Cortili segreti e boutique: la metamorfosi urbana del Savarin a Praga
Nel centro storico di Praga, tra le eleganti facciate barocche e gli scorci luminosi della capitale ceca, il Progetto Savarin ha appena ricevuto il via libera definitivo per trasformare l’isolato vicino a Piazza San Venceslao, chiuso da tempo. L'obiettivo è rinnovare un cortile nascosto, facendolo rinascere come luogo pubblico, vibrante, dove architettura storica e nuove funzioni si incontrano.

Heatherwick Studio: lo studio britannico nel cuore praghese
Per la prima volta Thomas Heatherwick e il suo studio londinese sono protagonisti di un’opera nell’Europa continentale. La loro firma, riconosciuta a livello internazionale introduce nuove architetture tra i cortili e i palazzi storici. Il progetto vuole unire il rispetto per il patrimonio cittadino a un design contemporaneo, che invita a guardare avanti senza dimenticare le radici.

Il Palazzo Savarin e i nuovi spazi pubblici
Il fulcro del progetto è il restauro del Palazzo Savarin, completato nel 2024, e dell’antica sala di equitazione barocca. Una volta completato, Savarin collegherà Piazza San Venceslao con le vie Na Příkopě, Jindřišská e Panská attraverso una rete di passaggi accessibili al pubblico, giardini pensili e terrazze con vista su Praga. Tutto questo con l’intento di restituire centralità e accessibilità a un’area da tempo chiusa al pubblico.
Durante i lavori sono stati scoperti e restaurati numerosi dettagli architettonici di grande valore, in collaborazione con esperti di conservazione, tra cui le copie restaurate di undici sculture barocche originali del famoso scultore Ignaz František Platzer, che sono state installate sulla facciata.
Il Museo Mucha, progettato da Eva Jiřičná e già inaugurato nel Palazzo Savarin a novembre 2024, ha arricchito la proposta culturale con l’esposizione Art Nouveau and Utopia.

Lo spettro della gentrificazione
Il progetto Savarin è stato accolto con entusiasmo da chi vede in esso un’opportunità di rigenerazione urbana, ma non manca chi si interroga sul tipo di pubblico che davvero potrà usufruire di questi nuovi spazi. Il rischio è quello ormai diffuso in molte città d’arte europee, che l’apertura venga di fatto destinata a un pubblico turistico o elitario, piuttosto che alla comunità cittadina.
Boutique di alta gamma, una sede del Time Out Market e spazi commerciali internazionali sollevano interrogativi sulla gentrificazione del centro storico. Il timore è che questo rinnovamento finisca per alzare i costi della vita, spingendo fuori le attività culturali indipendenti o le realtà storiche meno redditizie, come già avvenuto in altri quartieri di Praga come Karlín o Žižkov.
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Dalla visione alla realtà
AFRY, incaricato come general designer, ha seguito la traduzione architettonica della visione di Heatherwick, mantenendo fede al patrimonio esistente e armonizzando il nuovo con l’antico. Ma mentre i cortili si aprono e le statue barocche tornano in facciata, la vera sfida resta quella sociale: rigenerare, senza sostituire. Perché l’innovazione urbana non sia solo estetica, ma anche inclusiva.