Cosa vedere durante un viaggio in Punjab e Haryana
I confinanti stati di Punjab e Haryana sono stati ritagliati dalla metà indiana della provincia del Punjab dopo la Partizione del 1947. Da allora il Punjab si è progressivamente affermato come patria della comunità indiana dei sikh, mentre lo Haryana è emerso come dinamico centro degli affari e dell’industria. Situata al confine tra i due stati, Chandigarh è la capitale sia del Punjab sia dello Haryana. Disseminato di scintillanti gurdwara (templi sikh), tra cui il celebre Golden Temple ad Amritsar, il Punjab è diventato un’imperdibile meta turistica, mentre lo Haryana è sotto certi aspetti più misterioso. Le tante e affascinanti cittadine di entrambi gli stati narrano una storia di imperi in guerra tra loro e di maharaja amanti delle donne, e tra i polverosi bazar si nascondono alcuni tra i più formidabili forti abbandonati dell’India. Ecco cosa vedere in questi due stati dell’india del Nord.

Golden Temple
Il leggendario Golden Temple è in realtà solo una piccola parte del vasto complesso del gurdwara, conosciuto dai sikh con il nome di Harmandir Sahib. Dal punto di vista spirituale, il cuore del complesso è rappresentato dal bacino d’acqua che circonda lo scintillante santuario centrale, l’Amrit Sarovar (Vasca del Nettare), dal quale trae nome la città, fatto scavare nel 1577 dal quarto guru Ram Das. Secondo la tradizione, questa vasca circondata da una pavimentazione in marmo avrebbe poteri curativi, un fatto che spinge pellegrini provenienti da ogni parte del mondo a immergersi nelle sue acque sacre.
Come sospeso al fondo di una lunga strada rialzata, il Golden Temple è caratterizzato da una suggestiva commistione di stili architettonici hindu e islamici. La parte inferiore delle pareti di marmo è ornata da motivi di fiori e animali eseguiti con la tecnica della pietra dura (utilizzata anche per il Taj Mahal). Sul primo livello ne poggia un altro sfavillante, rivestito di pannelli dorati fittamente incisi. L’edificio è sormontato da una cupola dorata realizzata con 750 kg d’oro. Nello splendido santuario interno, sacerdoti e musicisti intonano senza interruzione testi tratti dal Guru Granth Sahib, il testo sacro dei sikh, conferendo ulteriore misticismo a un’atmosfera già ricca di spiritualità.
Ogni mattina il Guru Granth Sahib viene esposto all’interno del tempio, mentre la sera viene riportato all’Akal Takhat (Trono Eterno), sede temporale della Khalsa; le cerimonie hanno luogo alle 5 e alle 21.30 in inverno e alle 4 e alle 22.30 in estate. Nell’Akal Takhat è possibile ammirare una splendida collezione di armi sacre sikh. Nel 1984 l’edificio subì gravi danni durante l’assalto dell’esercito indiano compiuto nel quadro dell’operazione Blue Star. In seguito il governo indiano lo fece restaurare con grande cura, ma i sikh rifiutarono di usare un edificio che ritenevano profanato e ricostruirono la torre.

Guru-Ka-Langar
All’estremità sud-orientale del complesso, il Guru-Ka-Langar è una gigantesca mensa comune dove si stima che si fermino a mangiare 100.000 pellegrini al giorno, giunti da ogni parte del mondo per pregare nel Golden Temple. Il pasto è gratuito, ma le offerte sono sempre gradite, così come è sempre apprezzato un aiuto a lavare la pila di piatti. La mensa è aperta a tutti – ricchi e poveri – e costituisce una tangibile dimostrazione dei principi di carità, servizio e ospitalità dei sikh, che pervade i visitatori di un senso di profonda umiltà.
Qila Mubarak
Antica residenza dei maharaja di Patiala, il forte del XVIII secolo con i suoi alti contrafforti e i suoi balconi a graticcio sembra uscito direttamente dalle pagine delle Mille e una notte. I visitatori non possono accedere all’interno del forte, ma possono passeggiare tra le mura interne ed esterne, circondati da tratti di mura ormai sgretolati e da stormi di parrocchetti. Subito oltre l’ingresso principale, sulla destra si trova il museo della Durbar Hall, una sala delle udienze risalente al 1859 con una magnifica collezione di armi, ritratti di sovrani, favolosi lampadari e altri tesori recuperati da diversi palazzi in stato di abbandono.

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Cerimonia di chiusura del confine
Ufficialmente il posto di confine Attari–Wagah è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 15.30, ma è meglio verificare che lo sia realmente prima di lasciare Amritsar. Conviene arrivare almeno un’ora prima della chiusura.
Su entrambi i lati della frontiera si trovano banche che offrono il servizio di cambiavalute e sportelli bancomat, ma è consigliabile cambiare ad Amritsar. Da Wagah (Pakistan) si possono prendere autobus e taxi per raggiungere Lahore, a 30 km di distanza.
In teoria si possono richiedere i visti all’ambasciata pakistana con sede a Delhi, anche se di solito è più facile ottenere un visto per il Pakistan nel proprio paese di origine.

Nek Chand Rock Garden
Il Nek Chand Rock Garden è un posto unico, una fantasia surreale creata da un locale funzionario dei trasporti che, a partire dal 1957, impiegò quasi un ventennio a realizzare personalmente oltre 2000 sculture utilizzando pietra, detriti e altri rottami provenienti dai circa 50 villaggi distrutti per costruire la città di Chandigarh. Esteso su una superficie di 10 ettari, il giardino di sculture è l’incarnazione della labirintica fantasia di un solo uomo.
Khalsa Heritage Complex
Inaugurato nel 2011, il Khalsa Heritage Complex è uno degli edifici moderni più straordinari dell’India, la cui singolare forma a cinque petali si ispira ai cinque santi-guerrieri della Khalsa. L’affascinante complesso museale rievoca gli episodi salienti della storia dei sikh tramite fregi ed elaborati dipinti parietali.
Leggi anche:
Brahmasarovar
L’attrattiva principale di Kurukshe- tra è il sacro Bhramasarovar, il bacino cerimoniale più grande dell’India. Secondo i testi sacri hindu, questo specchio d’acqua circondato da ghat sarebbe stato creato da Brahma. Sui ghat si affollano i sadhu, mentre gli ashram circostanti espongono diorami raffiguranti scene tratte dall’epica hindu e plastici di grandi dimensioni di siti sacri entro cui si può camminare. Nel parco al centro del complesso sorge una grossa scultura moderna raffigurante Krishna che recita il sermone Bhagavad Gita ad Arjuna.