L'itinerario definitivo sul circuito di Ha Giang
La campagna del Vietnam regala bellezza e serenità al viaggiatore curioso. E nelle montagne del lontano nord risuona il richiamo dell’avventura. Il famoso circuito della provincia di Ha Giang, lungo 370 km, attraversa l'Altopiano carsico di Dong Van: percorribile in automobile, tocca valichi montani avvolti dalle nuvole, villaggi fuori dal tempo e fiumi maestosi (e probabilmente diventerà il pezzo forte del vostro feed su Instagram). Sebbene sia molto frequentato – forse troppo in alcuni punti – riesce comunque a mantenere le promesse.

Ma prima di tuffarvi nei paesaggi e nei tesori culturali di Ha Giang occorre sottolineare un aspetto fondamentale: chi non è in possesso di una patente per la moto, vietnamita o internazionale, non può pensare di affrontare il circuito da solo. Una volta era fattibile arrivare in Vietnam, noleggiare una moto all’aeroporto e mettersi alla guida senza l’apposita patente, ma con l’aumento della presenza della polizia a Ha Giang è ora opportuno partecipare a un tour guidato, con moto condotte da autisti locali, o noleggiare un’auto privata, sempre con autista. Questi tour tutto compreso, sicuri e ben organizzati, vi permetteranno di concentrarvi sul panorama.
Io risiedo in Vietnam da tempo, così ho avuto il piacere di percorrere il circuito due volte. L’itinerario che consiglio divide il percorso in quattro sezioni. La durata media del giro è quattro giorni, ma può variare notevolmente, da tre giorni fino addirittura a dieci.
Segnate le tappe e le deviazioni che vi interessano, quindi confrontatele con le raccomandazioni della vostra guida locale. Buona viaggio!

Cose da sapere per organizzare il viaggio
Quando arrivare: la maggior parte degli operatori turistici raggiunge Ha Giang con un autobus o un furgone notturno da Hanoi, arrivando intorno alle 3 del mattino: non avrete molto tempo per dormire in vista del primo giorno di attività. Se il tempo non è tiranno, considerate l’opportunità di arrivare con un giorno di anticipo, in modo tale da iniziare l’avventura dopo una buona notte di sonno.
Come arrivare dall’aeroporto: Ha Giang si trova a cinque ore di autobus dall’aeroporto internazionale più vicino (il Noi Bai di Hanoi). Tuttavia, pochi si dirigono direttamente a Ha Giang appena atterrati. La maggior parte dei viaggiatori si serve dei pick-up messi a disposizione dai tour operator del Quartiere Vecchio di Hanoi. È possibile anche organizzare il trasporto in autobus tramite la piattaforma 12.go.
Quali mezzi utilizzare: il circuito è percorribile in moto, come passeggero o come conducente se avete la patente giusta, oppure noleggiando un’auto con autista. Ad Ha Giang città, potrete agevolmente trovare un taxi o combinare un giro in moto tramite l’app Grab.
Dove soggiornare: se contate di passare per Yen Minh, considerate di trascorrere la notte presso una famiglia del villaggio di Nam Dam. Anche le sistemazioni analoghe del paesino dell’etnia Lô Lô vicino a Dong Van sono una buona opzione. L’Auberge de Meo Vac, nel villaggio omonimo, è una casa hmong, restaurata con amorevole cura, che offre stanze private e camerate. L’alloggio è incluso nel prezzo di qualsiasi tour organizzato; se invece viaggiate per conto vostro, prevedete di spendere tra i 15 e i 50 dollari a notte. Mantenetevi comunque flessibili : la vostra guida potrebbe conoscere strutture più funzionali al vostro itinerario.
Cosa mettere in valigia: da giugno ad agosto piove molto spesso, quindi portate con voi numerosi cambi di vestiti, in particolare calzini e biancheria intima. Tra novembre e marzo fa piuttosto freddo: munitevi di giaccone pesante, guanti e magari anche biancheria termica. Ma, soprattutto, non dimenticate una buona fotocamera!

Prima tappa: da Ha Giang a Yen Minh
Lunghezza approssimativa: 90 km
Mattina
L’avventura comincia. Vi aspetta un viaggio lungo, dunque cercate di lasciare la città di buon mattino. Dirigetevi a nord sulla QL4C e dopo mezz’ora inizierete a salire lungo i tornanti del Passo Bac Sum. Dopo circa 7 km la strada scende per un breve tratto prima di risalire verso il maestoso Passo Quan Ba (“Porta del Cielo”). Non mancate di ammirare le “montagne gemelle” di Quan Ba, due rilievi quasi identici, di forma tondeggiante. Fate poi una pausa per un caffè e qualche selfie presso il punto panoramico del Cafe Cong Troi.
Pomeriggio
Ci sono due luoghi degni di nota vicino alla Porta del Cielo (se intendete raggiungere Yen Minh entro la fine della giornata, però, farete bene a visitarne solo uno dei due). Dal passo, in circa mezz’ora di auto arriverete alla Grotta di Lung Khuy, solenne e silenziosa, con un camminamento sopraelevato e alcuni piccoli altari. Vicino all’uscita della grotta, una scalinata in discesa conduce a una piscina nascosta dove potrete fare un tuffo. Per arrivare alla grotta dal parcheggio bisogna camminare per una ventina di minuti su per un’erta salita: non il massimo se fa molto caldo o se piove.
Un’ulteriore deviazione, più lunga (poco meno di un’ora seguendo la QL4C e la DT181), raggiunge il villaggio di Lung Tam, in cui si pratica la tessitura tradizionale. Potrete vedere le donne hmong intente a tessere e ricamare a mano tessuti di lino. Prodotti simili si trovano nei negozi di tutto il Vietnam, ma questo è comunque un ottimo posto per fare acquisti.
Sera
La cittadina di Yen Minh è un buon coronamento del primo giorno di viaggio. Non faticherete a trovare un posto per la cena: qui, e lungo tutto il circuito, la famiglia presso la quale soggiornerete si occuperà anche di rifocillarvi – a meno che la vostra guida non vi consigli calorosamente un ristorante.
La deviazione migliore
Il villaggio di Nam Dam, a soli 8 km dalla Porta del Cielo, è un verdissimo insediamento dzao con una cascata nelle vicinanze. È una buona alternativa per passare la notte, se non avete necessità di essere a Yen Minh la prima sera.

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Seconda tappa: da Yen Minh a Dong Van
Lunghezza approssimativa: 100 km
Mattina
Oggi raggiungerete il punto più a nord dell’intero Vietnam. Partite presto da Yen Minh per percorrere i 45 km fino al Dinh Vua Meo, un palazzo con elementi cinesi e hmong, costruito dai francesi negli anni ’20 del Novecento per un re locale. Le fotografie sbiadite del sovrano e della sua famiglia, appese sulle pareti del palazzo, rievocano quell’epoca della storia vietnamita. Prendete un caffè o acquistate un souvenir nei negozi nell’area di sosta, quindi rimettetevi in marcia per affrontare i successivi 29 km verso la poderosa Torre della Bandiera di Lung Cu, al confine con la Cina. Per raggiungere la cima della torre, alta 30 metri, dovrete salire quasi 400 scalini fino alla base, e altri 140 all’interno della struttura. La vista, però, ripaga ampiamente la fatica.
Pomeriggio
Due villaggi meritano una visita. Molte guide consigliano Lolo Chai, un tranquillo paesino non lontano dalla Torre della Bandiera; è un posto magnifico, soprattutto quando vi si celebrano le festività locali. L’altro è Pho Bang, uno dei non molti insediamenti hoa (un’etnia cinese), sostanzialmente intatto a differenza di altri centri della regione, dove il turismo si è fatto sentire; per visitarlo potreste essere costretti a rivedere il vostro programma, dal momento che si trova più vicino a Yen Minh che a Dong Van.
Sera
Cercate di arrivare nella località montana di Dong Van (distante 26 km da Lung Cu) prima del tramonto, in modo da avere un po’ di tempo per passeggiare tra le strade acciottolate del centro storico. La domenica vi si tiene un coloratissimo mercato. Cenate all’Ethnic House Lounge Bar & Hostel, una buona locanda apprezzata dai viaggiatori stanchi, che offre piatti occidentali e della tradizione vietnamita. Distante pochi metri, Phien serve ottimi caffè e cocktail.
La deviazione migliore
Un breve ma ripido sentiero si dirama appena a nord del centro storico e conduce al forte francese, una torre di osservazione in rovina che offre vedute panoramiche a volo d’uccello su Dong Van e oltre, molto suggestive al tramonto o all’alba.

Terza tappa: da Dong Van a Du Gia
Lunghezza approssimativa: 100 km
Mattina
Iniziate l’avventura di oggi lasciando la moto per una barca. Da Dong Van, raggiungete il porto di Ta Lang (5 km) per una crociera sul fiume Nho Que, dalle acque verde smeraldo, che vi regalerà splendidi scorci delle imponenti formazioni carsiche di Ha Giang. Potrete anche fare un’uscita sul fiume salpando dal molo di Xin Cai più tardi durante la giornata, dopo aver attraversato il Passo Ma Pi Leng: chiedete alla vostra guida quale tra le due opzioni consiglia.
Una volta rientrati a riva, proseguite sulla QL4C fino al Bao Tang Con Duong Hanh Phuc (“Museo della Strada della Felicità”). Conosciuto anche come Monumento dei Giovani Volontari, il sito commemora i lavoratori che persero la vita costruendo le strade montane della provincia di Ha Giang. C’è un’area parcheggio proprio accanto al monumento; da lì inizia il percorso del bellissimo trekking Sky Path.
Potrete percorrerlo per intero (90 minuti), colmando qualche centinaio di metri di dislivello fino a raggiungere il White Cliff e i punti panoramici di Tu San. Se invece preferite solo sgranchirvi le gambe raggiungete il primo dei punti panoramici principali, una vetta rocciosa (Mom Da Tu Than) ideale per scattare fotografie.
Pomeriggio
Proseguite verso il Passo Ma Pi Leng, una delle sezioni più famose del circuito – una tratta mozzafiato che si snoda per 20 km tra torri di calcare e tornanti. Da lì, Du Gia dista circa 80 km. Fermatevi per un caffè o una birra in uno dei tanti punti panoramici lungo il pendio roccioso.
Sera
La valle di Du Gia, che ospita oltre una dozzina di gruppi etnici, vi accoglierà per un meritato riposo (o magari per una serata più vivace, con tanti brindisi con vino di riso, dato che per i gruppi organizzati questa è l’ultima sera prima del rientro ad Ha Giang). Se arrivate prima del tramonto, fate una passeggiata di 5 minuti fino alla Cascata di Du Gia, appena fuori dall’abitato. Questa piscina naturale è un luogo piacevole per un aperitivo – anche se a volte può essere affollata di gruppi rumorosi.
La deviazione migliore
Se potete prolungare il viaggio, considerate di pernottare nella pittoresca cittadina di Meo Vac (a soli 15 km dal Passo Ma Pi Leng).

Quarta tappa: da Du Gia ad Ha Giang
Lunghezza approssimativa: 85 km
Mattina
I villaggi lungo il circuito vengono spesso considerati soltanto delle semplici tappe per la notte: un vero peccato, cui potreste rimediare almeno in parte prendendo in considerazione una passeggiata mattutina tra le idilliache terrazze di riso di Du Gia. Lasciate poi il paese e procedete verso nord-est sulla DT176 in direzione del punto panoramico di Lung Ho, circondato da alcune piccole formazioni carsiche su cui potrete salire per scattare fotografie; si trova a soli 10 km da Du Gia. Proseguite quindi verso la Cascata A Boong, a circa 40 km da Lung Ho: non è bella quanto la Cascata di Du Gia, per contro è tranquilla e perfetta per un tuffo veloce.
La deviazione migliore
Di Tich Don Phap, una fortezza di pietra lasciata dai francesi, è l’interessante meta di una breve passeggiata. Si trova presso il bivio tra la DT176 e la DT181.
Pomeriggio
Con la maggior parte del percorso ormai alle spalle, è il momento di tornare a casa. Lasciata la Cascata A Boong, seguite la QL4C per i 35 km che vi riporteranno ad Ha Giang. A meno che la vostra guida non vi suggerisca qualche deviazione, probabilmente questa sarà la giornata meno intensa dell’intero giro: sarete ad Ha Giang già a metà pomeriggio, pronti per una birra celebrativa al Top of the Loop.
Se vi rimane un po’ di tempo, trascorretelo ad Ha Giang prima di ripartire. Considerata spesso un semplice centro di transito, la città è invece piuttosto piacevole. C’è una bellissima area pedonale lungo il fiume Lo, con suggestivi caffè su palafitte. Su D Nguyen Trai è posto un monumento: contrassegnato con la scritta "0 KM", è il punto di inizio e fine “ufficiali” del circuito e si presta a scattare belle foto. Cercate la statua di Ho Chi Minh nella piazza di fronte alla strada.
In conclusione, vi sarete resi conto che non è possibile vivere tutte le emozioni del circuito di Ha Giang in una volta sola. Il primo giro serve per prenderci la mano: siate pronti a tornare, dunque!