11 esperienze da non perdere in Corea del Sud
Tagliata in due da un confine temibile, la penisola coreana offre una vasta gamma di esperienze, paesaggi incantevoli e 5000 anni di storia e cultura. La Corea sarà anche nota come la ‘Terra della Calma Mattutina’, ma vi basterà tuffarvi nella capitale Seoul per dimenticarlo. A ogni angolo si incontra un centro di informazioni turistiche, una fermata della metro o un taxi e in questa metropoli variegata ed eclettica edifici meticolosamente ricostruiti si affiancano a mercati notturni affollati e alle ultime novità nel campo della tecnologia.
Le dimensioni contenute e la superba rete di trasporti significano però che potrete trovare la pace altrove. Scalate monti rocciosi circondati da parchi nazionali ricchi di foreste. Salpate alla scoperta di isole remote, dove gli abitanti saranno lieti di accogliervi a casa loro. Riposatevi in tranquilli villaggi circondati da risaie e dormite in un rustico hanok (tradizionale abitazione in legno). La Corea del Sud è una destinazione da sogno, un luogo ospitale e stimolante, dove ai vantaggi di una nazione industrializzata e hightech fa da contrappeso la venerazione per le tradizioni e il modo di vivere dell’antica Asia.
1. Changdeokgung
Il ‘Palazzo dell’illustre virtù’ fu costruito all’inizio del XV secolo come seconda residenza della famiglia reale, che abitava a Gyeongbukgung. Oggi il complesso, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, lo supera per bellezza e grazia – anche perché molti dei suoi edifici sono stati abitati dai membri della famiglia reale fino a metà Novecento. La parte più suggestiva è lo Huwon, un ‘giardino segreto’ che farà la gioia degli appassionati di orticultura. Prenotate in anticipo per accaparrarvi uno dei pochi biglietti per il tour che si tiene nelle notti di luna piena da aprile a giugno: molto suggestivo!
2. Escursioni nei dintorni di Jeju-do
Il paesaggio vulcanico di Jejudo, la più grande delle tante isole della corea del Sud, si ammira meglio con un’escursione a piedi. il Jeju Olle Trail è una rete di 26 itinerari da percorrere in mezza giornata o in un giorno intero lungo
la costa dell’isola, parte dell’entroterra e su altre tre isole. Trascorrere una giornata seguendo anche in parte uno di questi percorsi è un modo fantastico per apprezzare il fascino unico di Jeju. La vetta dell’Hallasan, il monte più alto del paese, è facile da raggiungere e, quando il tempo è bello, la vista è spettacolare.
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
3. Festival del fango di Boryeong
Ogni anno, a luglio, migliaia di persone arrivano nell’ignara ma accogliente Boryeong solo per saltare in enormi vasche pie ne di fango. Ufficialmente, il fango locale ha proprietà curative, ma guardandovi intorno noterete che i partecipanti si divertono come pazzi, rotolandosi e sporcandosi. Fango a parte, questo festival molto apprezzato dagli stranieri prevede anche concerti di alto livello, rave e fuochi d’artificio. Un consiglio: non indossate niente che non siate disposti a rovinare per sempre.
4. Fortezza Hwaseong di Suwon
Costruita come atto di devozione filiale, la fortezza fu gravemente danneggiata durante il periodo coloniale di inizio novecento e poi nella Guerra di Corea. I restauri dell’edificio, sito UNESCO, sono iniziati negli anni ’70 e sono quasi terminati. Grazie a un accurato resoconto della costruzione del 1801, è stato possibile erigere con grande precisione storica le mura di 5,52 km e lo Hwaseong Haenggung (il palazzo del re durante le sue visite a Suwon).
5. Cheong-gye-cheon
Una strada sopraelevata è stata demolita per riportare alla luce questo fiume, a lungo sotterrato. Con ciò si è trasformato il centro di Seoul: si è creato infatti un parco fluviale con una passeggiata pedonale, oasi di tranquillità a due passi dalla frenesia della zona commerciale circostante. Le sponde sono punteggiate di opere d’arte e ospitano molti eventi, tra cui uno spettacolare festival delle lanterne, a novembre, quando vengono fatte galleggiare sull’acqua migliaia di gigantesche lanterne di carta e oggetti dipinti luminescenti. C’è anche un museo interessante dove potrete scoprire la storia del Cheongyecheon.
6. Sci nella regione di Pyeongchang
Dopo tre candidature, nel 2018 Pyeongchang ha finalmente ospitato le olimpiadi invernali. Le gare si sono svolte nelle località sciistiche di Alpensia e Yong Pyong, a poca distanza l’una dall’altra, nonché nell’area costiera di Gangneung. Insieme Alpensia e Yongpyong hanno decine di piste, tra cui alcune adatte alle famiglie e ai principianti, hotel nuovissimi e strutture per il tempo libero. Nelle giornate limpide la vista spazia fino al Mar dell’Est.
7. Jeonju Hanok Maeul
La versione di Jeonju di un villaggio tradizionale è impressionante, anche se molti edifici sono nuovi. Le case dal tetto di ardesia ospitano artigiani che realizzano ventagli e carta fatta a mano e producono soju (la vodka locale). I buongustai saranno lieti di assaggiare la versione più genuina del bibimbap (riso, uovo, carne e verdure con salsa piccante) dove questo piatto è nato. Ci sono numerose guesthouse tradizionali, in cui gli ospiti dormono su uno yo (trapunta imbottita) in una camera ondol (con riscaldamento a pavimento). Una delle guesthouse è gestita dal nipote di re Gojong.
8. Mercato di Gwangjang
Di giorno questo mercato di Seoul è frequentato da clienti a caccia di abiti di seconda mano e tessuti, ma è di notte che Gwangjang si anima, riempiendosi di chioschi di venditori ambulanti di street food. Zampetto e muso di maiale stufati, gimbap (riso, verdure e carne in scatola avvolti in alghe gim) e bindaettok (frittelle con pastella di fagioli mungo e verdure) vengono consumati con gran quantità di magkeolli o soju (liquori locali).
9. Bulguksa
È difficile scegliere solo uno dei tesori di Gyeongju, ma questa località meravigliosa dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO si aggiudica il titolo, visto che vi si trovano almeno sette dei tesori nazionali coreani. Il punto più alto dell’architettura dei regni di Silla, questo complesso sacro incredibilmente sofisticato è un monumento alla maestria degli artigiani che lo hanno realizzato, con le sue pagode interne, i ponti esterni e il magnifico panorama di dolci pendii che lo circondano.
10. Soggiorno nel tempio a Guinsa
La campana vi sveglia alle 3.30 per prepararvi alla meditazione del mattino. La prima colazione è un pasto austero, consumato in silenzio, riflettendo sulle proprie ossa doloranti, dopo 108 inchini davanti alla statua del Buddha. Dopo colazione, avrete altro tempo per meditare mentre corpo e mente si abbandonano alla ricerca della pace interiore.
Il soggiorno in un tempio è l’antidoto perfetto ai ritmi frenetici della Corea moderna e, tra i molti templi del paese, l’imponente complesso di Guinsa è senza dubbio uno dei più spettacolari.
11. DMZ
Larga 4 km, lunga 250 km, è nota come Zona demilitarizzata, ma, controllata a vista da uomini armati e circondata da campi minati, questo confine tra le due Coree è tutt’altro che pacifico. Terribile memento della Guerra fredda, oggi è diventata una sinistra attrattiva per turisti da ambo i lati della frontiera. Nell’area di Sicurezza congiunta – la zona cuscinetto neutrale definita dopo l’armistizio del 1953 per ospitare le negoziazioni di pace e visitabile solo con un tour organizzato – la tensione è palpabile. Sette punti di osservazione posti lungo il confine sudcoreano della DMZ consentono ai visitatori di dare una sbirciatina nel misterioso Nord.
Specialità
- Banchan Una caratteristica del mangiare alla coreana è che la portata principale non è servita solo con bap (riso bianco), zuppa e kimchi, ma con una serie di banchan (contorni) Ognuno prende un boccone da ciascuna portata, mescolando dolce e piccante a seconda dei gusti.
- Gusto coreano Sono in molti a pensare che kimchi e barbecue siano sinonimi della cucina coreana, perché queste due specialità racchiudono i sapori che i coreani apprezzano di più in assoluto: il gusto maturo e acidulo delle verdure fermentate e l’aroma delicato delle marinate che accompagnano la carne. Ma nella tradizione culinaria coreana c’è molto altro da scoprire. Ogni pasto è gustoso, abbondante e molto soddisfacente.
- Salse Gli ingredienti base della cucina coreana sono inequivocabilmente asiatici (aglio, zenzero, cipollotti, pepe nero, aceto e olio di sesamo), ma vengono accompagnati da tre tipi di salse: ganjang (salsa di soia), doenjang (pasta di fagioli di soia fermentati) e gochujang (pasta di peperoncini piccanti).
Sullo schermo
- L’ospite (2006, Bong Joon-ho) Tipico film di mostri ambientato a Seoul, mescola humour, scene patetiche e azione mozzafiato.
- Poetry (2010, Lee Chang-dong) Il dramma di una donna alle prese con un nipote ribelle che, pur con un principio di Alzheimer, frequenta un corso di poesia.
- In Another Country (2012) Hong Sang-soo, regista premiato per il film Hahaha (2010), a da a Isabelle Huppert l’interpretazione di tre donne diverse, le cui storie si intrecciano nella località balneare di Mohang.