Sogni da realizzare: un safari nel Masai Mara

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Mentre il sole sorge sulla savana ondulata, un branco di gnu e alcune zebre pascolano placidamente tra gli arbusti. Un paio di leoni si riposano all’ombra di un’acacia e, non molto lontano, si scorgono elefanti, giraffe, antilopi. Siamo nel Masai Mara, riserva faunistica africana che ospita una delle più elevate concentrazioni di animali selvatici della Terra. È una tappa imperdibile per chi viaggia in Kenya in qualunque stagione e soprattutto una delle migliori destinazioni al mondo per vivere l’esperienza del safari.

Giraffe nel Masai Mara
Due giraffe nel Masai Mara © Gabriele Calabrese
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Un’esperienza indimenticabile che vale il viaggio

Esteso per più di 1500 chilometri quadrati, un’area ampia quanto tutta la provincia di Milano, il Masai Mara non include solo la celebre riserva naturale nazionale istituita nel 1961, ma anche altre piccole riserve private, ranch e villaggi dei Masai, popolo dedito all’allevamento che da sempre abita queste terre e con una travagliata storia alle spalle.

Guerrieri Masai nel Masai Mara
Un uomo Masai accende il fuoco. I viaggiatori hanno la possibilità di visitare o soggiornare in un manyatta (villaggio) © Gabriele Calabrese

Il Masai Mara è diventato il luogo per antonomasia a cui si pensa quando si sogna un safari in Africa. Il termine safari in lingua swahili significa “viaggio” e non potrebbe essere più calzante. In macchina, a piedi o persino in mongolfiera, opzione offerta da alcune agenzie, è un viaggio che inizia alle porte della riserva naturale e si allunga nello sterminato paesaggio ondulato con l’obiettivo di avvistare le tante e diverse specie che abitano questa prateria africana. Un obiettivo che è piuttosto facile raggiungere nel Masai Mara, in realtà, data la notevole concentrazione di animali.

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Gazzelle nella savana del Masai Mara
Un gruppo di gazzelle di Thomson nella savana © Gabriele Calabrese

I Big Five e gli altri animali del Masai Mara

Nella riserva vivono tutti i cosiddetti Big Five, i cinque grandi animali della savana: leone (qui presente in numero particolarmente elevato), leopardo, elefante, bufalo e rinoceronte. Quest’ultimo è forse il meno probabile da avvistare: la popolazione è in calo nel continente e nel Masai Mara ce ne sono alcune decine. È molto più facile scorgere i milioni di gnu e le decine di migliaia di antilopi topi, insieme a varie specie di gazzelle, zebre, cervicapre, impala, giraffe... Sulle tracce di questi erbivori si muovono più o meno discretamente i vari predatori della savana: leonesse, iene, sciacalli... Con un po’ di fortuna si può scorgere anche lo schivo ghepardo, mentre le rive del fiume Mara sono il punto di osservazione perfetto per ippopotami e coccodrilli. Tutti gli animali sono nel loro ambiente naturale e non vanno disturbati: certamente può capitare la fortuna di trovarseli a pochi metri dalla macchina, ma altrimenti bisogna osservarli a debita distanza con l’aiuto di un buon binocolo.

Elefante avvistato durante il safari
Durante i safari nel Masai Mara non è raro che gli animali si avvicinino molto alla strada © 1001slide / Getty
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Quando si può vedere la grande migrazione

Il Masai Mara vale il viaggio in qualunque periodo dell’anno, ma l’evento che attira il maggior numero di visitatori è sicuramente la grande migrazione che avviene annualmente tra luglio e ottobre. In questo periodo, infatti, milioni di erbivori – soprattutto gnu, ma non solo – si spostano tra il Serengeti, in Tanzania, e il Masai Mara in cerca di pascoli verdi. All’inizio dell’estate in genere la rotta migratoria parte dalla Tanzania e, dopo lo spettacolare ma pericoloso attraversamento del fiume Mara, arriva in Kenya. Verso novembre le mandrie compiono invece il tragitto inverso, naturalmente sempre seguite dai predatori che non possono lasciarsi sfuggire un così ricco banchetto ambulante.

Antilope africana nel Masai Mara
Una antilope africana. I safari iniziano all’alba, il momento migliore per avvistare gli animali © Gabriele Calabrese

Safari nel Masai Mara: come organizzarlo e quanto costa

Dagli ostelli di Nairobi ai lussuosi lodge che si trovano nella riserva naturale, quasi tutte le strutture ricettive della zona propongono ai propri ospiti un safari nel Masai Mara. Per organizzare il viaggio ci si può altrimenti rivolgere alle agenzie o agli operatori specializzati in safari, che potrebbero proporre un’esperienza di più giorni e che tocca, oltre al Masai Mara, anche altre riserve faunistiche della zona. L’esperienza può variare moltissimo: al di là dei fattori non prevedibili come il meteo e il comportamento della fauna, molto dipende dal budget a disposizione e da cosa include il prezzo del safari - in genere trasporto, guida locale, ingresso alla riserva, pasti e pernottamenti.

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Leonessa nel Masai Mara
Una leonessa si riposa dietro alcuni arbusti © Gabriele Calabrese

Esistono safari di fascia economica, media e alta. Indicativamente, si parte da un minimo di 80-100 dollari fino a più di 500 dollari a persona al giorno. A far oscillare così tanto il prezzo può essere la stagione, la qualità e il numero di servizi offerti e anche il tipo di veicolo e di alloggi: si va infatti da minibus piuttosto datati a jeep super accessoriate, da modesti campi tendati a lodge privati lussuosissimi. Per evitare brutte sorprese, è fondamentale scegliere operatori affidabili, confrontare più offerte e accertarsi di quali sono gli optional inclusi.

Leoni e bufali nel Masai Mara
Due leoni si allontanano da un branco di bufali © Gabriele Calabrese
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I safari in automobile o simili sono di gran lunga i più diffusi, ma nel Masai Mara è possibile anche prenotare gite in mongolfiera sopra la savana ed escursioni guidate a piedi, che però si svolgono in apposite aree al di fuori della riserva nazionale, per evitare l’incontro con i predatori. È anche possibile organizzare un self-drive safari in autonomia, pagando il biglietto di ingresso e soggiornando in una delle strutture dentro o fuori la riserva nazionale. Bisogna avere un mezzo affidabile, evitare di guidare prima dell’alba e dopo il tramonto, mantenere una velocità massima di 30-50 chilometri orari, rimanere sulle strade tracciate e non avvicinarsi troppo agli animali. È utile avere a portata di mano una ruota di scorta e una mappa per orientarsi. Girare il Masai Mara con una guida, però, potrebbe rendere più facile l’avvistamento di animali.

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Destinazioni in questo articolo:

Kenya
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