Saint-Étienne, l'anima dell'ex città delle miniere è di design
Da città industriale a città verde e della cultura: è questo il percorso di rigenerazione urbana che Saint-Étienne, capoluogo della Loira, ha intrapreso da qualche anno, pur senza dimenticare il suo glorioso passato manufatturiero nel settore tessile, metallurgico e minerario. Design, natura e ora anche la Coppa del Mondo di Rugby. Ecco tutto quello che dovete sapere per programmare un weekend in Francia scegliendo una destinazione fuori rotta.

Alla fine del XIX secolo, il capoluogo del dipartimento della Loire contava già 120.000 abitanti ed era al centro del principale distretto industriale francese. Nell’immaginario nazionale, era "la città delle miniere di carbone (siamo nella regione geografica del Massiccio Centrale) e delle armi". Qui aveva infatti sede la Manufacture Impériale d’Armes de guerre (MAS), un enorme impianto industriale inaugurato nel 1866 con criteri, per l’epoca, all’avanguardia e destinato alla produzione di armi per l’esercito francese.
Tramontata l’epoca dell’industria, questo enorme sito ospita fin dal 2009 la Cité du design che simboleggia lo spirito di trasformazione della città negli ultimi vent’anni. Infatti dal 1998, Saint-Étienne organizza la Biennale Internazionale del Design che ha oggi il suo cuore pulsante nella Platine, un edificio di 200 metri di lunghezza e 31 di larghezza progettato dall’architetto Finn Geipel e costruito proprio nell’area dell’ex fabbrica di armi. Grazie alla forte progettualità su questi temi, Saint-Étienne è l’unica città francese entrata a far parte della rete Città creative del design UNESCO.
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Per avere un’idea degli interventi di riqualificazione già realizzati e di quelli in corso nell’area della Cité du Design che saranno completati nel 2025, in occasione della prossima Biennale, bisogna salire sulla Tour observatoire (2006), una piattaforma di 100 metri quadrati sospesa a 31 metri di altezza da cui si gode una vista completa sull’ex fabbrica di armi, gli edifici storici che sono stati conservati, quelli nuovi e quelli in costruzione. Il panorama spazia poi su tutta la città e i dintorni: colline verdissime che invitano alla pratica di molti sport, dalle escursioni a piedi o in bicicletta alle attività sull’acqua.
Tutta l’area metropolitana è disseminata di nuovi edifici dall’architettura avveniristica che, con spirito ecologico, si possono scoprire utilizzando la moderna rete tranviaria della città in combinazione con il servizio di bike-sharing. Qualche esempio? Lo Zénith, edificio per concerti e spettacoli progettato da sir Norman Foster, la Comédie de Saint-Étienne, Le Fil (spazio dedicato alla musica), le Parc Expo, l’Opéra. E poi tutta l’area attorno alla stazione di Châteucreux, dove hanno trovato sede il quartier generale di Casino (gruppo della grande distribuzione), l’Îlot Grüner - Luminis Building, l’Îlot Poste-Weiss, nel contesto di un quartiere d’affari molto vivace e dall’anima creativa nell’arredo urbano. Per poter visitare il Museo d’arte Moderna e Contemporanea, che conserva la più importante collezione francese di arte contemporanea dopo il Centre Pompidou di Parigi, bisognerà invece aspettare il 2024, quando riaprirà dopo importanti lavori di rinnovamento.
Abbiamo scelto cinque luoghi imperdibili per scoprire la città e i suoi dintorni.
Cosa vedere a Saint-Étienne
Halles Mazerat e centro storico
L’epoca della maggiore ricchezza economica di Saint-Étienne coincide con il grande sviluppo industriale a partire dal XIX secolo. Per questa ragione le architetture del centro hanno un aspetto soprattutto ottocentesco. Ne è un esempio place Jean Jaures, il cuore della città, da cui in pochi minuti si possono raggiungere tutte le cose da non perdere in un rapido giro di carattere storico e, volendo, gastronomico. Il Musée d’Art et d’Industrie è un’altra delle tante e interessanti istituzioni museali. Fra le ricche collezioni citiamo una curiosità: a Saint-Ètienne, patria della bicicletta francese, fin dal 1900 si produceva la Hirondelle, modello di cui erano dotati i flic francesi immortalati in sella alle due ruote da celebri fotografie d’epoca in bianco e nero.
Usciti dal museo si può fare una sosta alle Halles Mazerat per un aperitivo. Il vecchio mercato coperto ottocentesco da poco restaurato è stato trasformato in una moderna food court. Ma è anche il posto giusto per acquistare qualche specialità della regione. I formaggi, ad esempio: la Fourme de Montbrison, da latte vaccino di mucche che pascolano fra i monti del Forez, o la rigotte de Condrieu, con latte crudo di capre dei Monts du Pilat. Infine una puntata in rue du Général-Foy alla Maison Weiss, un’istituzione del cioccolato francese fondata nel 1882.

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Il Musée de la mine
Il museo della miniera, a poca distanza dal centro storico, è uno di più visitati del Dipartimento della Loire. Entrando nella galleria si può immaginare la durezza del lavoro dei minatori addetti all’estrazione del carbone, mentre negli spazi espositivi si rivive l’epopea mineraria di Saint-Étienne terminata nel 1973. Al culmine dell’attività, ogni anno venivano estratte 900.000 tonnellate di materiale dal pozzo Couriot profondo 700 metri. All’esterno due colline formate da scarti di lavorazione alte 150 metri ricordano quella storia ormai definitivamente tramontata.
Les gorges de la Loire
Pochi lo sanno, ma la Loira, che è il più lungo fiume francese (1.020 km), prima di prendere la direzione da est a ovest e formare la famosa regione dei castelli lambisce la periferia di Saint-Étienne. A una decina di minuti in auto dal centro della città si arriva in un ambiente verdissimo dove il fiume forma delle splendide gole. È un luogo dove gli Stéphanois (gli abitanti di Saint-Étienne) vengono a rilassarsi, soprattutto in estate. Ci sono molti bar e ristoranti con terrazze all’aperto ed è stata addirittura creata una spiaggia di sabbia. Oltre ai bagni e alle uscite in kayak è consigliabile un’escursione sui silenziosissimi battelli elettrici per andare alla scoperta delle gole. Lungo le rive si scorgono castelli, ville, paesini arroccati e con un po’ di fortuna si osserveranno anche molti uccelli che nidificano sui versanti boscosi.

Firminy, il sito Le Corbusier
Eugène Claudius-Petit, sindaco di Firminy dal 1953 al 1971 chiamò Le Corbusier per progettare un quartiere verde in una cittadina che si era enormemente sviluppata attorno alle miniere e alle acciaierie. La morte improvvisa nel 1965 non permise al famoso architetto di portare personalmente a termine i lavori del nuovo quartiere ma, nonostante questo, Firminy viene considerato il più importante sito, dopo Chandigarh in India, dove veder raccolti edifici da lui progettati. Si possono visitare la Maison de la culture, lo stadio, la chiesa di Saint-Pierre, e una delle cinque Unité d’habitation costruite da Le Corbusier. In posizione elevata questo impressionante modello abitativo di cemento sostenuto da pilotis con un fronte di 112 metri, è la sintesi delle idee, geniali anche se controverse, dell’architetto franco-svizzero. L’Unité continua ad essere abitata e con le visite guidate si possono scoprire alcuni modelli di appartamento, l’asilo e salire fin sulla terrazza da cui si gode una splendida vista sulla regione.
Sainte-Croix-en-Jarez e i Monts du Pilat
A una trentina di chilometri da Saint-Étienne, Sainte-Croix-en-Jarez è una delle località più interessanti per partire alla scoperta del parco regionale dei Monts du Pilat che culminano a 1.432 metri di altitudine sulla Crêt de la Perdix. Fondata nel 1280 la certosa di Sainte-Croix-en-Jarez è stata abitata per secoli dalla comunità di monaci che seguivano le regole dell’ordine fondato da San Bruno: silenzio, solitudine, lavoro e preghiera. La Rivoluzione mette fine alla comunità religiosa e l’intera certosa, che si presenta come un villaggio fortificato, viene venduta a lotti a famiglie del posto che continuano a viverci ancora oggi. Se non fosse per qualche auto parcheggiata nel cortile interno, niente sembra mutato dall’epoca monastica. Con le visite guidate si scoprono la chiesa con i suoi tesori d’arte e gli affreschi, i passaggi segreti, le celle dei monaci, le fortificazioni. Per avere uno sguardo complessivo sul Pilat lo si può attraversare portandosi sul versante che affaccia sulla valle del Rodano. Sosta a Pélussin, sede della Maison du Parc, e a Malleval, splendido villaggio medioevale circondato dai vigneti da cui nasce il Saint-Joseph, una delle più prestigiose denominazioni della Valle del Rodano.

Coppa del Mondo di Rugby (8 settembre - 28 ottobre)
Saint-Étienne sarà una delle sedi della più importante competizione rugbystica a livello mondiale. Lo stadio Geoffroy-Guichard (42.152 spettatori) ospiterà diversi match con protagoniste Argentina, Australia, Fiji, Portogallo, Samoa. L’Italia il 9 settembre affronterà la Namibia nella partita inaugurale dello stadio. Per far vivere a tutti l’atmosfera sportiva verrà allestito un Villaggio del Rugby (concerti, convivialità, replica delle partite). In Place Jean Jaures, il nuovo pub Le Six Nations è il posto giusto per godersi una birra accompagnata da fish & chips seguendo i match su grande schermo.