Toscana in bicicletta: l'atlante degli itinerari migliori

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

C’è uno strumento nuovo per scoprire la Toscana e il suo straordinario patrimonio paesaggistico e culturale: è l’Atlante degli itinerari cicloturistici, una rassegna ricca di spunti e approcci che sa catturare l’attenzione di qualunque tipo di ciclista. Gli appassionati della bici corsa, così come quelli delle mountain bike o delle elettriche – ormai ammesse a pieno titolo nel club e sempre più presenti nelle esperienze di chi ama le due ruote – vi troveranno una risorsa fondamentale per vivere in modo appagante la loro avventura in sella, con numerose proposte di itinerari e indicazioni di eventi.

In bici nei dintorni di Pienza. Credits Andrea Bonfanti / Shutterstock
In bici nei dintorni di Pienza. Credits Andrea Bonfanti / Shutterstock
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Dinamica, vitale e in perenne trasformazione, capace di generare occasioni e stimoli in qualunque momento dell’anno, la Toscana è da sempre presente nell’immaginario collettivo con i trionfi del suo Rinascimento, legati all’arte e alla cultura. Quando si tratta di bicicletta, questa regione non si smentisce, non solo perché al Rinascimento è dedicato lo splendido anello che si affaccia su Firenze con 250 km suddivisi in otto tappe, ma anche perché pedalare nel suo territorio ha lo straordinario potere di far rinascere qualunque energia, fisica e mentale, grazie all’empatia che la bici crea con il paesaggio e i compagni di viaggio, oltre che per l’innegabile beneficio che pedalare arreca all’organismo, a tutte le età, purché si rispettino le attitudini e le inclinazioni personali. Qui di seguito vi raccontiamo alcuni degli stimoli più intriganti contenuti nell’Atlante degli itinerari cicloturistici e vi consigliamo di approfondire la consultazione sul sito ufficiale. Avrete accesso a una dimensione di puro benessere e vivrete, in sella alla vostra bici e in ogni periodo dell’anno, un ‘rinascimento senza fine’, il cui unico limite sarà la tenuta delle vostre gambe. 

Gaiole in Chianti, nelle terre dell’Eroica. Credits Andrea Bonfanti / Shutterstock
Gaiole in Chianti, nelle terre dell’Eroica. Credits Andrea Bonfanti / Shutterstock

Tra percorsi epici e paradisi naturali

Quando si tratta di dar risalto alla memoria storica la Toscana non è seconda a nessuno e persino in sella a una bicicletta si incontrano splendide conferme. Gli appassionati hanno già capito, stiamo parlando dell’Eroica, la grande rievocazione ciclistica che quest’anno si svolgerà a inizio ottobre, coinvolgendo ciclisti in abbigliamento e dotazioni d’epoca tra Gaiole in Chianti e Siena. Sul sito dell’Eroica si trovano tutte le informazioni per partecipare, ma anche per scoprire il percorso permanente della manifestazione, fruibile pressoché in qualunque periodo dell’anno.  

Forse la più celebre, l’Eroica non è tuttavia l’unica manifestazione da seguire tra quelle che la Toscana dedica alla bicicletta. A inizio marzo, riflettori puntati su Strade Bianche, che trasforma Siena nella capitale del ciclismo, con grande presenza di appassionati, professionisti e amatori. Negli ultimi anni, ancora, la diffusone di un’attrezzatura specifica per le biciclette, come borse stagne da montare sul telaio, ha permesso di trasformarle in mezzi di trasporto capienti e versatili: da qui la diffusione del bikepacking, che in Toscana ha per grande protagonista il Tuscany Trail, il più grande evento globale dedicato a questo modo di viaggiare, che ogni anno richiama centinaia di appassionati da oltre 30 paesi, lungo 470 km che si snodano tra foreste incantate e centri storici ricchi di fascino e tradizioni millenarie.

Tra i percorsi permanenti, considerate anche il Grand Tour della Val di Merse, che si sviluppa per circa 173 km nella parte sud-occidentale della Provincia di Siena, prevalentemente su strade secondarie a basso indice di traffico. Trionfo della natura e del paesaggio, questa è una perfetta introduzione all’approccio più adrenalinico e dinamico del cicloturismo in Toscana, quello che si incontra nei numerosi Bikepark, autentici paradisi per gli appassionati di downhill, enduro e freeride, con impianti di risalita realizzati appositamente per questa tipologia di attività. Il vantaggio, qui in Toscana, è sempre la molteplicità di approccio. Nell’area di Punta Ala e Cala Violina, per esempio, in uno dei tratti di costa più incontaminati e poetici, si trovano percorsi di enduro impegnativi e veloci, ma anche opportunità per passeggiate rigeneranti con la famiglia. Ricordate che per accedere alla celebre spiaggia di Cala Violina nei mesi estivi occorre prenotare.

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All’ombra della Quercia delle Checche in Val d’Orcia. Credits Marco Taliani de Marchio / Shutterstock
All’ombra della Quercia delle Checche in Val d’Orcia. Credits Marco Taliani de Marchio / Shutterstock

Toscana in sella: una tavolozza infinita di possibilità

Consultando l’Atlante lo si capisce in fretta: in Toscana ce n’è per tutti, anche quando si tratta di pedalare. I puristi della due ruote, abituati a interpretate il ciclismo come uno sport fatto di velocità, tubolari, telai sempre più leggeri e lunghe percorrenze (e forse, chissà, di comunanza spirituale col grande eroe del ciclismo nazionale, il ‘toscanaccio’ Gino Bartoli), possono ingaggiare la loro bici da corsa lungo percorsi leggendari, senza rinunciare al piacere della vista e della scoperta turistica. I 72 km della Traversata della Val d’Orcia toccano Castiglione d’Orcia e l’oasi termale di Bagno Vignoni (e di Bagni San Filippo più avanti), regalando a chi sceglie la ‘road bike’ momenti memorabili, come l’incontro con la Quercia delle Checche, il primo monumento verde d’Italia dedicato alle gazze (‘checche’ in toscano). Altro riferimento  imprescindibile, se di parla di bici da strada, sono le strade del Mugello, testimoni di tappe del Giro d’Italia e palestre degli aspiranti campioni.

Se la MTB è il vostro mestiere, il consiglio è di sperimentare (o di perfezionare, molto probabilmente) la vostra conoscenza del binomio bici-vino, degustando i prodotti enogastronomici della Val d’Orcia, dove maturano le uve destinate a creare uno dei vini più celebri del mondo, il Brunello. Tra asfalto e strade bianche, sarete a tu per tu con la bellezza delle cantine vinicole e farete un viaggio nella storia, partendo da Castelnuovo dell’Abate e dall’Abbazia di Sant’Antimo, edificata nel IX secolo per volere di Carlo Magno. Lungo questo percorso potrete anche mettere alla prova la bontà del telaio e dei freni della vostra nuova bici gravel, pensata per affrontare sterrato e ghiaia (in inglese ‘gravel’, appunto), senza rinunciare del tutto al dinamismo di un telaio da corsa.

In bici alla Diaccia Botrona, nel cuore della Maremma grossetana. Credits Julia Lopatina / Shutterstock
In bici alla Diaccia Botrona, nel cuore della Maremma grossetana. Credits Julia Lopatina / Shutterstock
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Chiudiamo con un suggerimento, tra i tanti proposti dall’Atlante, dedicato a chi sente il richiamo (sempre più forte, va detto) delle e-bike, gioielli raffinati e leggeri che non hanno ormai molto da invidiare all’eleganza delle migliori biciclette a propulsione muscolare. Sospinti dalla loro energia e noleggiandone una potreste lanciarvi alla scoperta di uno degli angoli più suggestivi, selvaggi e autentici della regione, il tratto di Maremma che si apre tra Grosseto e Castiglione della Pescaia. Con poca strada (50 km ca.) e molta soddisfazione attraverserete l’area umida più estesa d’Italia, la Riserva Naturale della Diaccia Botrona, oggi bonificata e sede di un magnifico ecosistema con circa 200 specie di uccelli (compresi il falco pellegrino e numerosi fenicotteri). Scoprirete che tra il raffinato centro storico di Grosseto, dove spiccano i marmi bianchi e rosa della Cattedrale di San Lorenzo, e le spiagge di morbida sabbia di Castiglione della Pescaia, dominate dall’antico borgo, si apre un mondo maremmano nel quale la natura è rimasta la vera padrona della scena – una padrona, oltre tutto, decisamente amica dei ciclisti.

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Toscana
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