Esplorare i meandri della medina: un tour dentro le mura di Tunisi
Da secoli le medine del Maghreb attraggono i visitatori fin dentro le mura che racchiudono la loro inesplicabile magia. I mercanti alloggiavano nei fanadiq (antiche locande frequentate dalle carovane), per poi ripartire ed esportare i prodotti acquistati nel souq in ogni angolo del globo. Gli artisti, tra cui i pittori orientalisti del 19esimo secolo, hanno tratto la loro fortuna ritraendo scene quotidiane della medina. I registi hollywoodiani hanno scelto questa realtà esotica come set in cui girare un film o l’hanno riprodotta fedelmente in studio.
Queste mini-città fortificate sono sparse per tutto il Nordafrica, a ricordarci l’importanza che il commercio e l’artigianato hanno ricoperto fin dal Medioevo in questa parte del mondo. Esistono ancora tantissime medine. Quelle di Fès e Marrakesh in Marocco sono probabilmente le più conosciute ma poche si sono conservate come la medina di Tunisi, fondata nel settimo secolo d.C. Il sito, dichiarato Patrimonio Unesco nel 1979, è oggi in fase di restauro grazie ai finanziamenti di organizzazioni locali per la tutela del territorio e di imprenditori privati con a cuore il patrimonio storico mondiale.
Orientarsi nella medina
La medina di Tunisi copre un’area di quasi 300 ettari ed è divisa in tanti quartieri. Le attrazioni principali si trovano nelle strade che si irradiano dalla moschea al-Zaytūna, con il suo minareto in stile almohade. Ogni bab (porta) d’ingresso alla medina porta alla moschea, ma la maggior parte dei visitatori entra da Bab El Bahr al confine ovest del Centre Ville, prende Rue de la Kasbah o Rue Jamaa Ezzitouna e si dirige verso ovest. Girate per il quartiere di El Hafsia, con i suoi magnifici dar (i cortili delle ville), esplorando il cuore della medina tra souq, madrassa (scuole in cui si studia il Corano), moschee e zaouia (mausolei). Entrate poi nel quartiere residenziale Torbet El Bey, dove troverete moschee risalenti al dominio ottomano, mausolei, hammam tradizionali e alcuni dei dar più belli della medina. L’ingresso nelle moschee è vietato ai non-musulmani, ma spesso è possibile visitare zaouia, dar e madrassa per ammirarne i cortili interni, tempestati di mattonelle colorate e stucchi dagli intagli decorativi.
Rue Sidi Ben Arous
Questa affascinante via collega la moschea al-Zaytūna con Place de La Hafsia attraverso Rue du Pacha; prende il nome da un professore e mistico del 13esimo secolo. Assicuratevi di avere una macchina fotografica con voi perché le tante porte intagliate dai colori sgargianti sono un gioiellino instagrammabile.
Appena fuori Rue du Pacha, nel quartiere di El Hafsia, l’Associazione per la salvaguardia della medina ha restaurato molti cortili e mausolei; da non perdere il palazzo Dar Lasram, una villa del 19esimo secolo che ospita la sede dell’associazione, e l’altrettanto splendido Dar El Monastiri, la casa del Centro nazionale delle arti calligrafiche, dove si formano gli specialisti in calligrafia araba.
Souq des Chechias
Visitatori e gente del posto si trovano quasi sempre d’accordo nel dire che il Souq des Chechias è il loro souq preferito della medina. All’angolo tra Rue Sidi Ben Arous e Rue de la Kasbah, questo mercato si tiene in due vicoli coperti tra boutique minuscole dipinte di verde menta e ornate di specchi, vetri colorati e pannelli decorati. Questi deliziosi negozietti vendono un solo prodotto: la chechia, il tradizionale cappello di feltro color rosso acceso.
Nel 17esimo secolo, quando fu costruito questo souq, si vendevano ogni anno un millione di chechia. Oggi, l’ultima decina di chaouachi rimasti (gli artigiani che confezionano questo cappello), producono non solo la versione classica, ma anche cappelli di feltro personalizzati in stili e colori esportati dal resto del mondo. Ammirate i chaouachi all’opera, acquistate un cappello come souvenir o bevete un bicchiere di tè al Café Chaouachine, frequentato abitualmente da negozianti e clienti locali. I negozi nelle vicinanze vendono prodotti d’artigianato e pezzi d’antiquariato di qualità. Consigliati: Le Berbere per le babouches, tradizionali pantofole di pelle; la galleria d’arte Kandinsky per vecchi libri, stampe, dipinti e oggetti d’arte; e l’eccentrico ma affascinante Ed Dar, un’abitazione tipica piena zeppa di tappeti, tessuti, gioielli e cianfrusaglie, un vero paradiso per i collezionisti.
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Souq El Attarine
Da Rue Sidi Ben Arous, lasciatevi guidare dal vostro naso fino al souq dei profumi, all’ombra della moschea al-Zaytūna, dove dal 13esimo secolo si vendono unguenti ed essenze. Non perdetevi anche il funduq El Attarine, un fondaco meticolosamente restaurato che ospita un ottimo ristorante tipico con cortile. Al piano superiore, la boutique La Maison de L'Artisan vende prodotti d’artigianato di alta qualità, tra cui babouches, foulard, ceramiche, vestiti, profumi, oggetti di rame, tappeti e gioielli. Da non perdere anche le altre boutique di artigianato della zona.
Rue des Librarires
Dalla moschea al-Zaytūna imboccate Rue des Librarires, la strada dove si trova uno degli ultimi hammam tradizionali, l’Hammam El Kachachine, con ingresso riservato agli uomini. Si riconosce facilmente per l’entrata tipica che da secoli indica la presenza di un hammam: un arco dipinto con strisce nere e bianche e due colonne a strisce rosse e nere. Nella stessa strada si trovano una madrassa del 18esimo secolo che ospita oggi un laboratorio artigiano, il Madrasa El Bachia, e uno dei migliori ristoranti economici della medina, il Doken, che serve piatti squisiti dal tocco francese.
Tourbet El Bey
Nelle aree a nord e sud della moschea al-Zaytūna troverete un intrico di stradine che ospitano vari souq con il nome dei prodotti che espongono da sempre: il Souq des Étoffes (tessuti), il Souq El Berka (gioielli) e il Souq de la Laine (lana) sono i più suggestivi, illuminati da tenui raggi di sole e pieni di botteghe. Poco lontano si trova il M’Rabet, un bar dagli interni orientaleggianti dove bere o mangiare qualcosa seduti sui gradoni ricoperti di tappeti. Potete fermarvi per un tè prima di proseguire verso Tourbet El Bey, dal nome del mausoleo ottomano che si erge nel mezzo del quartiere residenziale. Qua troverete anche due dei cortili più importanti dal punto di vista storico e architettonico: Dar Othman, costruito per un potente pirata e politico del 16esimo secolo e Dar Hussein, una residenza del 18esimo secolo che oggi ospita l’Istituto Nazionale di archeologia e arte.
Negoziare o non negoziare?
Ormai quasi tutte le boutique di Tunisi, medina compresa, vendono merci dal prezzo stabilito. Ma i tappeti sono un’eccezione, così come alcuni dei prodotti artigianali, quindi rifiutate il primo prezzo che vi viene proposto. Se siete in vena di mercanteggiare, fatevi un giro nella medina e prendete nota dei commenti sulla qualità e del prezzo generalmente proposto. Quando avete bene in mente cosa volete e il prezzo che credete sia giusto, chiedete al venditore il costo: se pensate sia troppo alto chiedetegli se è disposto a negoziare e se il prezzo sembra flessibile, trattate per uno sconto del 20 o 30%. Ricordate sempre che è meglio essere educati piuttosto che aggressivi, e che i venditori sono generalmente in condizioni economiche più svantaggiate delle vostre; riflettete su quanto possano contare i loro guadagni in termini di qualità della vita.
Alloggiare nella medina
La medina conta 20 mila residenti stabili che abitano principalmente nei quartieri di El Hafsia e Tourbet El Bey. Il numero di boutique hotel che nascono nei tradizionali dar è in aumento. Soggiornare in uno di questi palazzi può rivelarsi un’esperienza meravigliosa, seppur considerando che è importante tenere a mente che le strade della medina si svuotano dopo il tramonto, e solo alcuni bar e ristoranti rimangono aperti. Tra le opzioni raccomandate: L'Hôtel Dar El Jeld vicino alla Kasbah; Dar 24, Dar Ben Gacem e La Chambre Bleue a El Hafsia; El Patio Courtyard House a Tourbet El Bey.