I 10 luoghi più sottovalutati al mondo: ecco perché visitarli
I viaggiatori amano esplorare non solo i posti più di tendenza, ma anche quelli più sottovalutati. Non soltanto per il piacere, innegabile, del viaggio e della scoperta: è sempre più importante dare un po’ di respiro alle mete che soffrono di overtourism, che sta diventando sempre più un problema globale. Allora vi proponiamo questa lista per stuzzicare la vostra fantasia con 10 luoghi che vale la pena visitare, ma in cui in pochi si avventurano. Dakhla, in Marocco. L’Uzbekistan. Le isole Haida Gwaii. Queste sono solo alcune delle mete più sottovalutate al mondo, ma ecco 10 suggerimenti da cui partire per immaginare i vostri viaggi più alternativi.
1 Eritrea
L’Eritrea è un piccolo stato situato nel corno d’Africa di cui, se ci pensate un attimo, avrete sentito parlare di fretta a scuola, in quanto ex colonia italiana. È anche lo stato da cui, dopo la Siria, scappano più migranti per raggiungere la salvezza in Europa, poiché ha vissuto tre generazioni di guerre ed è correntemente sotto dittatura. Infine, è anche una nazione dalle bellezze naturali e architettoniche strabilianti. Questi tre fattori si uniscono su livelli diversi e sono al contempo un ottimo motivo per visitare il paese e la ragione per cui questo viaggio vi toccherà nel profondo e lascerà tracce indelebili. Dalle acque cristalline delle isole Dahlak alla bellezza nostalgica di Asmara, da quando il paese ha firmato la pace con l’Etiopia le possibilità di viaggio in quest’area sono limitate ma in lento cambiamento.
2 Dakhla, Marocco
Fondata dagli spagnoli nel 1844 e un tempo chiamata Villa Cisneros, Dakhla si trova poco a nord del Tropico del Cancro su una penisola sabbiosa che dal litorale si protende nell’oceano per 40 km. Per raggiungerla da Laâyoune si percorre una strada isolata che attraversa per oltre 500 km una hammada pressoché infinita (da Agadir, il percorso supera i 1000 km). In effetti, Dakhla è più vicina a Nouâdhibou (in Mauritania) che a qualsiasi altra località del Marocco.
Una volta arrivati a Dakhla, però, si scopre che questa città è meno remota di molte altre località nel sud del paese, e certamente più prospera, con alberghi eleganti, ristoranti di buona qualità e una fiorente scena turistica, soprattutto grazie agli amanti del kitesurf.
In città la presenza della marina e dell’esercito marocchino è tangibile e, sebbene dietro l’apparente spensieratezza si percepiscano chiaramente le tensioni del Sahara occidentale, gli abitanti di Dakhla appaiono relativamente moderni e meno tradizionalisti. Il governo marocchino investe nella zona, gli imprenditori dedicano risorse alla penisola e la popolazione continua a crescere grazie ai lavoratori provenienti dal nord. La costruzione di nuovi condomini amplia i confini del centro abitato e un porto di dimensioni considerevoli ospita la maggiore flotta di pescherecci del Marocco.
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3 Semuc Champey, Guatemala
Undici chilometri a sud di Lanquín, lungo una lenta strada sconnessa e accidentata, si trova Semuc Champey, una famosa formazione naturale, composta da un ponte di pietra calcarea lungo 300 metri e inframmezzato da una serie di pozze d’acqua digradanti adatte alla balneazione. L’acqua che scorre sul ponte proviene dal Río Cahabón, il quale si snoda però per lo più sottoterra. Questo angolo di paradiso non è facile da raggiungere, ma la bellezza del paesaggio circostante e la perfezione delle pozze naturali, le cui acque sfumano dal turchese al verde smeraldo, valgono lo sforzo. Molte persone ritengono che questo sia il luogo più bello di tutto il Guatemala.
Se visitate Semuc Champey con un tour organizzato, le guide potrebbero farvi scendere con una scala di corda dalla pozza più bassa al fiume, che in questo punto riemerge in superficie. Sono in molti a farlo e ne sono entusiasti, ma prima di accettare assicuratevi che tutte le misure di sicurezza vengano rispettate.
4 Tunisia
Mentre la colonnina di mercurio sale e le spiagge del mediterraneo si riempiono di bagnanti, c’è ancora un luogo in cui godersi il proprio angolo in riva al mare lontani dalla folla, camminando soli tra le rovine romane e calpestando la sabbia delle dune del Sahara e della spiaggia nello stesso giorno: è la Tunisia.
Affamata di visitatori, la nazione più piccola del nord Africa è oscurata dai paesi vicini. Il settore turistico tunisino è stato distrutto dagli attacchi terroristici del 2015, dopo i già deboli anni che hanno seguito la Primavera Araba, nel 2011. Ma la Tunisia è proprio davanti ai nostri occhi e invisibile per molti turisti: ecco perché pensiamo sia tempo di farvi ritorno. Il paese è così fortunato con le spiagge che ampie zone sono frequentate più da pescatori e pastori locali che da turisti con ombrellone e asciugamano, specialmente nei dintorni di Cap Bon. Inoltre Tunisi è molto più tranquilla di altre città del nord Africa. Le audaci porte di ingresso blu, gialle e verdi vi porteranno in dimore nascoste e ristoranti adornati con sfarzose ceramiche. Qui troverete anche uno dei musei più incredibili del mondo, il Bardo, dove sono custodite migliaia di mosaici di epoca romana e moltissimi tesori trovati nei siti archeologici sparsi nel paese. Più a nord alcuni resti sono stati lasciati al loro posto, nell’imponente sito in cui sorgeva Cartagine.
5 Le isole Haida Gwaii, Canada
Raggiungere le Haida Gwaii richiede impegno. Remoto e scarsamente popolato, questo arcipelago di circa 450 isole si trova al largo della costa settentrionale della British Columbia e non offre molte opzioni di trasporto. Ma vi renderete conto che merita il viaggio non appena vi sbarcherete. Giganteschi abeti e cedri rivestono il paesaggio profumando l’aria. Aquile dalla testa bianca e orsi popolano l’antica foresta pluviale, mentre leoni marini e orche pattugliano le acque. Visitate una delle spiagge dalla bellezza austera e coglierete la potenza della natura: forti venti, onde incessanti e detriti galleggianti portati dalla corrente del Pacifico.
6 Sulawesi, Indonesia
Sulawesi è intrigante quanto le sue forme. Se da una parte questa isola tropicale ha avuto origine da complessi e violenti contrasti tra zolle tettoniche, allo stesso modo il suo affascinante tessuto sociale è il risultato di complessi contrasti tra gruppi etnici, religioni ed ecosistemi. Lambita da acque e barriere coralline piene di vita, Sulawesi ha un interno montuoso ammantato da una densa giungla, dove sopravvivono ancora specie rare come i notturni tarsi e gli sgargianti uccelli maleo, nonché fiere culture isolate per lungo tempo dalle aggressioni della modernità grazie a una topografia impenetrabile. Sugli altopiani troverete i toraja, con le loro elaborate cerimonie funebri e la splendida architettura; nel nord dominano i minahasa, che offrono piatti speziati a base di qualsiasi cosa, dal pesce ai roditori della foresta; nei bassopiani e sulla costa si incontrano i bugis, i famosi e famigerati navigatori.
Il tutto – la terra e la gente – si combina per rendere Sulawesi una delle isole più coinvolgenti dell’Indonesia.
7 Cambogia Nord Orientale
Con la sua grande varietà di paesaggi e popoli, il ‘Selvaggio Est’ ci ricorda che la Cambogia rurale non è solo una distesa di risaie e coltivazioni di palme da zucchero. Queste ultime, infatti, non mancano nelle pianure, ma nel nord-est cedono il passo alle montagne delle province di Mondulkiri e Ratanakiri, dove l’ecoturismo sta svolgendo un ruolo importante nel tentativo di contrastare la deforestazione illegale e l’eccesso di concessioni terriere.
Nel nord-est troverete rari elefanti delle foreste e rumorosi primati, mentre nei pressi di Kratie e Stung Treng è possibile avvistare le orcelle, a rischio di estinzione, tutto l’anno. Fragorose cascate, laghi vulcanici e fiumi sinuosi caratterizzano il territorio, dove stanno iniziando a prendere piede i trekking, le escursioni in bicicletta e in kayak, le zip-line e gli incontri etici con gli elefanti. Le colline ondulate e le rigogliose foreste ospitano molti gruppi etnici, chiamati collettivamente khmer leu (khmer delle montagne) o chunchiet (minoranze etniche).
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8 Armenia
Poche altre nazioni hanno una storia antica e complessa come quella dell’Armenia. E ancor meno hanno una cultura altrettanto ricca e vitale. Questa è una meta che lascia il visitatore affascinato dalla storia, meravigliato dai monumenti, stupito dai paesaggi e incantato dall’atteggiamento concreto della gente del posto.
A Yerevan sale da tè di altri tempi si trovano accanto a wine bar all’ultima moda in stile europeo e lungo i viali sfilano persone che incarnano diversi stili e mode: dall’hipster alla babushka passando per numerose, strane e splendide variazioni intermedie. Monasteri e chiese medievali vi aspettano da secoli tra i canyon sulle montagne, come la bella Valle di Yeghegis, circondata da alte montagne e che ospita una rara concentrazione di chiese medievali. Trekking, buon cibo e una storia che si respira come la fresca aria dei monti sono un ottimo motivo per programmare un insolito viaggio in quest’area remota.
9 Uzbekistan
Culla di civiltà da oltre due millenni, l’Uzbekistan può vantare un suggestivo patrimonio architettonico e artistico, profondamente permeato dalla storia crudele e affascinante della Via della Seta. In termini di attrattive culturali, è di gran lunga il paese più ricco e straordinario dell’Asia centrale.
Samarcanda, Bukhara e Khiva conquistano e stupiscono i visitatori con le loro favolose moschee, le medressa e i mausolei, ma non mancano attrattive più insolite come il Lago d’Aral, che sta rapidamente scomparendo, le fortezze del remoto Karakalpakstan, la fiorente capitale Tashkent e le iniziative di ecoturismo avviate tra i Monti Nuratau: i motivi per visitare l’Uzbekistan non vi mancheranno di certo.
10 Moldova
Al momento sono cica 160.000 ogni anno i visitatori che si spingono in Moldova, ovvero circa quanti arrivano in Croazia ogni giorno. Ma questa piccola nazione stretta tra Romania e Ucraina offre una vibrante scena vinicola, che vi affascinerà con alcune delle cantine più grandi al mondo: ci sono più di 190 chilometri di corridoi sotterranei in cui vengono conservate circa 2 milioni di bottiglie. Stappate e degustate, ma non fermatevi al bicchiere: salite su un minibus affollato e scassato, poi rimbalzate lungo stradine secondarie e preparatevi a un'immersione nella repubblica della Transnistria, dove sopravvive l'atmosfera sovietica della Mosca comunista.