Come i viaggi avventurosi fortificano la coppia
Il primo appuntamento, il primo bacio, la prima discussione, il primo viaggio insieme, sono riti di passaggio che servono a costruire le fondamenta di ogni relazione. Un viaggio in particolare è ciò che meglio ti fa conoscere l’altra persona. Perché uno può essere il tipo da surf all’alba, mentre l’altro magari preferisce dormire fino a tardi. I viaggi d’avventura riescono veramente a cambiare una relazione, in meglio o in peggio.
I pionieri di questo studio Lonely Planet sono stati Kia e Peter di Atlas & Boots, una coppia che viaggia insieme dal 2014. Ecco come la loro avventura ha messo alla prova la loro relazione.
La prima volta in campeggio alle isole Fiji
Taveuni è un’isola delle Fiji, un paradiso del Pacifico dove si può fare camping. Beverly Beach, una tenda sotto le stelle e il suono delle onde, sembravano gli elementi perfetti per introdurre Kia nel mondo del campeggio. Ahimè, non è andata come previsto.
Kia: Fare campeggio in spiaggia sembrava un’idea incantevole e invece l’ho profondamente odiato. C’erano cani randagi che non ci lasciavano in pace, zanzare, servizi igienici terribili e un paio di scarafaggi. La seconda notte, mentre ero al bagno, al buio, ho sentito qualcosa di viscido sul mio piede. Era troppo grande per essere un insetto, troppo piccolo per essere un gatto. Sono scappata fuori terrorizzata, e ho scoperto che era un rospo enorme. Io adoro i viaggi avventurosi ma questa non è la mia idea di divertimento. Da allora ho sempre opposto resistenza al campeggio.
Peter: Sono un grande fan delle notti in tenda ed ero felice di iniziare Kia ai piaceri del campeggio. Purtroppo lei l’ha detestato e con mio grande dispiacere, lo detesta tuttora. L’esperienza però ci ha insegnato a trovare un compromesso: adesso limitiamo a 3 i giorni di campeggio, così io non devo rinunciarci completamente e lei riesce a tollerarlo.
Un’immersione impegnativa a Vanuatu
Dopo un mese a Vanuatu, un arcipelago nell’Oceano Pacifico, avevamo 4 giorni senza niente di organizzato. Mentre ci godevamo un cocktail al tramonto, abbiamo conosciuto un altro avventuriero che voleva ottenere il brevetto immersioni PADI. Abbiamo deciso di provarci anche noi.
Kia: Sono nata e cresciuta a Londra, dove ho avuto poche occasioni per nuotare. Ottenere la certificazione PADI è stato molto difficile per me. Per Peter invece, che è cresciuto vicino al mare, è stata una passeggiata. Sono una persona molto competitiva ed è stata dura accettare di essere scarsa in qualcosa. Ho dovuto imparare a mollare il controllo e a lasciarmi aiutare da Peter.
Peter: Kia è abituata ad essere brava in tutto. Le immersioni però non sono il suo forte. Imparare insieme ad immergerci è stato un ottimo modo per capire quando è il momento di imparare e quando insegnare all’interno di una coppia: abbiamo lasciato il nostro ego sulla barca, siamo stati pazienti e abbiamo imparato a fidarci l’un l’altro sotto l’acqua. I viaggi avventurosi e le immersioni in particolar modo, sono esperienze che arricchiscono molto la coppia.
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La “Porta dell’inferno” in Etiopia
Il vulcano etiope Erta Ale è stato rinominato la “Porta dell’inferno”. Due notti al caldo infernale, sotto scorta armata, senza acqua corrente, senza servizi igienici e senza privacy metterebbero a dura prova qualsiasi coppia.
Kia: Questa escursione ha dimostrato che le precedenti avventure mi avevano davvero temprata e che io e Peter eravamo diventati molto più uniti. Non c’era privacy e dovevamo avventurarci alla ricerca di un albero o di un fosso dove condividere anche il momento bisognini. Questo viaggio mi ha insegnato che saper ridere insieme vale più di mille alberghi di lusso.
Peter: Nonostante la mancanza più totale di comfort, Erta Ale è stata una delle esperienze migliori fatte insieme. Immergerci nella natura selvaggia e raggiungere uno dei posti meno accessibili sulla Terra è stato incredibilmente emozionante. C’è chi parla di “crisi dei 7 anni”, ma basta continuare a fare cose che ti appassionano per non spegnere la passione.
Barriere linguistiche al confine boliviano
Dopo 8 mesi on the road, la carica stava un po’ calando. La Bolivia è stato un test sotto diversi aspetti.
Kia: Arrivare in Cile dalla Bolivia è stato inaspettatamente complicato. Ci sono state tremende discussioni in spagnolo, una notte in un tugurio e abbondanti tasse da pagare per uscire ed entrare. Io che parlo un po’ di spagnolo sono stata in effetti la leader della coppia nell’attraversare gli ultimi quattro paesi del nostro viaggio, e questo mi ha portata a stancarmi più velocemente. L’esperienza mi ha insegnato però a farmi coraggio, ad essere forte per entrambi quando la situazione lo richiedeva.
Peter: In Sud America è stato frustrante vedere Kia che cercava di farsi capire in spagnolo senza poter fare niente per aiutarla. C’è stata una volta in cui ha chiesto il rimborso per una stanza d’albergo senza acqua corrente, solo per ricevere indietro un dollaro. Al suo posto sarei arrivato probabilmente allo scontro, ma era giusto lasciare che fosse Kia ad occuparsene. L’esperienza ci ha insegnato ad assecondare i nostri punti di forza e a gestire le nostre debolezze.
Romanticismo e aurora boreale
Era la nostra seconda notte al gelo norvegese. Eravamo tormentati dal vento ghiacciato e speravamo che quella fosse la volta buona per vedere l’aurora boreale.
Kia: Avevo perso le speranze. Già la notte precedente avevamo inutilmente atteso al gelo l’aurora boreale, così come ci era successo anche alcuni anni prima in Islanda. La nostra guida diceva invece che era la serata giusta. E aveva ragione. È stato uno spettacolo mozzafiato, stringevo la mano a Peter e per un attimo non eravamo più due londinesi cinici, neanche due semplici turisti, o una scrittrice e un fotografo in cerca di una storia. Eravamo due persone innamorate l’uno dell’altra, che stavano condividendo un’esperienza straordinaria.
Peter: Vedere l’aurora boreale in Norvegia è stata una delle cose più belle che abbia mai fatto. È valsa totalmente la pena di sopportare il gelo e di rimanere delusi ai primi tentativi. Quello spettacolo, quelle luci, ci hanno insegnato come godere la bellezza del momento, senza rovinarlo con una battuta o un commento stupidi. Abbiamo imparato a goderci i momenti puramente romantici per quello che sono.