Sembrava un film, invece ero in Slovenia

La Slovenia è un concentrato di emozioni. Tutto quello che si trova in Europa, paesaggi, città, antichità e innovazione, si può ritrovare qui in versione ridotta ma eccellente. Questo è un piccolo paese immenso.

L’isola di Bled e il suo castello © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
L’isola di Bled e il suo castello © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
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Dormire fra le fronde

Al risveglio in uno degli alloggi del glamping Garden Village, ci si aspetterebbe di incontrarsi faccia a faccia con un Ewok, uno di quegli orsetti bellicosi del film culto Il ritorno dello Jedi. L’ambientazione in effetti è simile: casette abbarbicate sugli alberi di una foresta fitta e scura, ma per nulla spaventosa; confortevoli capanne ai lati di una piccola vallata boscosa in fondo alla quale scorre un torrente che sembra chiacchierare con gli animaletti del bosco. Ma non siamo sulla luna boscosa di Endor, tutt’altro, siamo in Slovenia e se vi eravate già preparati a un’avventura fantastica non siate delusi, perché la Slovenia è anche meglio di un film.


La Slovenia è stata una delle prime destinazioni a promuovere i glamping, ormai diffusi in molti luoghi del mondo. La parola è una crasi di glamour e camping e già così si spiega molto della vocazione di queste strutture che uniscono la vita all’aria aperta, l’isolamento del campeggio, la sostenibilità, l’alimentazione bio a una certa quota di lusso e attenzione alle ‘coccole’ per il cliente. L’ospite infatti è al centro in Slovenia, eppure il paese rimane ben lontano dal convertirsi al turismo di massa preferendo offrire qualità, anziché quantità.

Dormire sugli alberi è possibile al Garden Village sul lago di Bled © Valentina Orsi, Lonely Planet Italia
Dormire sugli alberi è possibile al Garden Village sul lago di Bled © Valentina Orsi, Lonely Planet Italia

Un lago color anice

Infatti solo un numero limitato di pletne, le barche tradizionali in legno, rigorosamente a remi, può solcare le acque del lago di Bled, a pochi minuti dal Garden Village. Anche questa è un’esperienza che sembra estrapolata da un film, un film sulla principessa Sissi o giù di lì. Bled è un luogo da cartolina, che quando si raggiunge è pure meglio della cartolina. Un’isola da fiaba, in cima alla quale spunta un campanile a cipolla, nel mezzo di un lago color dell’anice circondato dalle Alpi. Si dice che chi suona la campana del campanile tre volte possa vedere esaudito un proprio desiderio. Se il vostro è quello di calarvi nelle acque del lago, non sprecatelo: il bagno è possibile e le acque sono pure particolarmente tiepide.


Sui bagnanti veglia dall’alto il castello di Bled, sede di un bel museo legato alla figura di Arnold Rikli, un antesignano del wellness, cha aveva convinto i ricchi turisti di fine Ottocento delle eccezionali virtù delle camminate in montagna, dei bagni nel lago e dell’attività fisica in mutandoni per prevenire gli acciacchi. Rikli era per certi versi un visionario e se sono visioni e visionari a intrigarvi, Lubiana, la capitale del paese a un’ora da Bled, è la destinazione perfetta per voi.

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Nuotare nelle sue acque, o anche solo stare a guardare il lago di Bled è una delle attività che risanano corpo e anima © Luca Schilirò, Lonely Planet
Nuotare nelle sue acque, o anche solo stare a guardare il lago di Bled è una delle attività che risanano corpo e anima © Luca Schilirò, Lonely Planet
Luminosa, pulita, verde: Lubiana è una delle capitali europee dove si è in città senza sentirsi in città © Valentina Orsi, Lonely Planet Italia
Luminosa, pulita, verde: Lubiana è una delle capitali europee dove si è in città senza sentirsi in città © Valentina Orsi, Lonely Planet Italia
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Lubiana e Joze Plečnik

Il genius loci, qui, è Joze Plečnik e di nuovo è la fine dell’Ottocento il milieu in cui sguazza colui che ha dotato la capitale della Slovenia della sua cifra stilistica più peculiare. A seguito del terremoto del 1895 l’architetto, formatosi nei più vivaci ambienti culturali del suo tempo, viene incaricato di ripensare e riprogettare l’intera città, gravemente colpita dal cataclisma. Ne sortiscono alcune opere straordinarie a metà fra l’eclettismo e l’art nouveau e intere e organiche riorganizzazioni dello spazio cittadino. Ad esempio la geniale invenzione del Triplo Ponte, al centro della capitale, una sorta di piazza sospesa sul fiume; oppure la loggia classicista del mercato, che affaccia sulla piazza omonima, ma anche sul fiume; l’edificio e la biblioteca universitaria, di cui Plečnik, al pari del più noto Otto Wagner, disegna persino i dadi e le lampadine

A bordo di uno Zeleni Kavalier, che significa ‘Cavaliere verde’ ed è sostanzialmente un micro taxi elettrico e gratuito, vi sembrerà a tratti di aggirarvi in una scenografia steampunk, in cui ai palazzi in stile asburgico si alternano le visioni di metallo e cemento di Plečnik, il tutto sotto lo sguardo austero del castello medievale di Lubiana, in cima al quale è possibile spaziare con lo sguardo su praticamente mezzo paese. Fatevi lasciare dal vostro ‘cavaliere’ lungo la Ljubljanica, per sedervi in uno dei tanti vocianti caffè che fanno di questa città una piccola Parigi mitteleuropea, oppure spingetevi alla birreria Union, dove un bel museo racconta l’epopea di quella che era la birra della classe operaia e che oggi è uno dei prodotti sloveni più esportati al mondo. Fra piramidi di botticelle, vecchi macchinari tirati a lucido e visori per la realtà virtuale, farete la ‘Union experience’, che non può non concludersi con una sostanziosa mangiata al beer garden.

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La sala degli "spaghetti" alle Grotte di Postumia © Valentina Orsi, Lonely Planet Italia
La sala degli "spaghetti" alle Grotte di Postumia © Valentina Orsi, Lonely Planet Italia

Grotte e castelli

È di certo difficile lasciare presto questa città per provare a visitare la Slovenia in 48 ore. Una sorta d’infatuazione sembra trattenere il visitatore e del resto il nome Lubiana contiene la parola Ljuba: amore. Non è questa l’etimologia del toponimo, ma sembra comunque fatto apposta. Il dispiacere di lasciare la capitale svanisce dopo meno di un’ora di viaggio. Dapprima si incontra il Castello di Predjama, il più grande maniero costruito all’interno di una grotta al mondo, e poi ci s’inoltra noi stessi nel ventre della terra alle grotte di Postumia (Postojnska Jama) attraversando, novelli Indiana Jones, sale immense a bordo di un trenino, come fosse quello della miniera del Tempio Maledetto. Cattedrali di roccia e colonnati di stalattiti sono la casa del proteo, una delle creature più strane del pianeta: un anfibio che vive però sempre in acqua, totalmente cieco, che ‘vede’ attraverso una pelle all’apparenza simile a quella dell’uomo e che può stare anni senza mangiare.


Le grotte di Postumia, fra le tante caratteristiche, hanno anche quella di essere alla costante temperatura di 10 gradi circa. Freddino, in sostanza. Le ossa potranno però presto ristabilirsi dopo un’altra oretta di viaggio. Uno dei grandi vantaggi della Slovenia infatti è quello di racchiudere tutte o quasi le caratteristiche di un continente intero in pochi chilometri di territorio. E questo riguarda sia i paesaggi naturali, sia quelli antropici. Dalle vette boscose di Bled, all’atmosfera mitteleuropea di Lubiana, dall’oscurità affascinante di Postumia al chiarore abbacinante, che porta l’eco di tutto il Mediterraneo, della Riviera slovena.

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La luce di Pirano sulla costa adriatica © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
La luce di Pirano sulla costa adriatica © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia

Tutto il Mediterraneo in 50 km

Il breve tratto di costa adriatica del paese offre le ultime suggestioni cinematografiche e letterarie – a metà fra il Mediterraneo di Salvatores e i racconti delicati di Comisso – di un viaggio intenso, che può e deve, però, anche comprendere il relax. Quello delle terme, alle saline di Seča, quello di un bagno al cospetto della falesia di Strunjan, quello del comfort dei resort di Portoroz, quello di una luculliana scorpacciata di pesce fritto fra i vicoli pittoreschi di  Piran, in locali che nel loro nome (fritolin) richiamano a una comune cultura nord adriatica condivisa con l’Italia. E guardandosi attorno infatti, ammirando la piazza e la loggia del mercato di Koper, scoprendo l’universo nautico e peschereccio di Izola, accarezzando il profilo dei campanili che punteggiano la costa come fari, mentre ci si tuffa in acque cristalline da spiagge attrezzate oppure direttamente dai moli nel cuore dei centri abitati, non si può pensare che a una sorta di onirica Venezia alternativa.


È l’ennesima sorpresa di questo paese in alto a destra dell’Italia: questo piccolo paese immenso.

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