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Feel Slovenia

48 ore in Slovenia: l'itinerario perfetto

Bisogna fare qualche scelta dolorosa, è necessario conservare qualche curiosità o desiderio per una volta successiva, ma in 48 ore si può fare conoscenza con la Slovenia, un piccolo paese che contiene un universo.

Pirano, Slovenia
La punta della costa che ospita Pirano © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
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Primo giorno: mare e Carso

Un fazzoletto di Mediterraneo


Il primo problema è dove puntare la bussola: verso il luccichio del mare o le coccole degli stabilimenti termali? Nelle asperità del Carso o lungo le placide rive dei laghi? Un problema che è anche il pregio di questo paese che racchiude tantissimi ambienti naturali e antropici, fino a sembrare un continente intero. La Riviera slovena, ad esempio, sembra riflettere tutta la luce del Mediterraneo e ne porta i profumi, non solo della vegetazione. La rapida sequenza di paesi costieri è soprattutto un piacevolissimo repertorio di architetture medievali e veneziane, fortificazioni marittime, chiese quasi sull’acqua e antiche strutture portuali. La costa slovena condivide con quella italiana una certa continuità culturale, che si rispecchia anche in alcuni sapori della cucina marinara. I centri di Koper (Capodistria), Ankaran (Ancarano), Izola (Isola d’Istria) e Piran (Pirano), di fortissima impronta veneziana, ma calati in un ambiente tutt’altro che lagunare e quindi in grado di estraniare completamente il visitatore, si alternano a calette di sassi e scogliere selvagge. Nella Riserva Naturale di Strunjan, che dà il meglio di sé visitata a bordo di una barca, si trovano alcune delle falesie più alte dell’Adriatico, come Bele Skale (scogli bianchi); nei pressi di Sicciole, basse saline e blocchi di pietra d’Istria creano ambienti struggenti che si possono ammirare anche immersi in splendide piscine talassoterapiche.

La breve ma intensa esperienza nella Riviera slovena non può che chiudersi a Portoroz (Portorose), fiore all’occhiello dell’offerta turistica, dove vi aspettano confortevoli resort e l’allegra vitalità della notte.


Godersi il tramonto e la talassoterapia alle saline di Sicciole © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
Godersi il tramonto e la talassoterapia alle saline di Sicciole © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia

Nel ventre della terra


Circa un’ora di viaggio separa la dolcezza della costa dalla sferzante aria del Carso sloveno, che gareggia in tutto con quello italiano: dai vini alla gastronomia, fino a quella che è la caratteristica per la quale questo ambiente è noto nel mondo: le grotte. Quella di Postojna vi introdurrà letteralmente in un mondo di stalattiti e stalagmiti fantastico e immenso quanto fragile. L’impatto con questo enorme spazio sotterraneo vi lascerà attoniti come ad osservare gli stucchi di una chiesa barocca. Prima di rimettervi in marcia trovate il tempo di visitare il Castello di Predjama, il più grande maniero costruito in una grotta, che infatti esce dalla montagna come se stesse scappando dagli anfratti carsici.


A meno di un’ora vi attendono le piccole pensioni e i grandi alberghi di Lubiana, ristoranti tradizionali e fine dining, locali alla moda e alternativi e una movida rilassante nei tanti caffè sugli argini del fiume che attraversa la città. Tutto ciò che vi serve per recuperare le energie e organizzare la visita ad una città che vi stupirà per bellezza e cultura.

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Il castello di Predjama incastonato nella roccia © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
Il castello di Predjama incastonato nella roccia © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
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Verde, azzurra e pedonale: il centro di Lubiana è perfetto per rilassarsi passeggiando © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
Verde, azzurra e pedonale: il centro di Lubiana è perfetto per rilassarsi passeggiando © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia

Secondo giorno. Lubiana, monti e laghi

Castelli e draghi


Lubiana è una capitale dalla dimensione umana, dai ritmi quieti, ma non per questo priva di vitalità, anzi. Un’informazione essenziale, che svela anche il carattere green e rispettoso della Slovenia, riguarda gli Želeni Kavalier, i cavalieri verdi. Sono mezzi elettrici a chiamata gratuiti che si prestano a scorrazzare lubianesi e visitatori nelle zone chiuse al traffico della città. Una passeggiata nel mercato cittadino, che pare di paese, ma ad un secondo sguardo è senza dubbio quello di una città, vi farà ‘sentire il battito’ di Lubiana.

Osservatela quindi dall’alto, salendo al Castello (in ascensore o a piedi) che domina i campanili a cipolla, e poi ad altezza d’uomo lungo l’elegante e a suo modo monumentale Mestni trg, una piazza fatta come un largo corso e arteria principale della città vecchia, fino alle linee sinuose della Cattedrale. Osservate il Municipio e cercate il drago dorato che lo sormonta, simbolo della città. Se finora vi sembra bello, aspettate di varcare il Triplice ponte, sul fiume Ljubljanica. Vi introdurrà al mondo fantastico e futuribile di Plečnik, l’architetto che ripensò e progettò la città dopo il terremoto che ne rase al suolo una parte nel 1895. Plečnik fece della sua città natale il suo mondo, non solo riprogettando gli argini della Ljubljanica, compreso il Triplice Ponte e la chiusa monumentale situata più a valle, ma ripensando intere strade, come Zoisova cesta, e il Parco Tivoli e lasciò il suo segno anche altrove su scalinate monumentali (Kranj) ed edifici pubblici (Kamnik). Il lungo elenco delle sue creazioni e dei suoi restauri comprende la Biblioteca Nazionale e Universitaria, il colonnato del mercato centrale e il magnifico cimitero di Žale, dov’è sepolto.

Il museo del birrificio Union a Lubiana © Piero Pasini, Lonely Planet Italia
Il museo del birrificio Union a Lubiana © Piero Pasini, Lonely Planet Italia
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Mentre vi spostate alla fabbrica della birra Union, popolarissima birra slovena un tempo simbolo della classe operaia, per pranzare nel movimentato beergarden (ma non dimenticate il museo e la visita alla produzione, la Union experience) osservate la rossa Chiesa dell’Annunciazione in Piazza Prešeren, l’eleganza dei palazzi del centro e di Piazza del Congresso.

Lubiana è ammaliante e non si vorrebbe mai andar via. Al Parco Tivoli potreste piantare le tende definitivamente. Ma la Slovenia per quanto piccola racchiude un continente e per riuscire ad apprezzarla in 48 ore bisogna rimettersi in marcia!

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Una cartolina della Slovenia: il fiabesco Lago di Bled © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
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Monti da fiaba


Mare, Carso, città…all’appello mancano le montagne. Sono note le vette di Kranjska Gora, rese celebri dai mondiali di sci, ma le Alpi slovene sono molto di più. Avvicinandovi ad esse attraverserete la bella cittadina medievale di Radovljica, luogo di produzione di due tipicità della montagna: il cioccolato e il miele, ma la meta obbligata è il Lago di Bled, dove arriverete dopo un’ora di viaggio da Lubiana.

L’iconica combinazione lago-isola-chiesa, l’immagine da fiaba che riporterete a casa da questo breve excursus sloveno, è la cartolina ideale. In un anfiteatro di pendii e foreste fittissime, dominato dal castello dal quale si scorge il monte Triglav, simbolo nazionale immortalato sulla bandiera della repubblica, risplende il lago di Bled come un occhio blu scuro, la cui pupilla è l’isoletta che galleggia come un ciuffo di alberi in centro al lago, raggiungibile a remi a bordo di una pletna, un’imbarcazione tipica. È d’obbligo spingersi su per la lunga scalinata della chiesa per raggiungere il cordino che muove la campana dei desideri, da suonare tre volte per averne di esauditi. Dal mezzo delle chiome degli abeti spunta il campanile (XV secolo) a cipolla della seicentesca Chiesa dell’Assunzione, che, assieme a un bagno nelle tiepide acque del lago, vi ripagherà degli sforzi, prima di rifugiarvi nel caldo abbraccio di un bungalow top class fra le cime degli alberi, al galmping (crasi di glamour e camping) Tree House Garden Village.

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