A Butrinto, in Albania, si viaggia (anche) nel tempo

3 minuti di lettura

Un bosco fitto e quieto e, nel mezzo, scorci di architetture antiche. Sono le tracce del passaggio delle numerose civiltà che dal VIII secolo a.C. in poi si sono avvicendate in questo spicchio di costa a sud dell’Albania. È un vero e proprio viaggio nel tempo quello che si assapora esplorando il sito archeologico del Parco nazionale di Butrinto, poco meno di cento chilometri quadrati di natura rigogliosa, zone umide e reperti del passato.

Teatro antico di Butrinto
Il teatro antico è stato costruito nel III secolo a.C. e adattato in seguito in stile romano © Gabriele Calabrese
Pubblicità

Tra la laguna e il mare

Il fascino del luogo si deve anche alla sua particolare conformazione geografica e al paesaggio, un insolito accostamento di macchia mediterranea e ambiente lagunare. In questo tratto meridionale dell’Albania, poco distante dal confine con la Grecia, la costa crea infatti un’insenatura profonda che assomiglia a un lago interno. È il lago di Butrinto, appunto, ed è collegato al mar Ionio tramite il canale di Vivari. Proprio lungo il corso di questo quieto canale c’è una piccola penisola, verde e tondeggiante, interamente occupata dal Parco archeologico di Butrinto, patrimonio Unesco dal 1992. Ci si può entrare soltanto a piedi: per girarla interamente, calpestando i resti delle antiche civiltà che qui hanno prosperato, servono almeno un paio d’ore.

Una tappa del viaggio di Enea

L’insediamento pare essere nato con l’arrivo di una colonia di greci da Corfù, isola che dista circa sette chilometri in linea d’aria. Secondo la mitologia classica, però, a fondare la città conosciuta anticamente come Buthrotum sarebbero stati gli esuli scappati da Troia dopo la sua caduta ed è sempre il poeta Virgilio a ricordare che Enea visitò Butrinto nel corso del suo viaggio verso l’Italia. Quando nel II secolo a.C. i Romani impongono qui il loro dominio, l’insediamento ha già raggiunto una certa prosperità: ci sono un’acropoli circondata da mura, un porto molto attivo e anche un tempio dedicato al dio della medicina Asclepio che attira da tutti i Balcani visitatori desiderosi di una guarigione. Sotto i romani, e in particolare sotto il regno di Augusto, Butrinto – che diventa Colonia Augusta Buthrotum – continua a svilupparsi e così sarà fino all’epoca bizantina.

Pubblicità
L'ingresso del sito archeologico di Butrinto
Il sito archeologico di Butrinto si gira a piedi in circa due ore © Gabriele Calabrese

A spasso tra architetture antiche e natura

Di questi primi, intensi secoli rimangono ancora oggi evidenti tracce nel sito archeologico. I visitatori, seguendo il percorso segnalato, attraversano ciò che resta del santuario dedicato ad Asclepio, del teatro antico adattato in stile romano, delle porte di epoca ellenistica. Ma la storia di Butrinto non finisce con l’Impero Romano. La città è stata una residenza episcopale nel V secolo, poi è stata acquisita dai veneziani, ceduta a Napoleone, infine ripresa da Ali Pasha all’inizio dell’Ottocento. Per questo passeggiando nel sito archeologico, che è stato riportato alla luce da alcuni archeologi a partire dal 1927, accanto all’agorà e alle ville romane non bisogna stupirsi avvistando i resti di una grande basilica paleocristiana o una torre veneziana.

Il tempio di Asclepio di Butrinto
I resti del tempio dedicato ad Asclepio, dio della medicina © Gabriele Calabrese
Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Se questo stratificato concertato di storia europea non dovesse bastare a rendere Butrinto una tappa imperdibile, il resto lo fa l’atmosfera del sito archeologico: il cinguettio incessante degli uccelli (ne sono state identificate 246 diverse specie), le quiete acque della laguna pescosa e i sentieri che si addentrano nella vegetazione, che è composta anche da alcune specie rare o in via di estinzione. I dintorni non sono da meno: a una ventina di chilometri da Butrinto c’è la città di Saranda, meta di punta per chi sogna una vacanza al mare tra spiagge bianche e acque cristalline.

Leggi anche:

Rovine archeologiche a Butrinto
Butrinto è in una zona umida di importanza internazionale abitata da 246 specie di uccelli, 105 di pesci e 39 di mammiferi © Gabriele Calabrese
Pubblicità

Come e quando visitare Butrinto

Vale la pena organizzare la visita al sito archeologico di Butrinto in bassa stagione o, se non è possibile, negli orari meno frequentati, come le prime ore del mattino, così da evitare la folla. L’ingresso è a pagamento ed è consentito dalle 8 al tramonto. Il percorso pedonale per i visitatori termina al castello veneziano: ricostruito nel 1930, al suo interno si trova un museo che espone una serie di statue e manufatti rinvenuti nella zona. Qui c’è anche un punto ristoro, mentre lungo i sentieri del Parco archeologico non ci sono fontane di acqua potabile: meglio dunque munirsi di borraccia.

Leggi anche:

Guide e prodotti consigliati:

Guida di viaggio

Albania

Pubblicato nel e aggiornato nel

Destinazioni in questo articolo:

Albania
Condividi questo articolo
Pubblicità