che riescono a riequilibrare la necessità di bellezza. Basta poi andare nell’entroterra per scoprire borghi incantevoli come Badolato, Santa Severina, Cirò, famosissimo per i suoi vini, e Tiriolo, che dalla sua posizione al centro dell’istmo calabro regala un panorama che abbraccia i due mari.

Quanto alla Sila, è un posto incredibile: un altopiano grandissimo fatto di foreste, boschi, pascoli e grandi laghi che, sebbene creati dall’uomo, sono riusciti a integrarsi benissimo nel contesto naturale. Per conoscere meglio le ricchezze di questo territorio, che offre tantissime opportunità di praticare attività outdoor, ci sono i centri visita del Parco, Cupone sul lago Cecita, vicino a Camigliatello Silano, e Garcea, nei pressi del Villaggio Mancuso.

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Qual è la tua top 3?

Santa Severina, un borgo che domina dall’alto l’entroterra crotonese, con il bellissimo castello medievale, il battistero bizantino e tanti altri monumenti da visitare. 

I Giganti della Sila, monumenti naturali che da secoli affascinano i viaggiatori con i loro fusti che arrivano a superare i 40 metri di altezza. 

Tiriolo, borgo al centro dell’istmo calabrese dal quale con lo sguardo si riescono ad abbracciare i due mari, lo Ionio da una parte e il Tirreno dall’altra. 

Dai un consiglio da esperto ai nostri viaggiatori.

In questa zona della costa gli antichi fasti della Magna Grecia sono un ricordo lontanissimo e i paesi sono sorti lungo il litorale in modo confuso e disordinato con l’ambizione, poco riuscita, di diventare centri turistici. Anche se Catanzaro e Crotone non si possono definire delle belle città, siate pazienti e provate a dare una seconda occasione ai posti che scoprirete nel vostro viaggio, cercate di guardarli con gli occhi dei tanti calabresi che ci vivono e che li amano alla follia. Riuscirete così a coglierne l’essenza e ad apprezzarli. E se proprio non fa per voi, rifugiatevi tra le montagne e i boschi della Sila: la potenza della natura riuscirà a rimettervi in pace con il mondo. 

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