Il meglio del Madhya Pradesh
Le luci della notorietà non illuminano il Madhya Pradesh con la stessa intensità riservata ai più celebri stati vicini, il che significa che si ha l’incomparabile opportunità di apprezzare il meglio dell’India fuori dai soliti itinerari turistici.
1 Gwalior
Famosa per la suggestiva e imponente fortezza arroccata in cima a una collina e descritta dall’imperatore moghul Babur come “la perla tra le fortezze dell’India”, Gwalior è un’interessante tappa intermedia durante il viaggio verso alcune delle località più rinomate di questa regione indiana. La città è anche sede dell’eccentrico Jai Vilas Palace, residenza storica degli Scindia, influente famiglia che per oltre due secoli svolse un ruolo chiave nella storia dell’India.
2 Bandhavgarh Tiger Reserve
Se l’unica ragione per cui intendente visitare un parco nazionale indiano è avvistare una tigre, questa riserva è il posto che fa per voi. Trascorrere due o tre giorni presso il Bandhavgarh dovrebbe assicurare almeno un avvistamento, fatta forse eccezione per il mese di ottobre. Secondo il censimento condotto nel 2014, la riserva ospita 68 tigri, la maggior parte delle quali vive nel territorio relativamente piccolo (453 kmq) del Bandhavgarh National Park, che costituisce parte della zona centrale della riserva. Insieme al Ranthambhore National Park, nel Rajasthan, è il parco che offre le migliori opportunità di avvistare tigri di tutta l’India. Qui vivono inoltre 40 leopardi (che si avvistano raramente) e animali meno schivi come cervi, cinghiali eurasiatici ed entelli.
Al parco si accede dal piccolo e tranquillo villaggio di Tala, 32 chilometri a nord-est di Umaria, dove si trova la più vicina stazione ferroviaria. Il periodo migliore per l’avvistamento delle tigri va da febbraio a giugno, ma tenete presente che da aprile a giugno fa molto caldo e le temperature superano spesso i 40°C.
3 Khajuraho
Le sculture erotiche e le altre incisioni che ornano i tre gruppi di templi di Khajuraho, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, sono annoverate tra le più raffinate opere d’arte sacra del mondo.
Khajuraho è una delle mete più apprezzate dei tour in autobus e l’insistenza di procacciatori di clienti che si trovano nei pressi del sito è snervante, ma non sono comunque ragioni sufficienti per rinunciare alla visita di templi di tale bellezza.
I templi sono capolavori dell’architettura dell’India del Nord, ma è la profusione dei loro altorilievi il principale motivo della fama di Khajuraho. Lungo l’intero perimetro esterno degli edifici corrono fregi in pietra scolpita con straordinaria maestria che tra divinità, guerrieri, musicisti, danzatori, animali veri e mitologici, narrano la vita quotidiana di 1000 anni fa.
Due elementi ricorrono con maggiore frequenza: le donne e le immagini erotiche. Le sensuali e provocanti surasundari e apsara (ninfe celesti) e le nayika (eroine) sono state colpite nell’atto di compiere una mezza torsione e leggermente di lato, tanto che pare di vederle danzare e librarsi fuori dai templi. I mithuna (gruppi di due o più uomini e donne raffigurati in posizione erotiche) dimostrano la grande maestria degli scultori (e le capacità amatorie dei Chandela).
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4 Orchha
Questa storica località sulle sponde del Betwa River è una sorta di museo a cielo aperto di splendidi edifici rajput di influenza moghul con spettacolari palazzi, templi e chhatri (cenotafi) dalla maestosità regale. L’atmosfera di Orchha è assai più tranquilla e informale rispetto all’altrettanto famosa località monumentale di Khajuraho, nel Madhya Pradesh settentrionale, il che la rende ideale per un soggiorno all’insegna del relax. Vi sono buone opportunità di alloggiare presso case private, così come non mancano le occasioni di esplorare le campagne circostanti con escursioni a piedi o in bicicletta e di cimentarsi in uscite di rafting.
5 Mandu
Su un altopiano di 25 kmq piacevolmente verde e con radi boschi, la pittoresca Mandu possiede alcuni degli edifici in stile afghano tra i più belli dell’India, oltre a imponenti baobab originari dell’Africa. L’altopiano è disseminato di palazzi, tombe, monumenti e moschee, molti dei quali dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Alcuni sorgono sul margine di precipizi, altri sulle sponde di laghi, mentre il Padiglione di Rupmati, il più romantico di tutti, si staglia meraviglioso in fondo all’altopiano, dominando le vaste pianure sottostanti. Mandu è il posto ideale dove trascorrere un paio di giorni alla scoperta di grandiose opere architettoniche, circondate da un paesaggio piacevolmente rurale che si presta a essere esplorato in bicicletta e a riflettere sulla trasformazione di questo centro abitato da capitale di uno dei regni più potenti del paese a uno dei tanti villaggi indiani.
6 Soggiorno nella giungla
In Madhya Pradesh potete godervi la natura selvaggia senza rinunciare ai comfort, ad esempio soggiornando in un lodge come il Kipling Camp. È uno stupendo e informale lodge gestito da Belinda Wright, una delle protettrici di tigri più impegnate e attive che ci siano in India, nonché regista, fotografa e scrittrice. Alloggiare in questa struttura immersa nella giungla, a soli 3 chilometri dal Khatia Gate, è un’esperienza tanto didattica quanto rilassante.
La natura domina l’area non recintata intorno all’hotel dove entelli e chital fanno regolarmente capolino, e sono messi in ombra dalle apparizioni occasionali di una tigre o di un leopardo. Il personale, professionale e affabile, vi potrà fare da guida nell’ambito di diverse camminate ed escursioni a piedi, inoltre potrete nuotare nel fiume assieme a Tara, l’elefante sessantenne che vive nel campo: un’esperienza a dir poco straordinaria. Inaugurato nel 1982, si tratta del primo lodge dell’India immerso nella natura selvaggia e la struttura è gestita secondo una filosofia ecosostenibile e non a scopo di lucro.
7 Sanchi
In cima a una dolce altura che si innalza dalle pianure 46 chilometri a Nord-Est di Bhopal, si trovano alcune delle strutture buddhiste più antiche dell’India. Nel 262 a.C., in seguito agli orrori che aveva inflitto a Kalinga (Odisha), l’imperatore maurya Ashoka si convertì al buddhismo e in segno di penitenza fece costruire il Grande Stupa di Sanchi, un edificio a cupola per custodire reliquie sacre, nei pressi della città natale (Vidisha) di sua moglie Devi. Sanchi divenne un importante centro monastico buddhista e nel corso dei secoli fu arricchito di molti altri stupa e monumenti. Dopo il XIII secolo cadde in rovina e nell’oblio, fino a quando, nel 1881, non fu riscoperta da un ufficiale inglese.
Oggi, il Grande Stupa, perfettamente conservato, è il più pregevole tra i monumenti buddhisti di Sanchi, tutti inseriti tra i siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Sanchi si può facilmente visitare con un’escursione in giornata da Bhopal, tuttavia il villaggio, sviluppatosi in corrispondenza di un incrocio, è un bel posto presso cui trascorrere la notte, oltre che una comoda base per visitare numerose località vicine.
8 Omkareshwar
Questa isola a forma di ‘Om’, nelle acque del sacro Narmada River, richiama molti pellegrini ed è diventata una tipica destinazione dei viaggiatori che prediligono le mete spirituali. La tanto dibattuta costruzione di una diga ha alterato notevolmente l’aspetto di Omkareshwar, che è tuttavia riuscita a conservare la propria aura spirituale e continua a essere un luogo di pellegrinaggio piacevole e autentico, seppure eccessivamente commercializzato.
La maggior parte delle attività si svolge fuori dall’isola, nel centro abitato che sorge sulla sponda meridionale del fiume. Due ponti pedonali collegano il centro abitato all’isola: il ponte vecchio (a ovest) parte dalla piazza del mercato chiamata Getti Chowk, mentre il ponte nuovo (a est) parte da un’ampia area parcheggio. A metà strada tra i due ponti si trovano i ghat, da dove si può attraversare il fiume in barca. Il fulcro dell’isola è rappresentato dalla strada che dal ponte vecchio conduce al tempio di Shri Omkar Mandhata.