Natura e avventura nel Cile del nord
Esiste un posto dove nello stesso giorno si può fare surf in una delle capitali internazionali di questo sport e poi specchiarsi in uno dei laghi più alti del mondo, ai piedi di un vulcano che supera i 6.000 metri. È il grande nord del Cile: la regione di Arica y Parinacota. Se sentite il bisogno di allontanarvi dalle mete troppo frequentate e godervi una maestosa natura in perfetta solitudine, questo è il posto che fa per voi.
Arica
Calda e soleggiata tutto l’anno, Arica è una città al confine con il Perù adagiata sull’oceano Pacifico e ideale punto di partenza per visitare questa regione. Qui, surfisti provenienti da tutto il mondo si danno appuntamento per partecipare a competizioni di livello internazionale. A chi non fa parte di questa comunità, consigliamo di affittare un kayak per ammirare da vicino la colonia di leoni marini che riposa languidamente sugli scogli, a pochi metri dal mare. Oppure di percorrere il nuovo sentiero che costeggia il mare ai piedi della montagna, ammirando le grotte abitate dagli antichi chinchorro. A rendere famosa questa antica comunità indigena sono le mummie risalenti a 7.000 anni fa, ritrovate sulla spiaggia e conservate nell’imperdibile museo di San Miguel de Azapa, villaggio poco lontano dalla città.
La Valle di Azapa
Le mummie chinchorro rappresentano una delle principali attrazioni dell’intera regione ma sono la natura e i panorami che si incontrano allontanandosi dal mare a sorprendere i viaggiatori.
Imboccando la Ruta Chile 11, il paesaggio cambia velocemente e la vegetazione lascia spazio a spoglie colline di sabbia su cui si intravedono enormi figure geometriche. Sono i Gigantes de Lluta, enormi geoglifi risalenti al periodo precolombiano che raffigurano lama, aquile, uomini e testimoniano la millenaria importanza di questa via di comunicazione tra il mare e i villaggi andini.
Proseguendo verso il confine con la Bolivia, il paesaggio diventa surreale man mano che l’Oceano si allontana e inizia il più arido e scenografico deserto che si possa immaginare: i rari cactus a candeliere spuntano accanto alla strada mentre lama, guanachi, vigogne, alpaca e viscacce ci fanno compagnia lungo il viaggio. Occorre tener presente che sulla strada, peraltro molto trafficata da camion diretti oltre confine, non vi sono pompe di benzina ma non sono rare le occasioni per fare una sosta lunga la strada e visitare i villaggi aymara come Poconchile e Socoroma. Imperdibile è la visita al Pukarà de Copaquilla. Si tratta dei resti di una fortezza del XII secolo che sorge sul bordo di un vertiginoso canyon dal quale si ammira un indimenticabile panorama sulla precordillera.
Putre e il Parco Nazionale Lauca
Putre è il villaggio dove far tappa per abituarsi alla quota. Tra i diversi alberghi (e i pochi ristoranti) presenti, il lodge La Chakana, semplice ma confortevole, rappresenta la migliore sistemazione della zona.
Il villaggio è situato a 3500 metri, nonostante i soli 150 chilometri di strada che lo separano dal mare. Il nostro consiglio è di fermarsi da queste parti non meno di tre giorni per godersi appieno eroiche escursioni a quote vertiginose (vi ritroverete quasi sempre sopra i 4.000) e concedervi il tempo necessario ad apprezzare lo spettacolo offerto dalla natura. Uno degli specchi d’acqua più alti del mondo e anche una delle mete più note di questa zona, è il lago Chungarà (4.517 metri). Preparatevi a rimanere in contemplazione per parecchio tempo. Sarà difficile infatti, staccare gli occhi da questo placido scenario composto da ben tre vulcani che superano i 6.000 metri e si specchiano nel lago: il Parinacota, il suo gemello Pomerape e, oltre il confine boliviano, il Guallatire. Per completare la vostra escursione, fate una tappa al villaggio di Parinacota, un tempo abitato dagli aymara e oggi praticamente disabitato. Oltre a vedere la sua seicentesca chiesa coloniale (probabilmente solo dall’esterno) c’è poco altro da fare ma il silenzio assoluto e l’assenza di turisti rendono il posto estremamente suggestivo. Rientrando a Putre, osservate la laguna Cotacotani, scattate la foto di rito e riprendete fiato, a queste altitudini è necessario.
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Riserva Naturale Las Vicunas
Oltre al Parco Nazionale Lauca, da Putre partono le escursioni per la riserva Las Vicunas e il parco nazionale vulcano Isluga.
La strada per raggiungere il Monumento Natural Salar de Surire è quasi interamente sterrata perciò è consigliabile dotarsi di un veicolo a quattro ruote motrici che offre maggior comfort. Il percorso verso il Salar costituisce di per sé un viaggio nel viaggio. Questo bianchissimo e remoto piano salato, paradiso del bird watching, ospita una ricca fauna e soprattutto tre specie diverse di fenicotteri, tra i quali il raro fenicottero di James.
Ora è tempo per un bagno caldo: ancora mezzora di sterrato e si arriva a Polloquere, una caldissima fonte di acqua sulfurea dove potrete immergervi per il meritato relax in perfetta solitudine. Contattando il Conaf di Arica, è possibile pernottare in uno spartano “refugio” nei pressi del Salar o in alternativa, fare campeggio libero nei pressi del lago termale. Inutile sottolineare che sarebbe un delitto non approfittarne, se la stagione lo permette. Trovarsi qui, all’alba o al tramonto sarà un’esperienza indimenticabile. E molto probabilmente ci sarete solo voi perché tutta questa zona è sconosciuta al turismo di massa e possiede tutte le caratteristiche per essere amata dai viaggiatori più versatili e curiosi. Inoltre, l’ingresso ai parchi è gratuito, in tutta questa regione i prezzi sono molto abbordabili e la genuinità dei luoghi e delle persone che li abitano, rendono questo angolo remoto uno splendido concentrato del Cile intero.
Vent’anni di lavoro con le guide di viaggio hanno reso Angelo Pittro insofferente nei confronti del lavoro d’ufficio. Cerca continuamente una scusa per viaggiare e spesso la trova, per la gioia sua e dei colleghi (che quando è via, possono finalmente lavorare in pace). Ha un’insana passione per la radio, la fotografia, la scrittura e le persone sconosciute. Dirige la sede italiana di Lonely Planet.
Angelo ha viaggiato in collaborazione con Chile Travel.
I collaboratori di Lonely Planet non accettano gratuità in cambio di recensioni positive.