Kenya: stop ai veicoli privati nella riserva Masai Mara
In un comunicato ufficiale, Alex Nabaala, amministratore della Riserva Nazionale Masai Mara, ha confermato il divieto di circolazione dei veicoli privati all'interno dei confini della riserva, già annunciato dal governo della contea di Narok, che sovrintende al Masai Mara. L’obiettivo è proteggere questo delicato ecosistema, contenere l’overtourism e garantire un turismo sostenibile e di qualità.

D’ora in poi non si potrà più fare un fotosafari nella Riserva Nazionale Masai Mara in autonomia, con un’auto privata. Il divieto si applica sia ai turisti, sia ai residenti. Il motivo principale, secondo le dichiarazioni del governo della contea di Narok, è quello di proteggere la riserva e il suo fragile ecosistema. Negli ultimi tempi, infatti, si sono moltiplicati gli episodi di cattiva condotta da parte dei visitatori privati. Tra questi: deviazioni fuori dai sentieri designati, degrado ambientale dato dall’abbandono di rifiuti, inquinamento acustico e assembramenti non autorizzati.
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Non è ancora certo se il divieto sarà per sempre o solo momentaneo, ma gli addetti ai lavori propendono per la prima ipotesi. Questo ha scatenato diverse reazioni. In particolare, sono stati evidenziati gli svantaggi per i residenti che vedranno lievitare i costi delle visite. A questo si aggiunge la richiesta di molti operatori del settore di aumentare i controlli sulle guide che operano nel Masai Mara. Non tutte infatti sono guide professionali. C’è anche da dire che, sempre nell’ottica di ridurre l’impatto antropico, i veicoli degli operatori autorizzati dovranno sottostare a determinati criteri di sostenibilità.

La Riserva Nazionale Masai Mara è una vasta pianura di savana africana situata nel sud-ovest del Kenya. Questa area è abitata da una fauna selvatica che vaga liberamente nell’immensità selvaggia del territorio. La bellezza unica e spettacolare di questo delicato ecosistema – non per niente definito come una delle nuove sette meraviglie del mondo – è il motivo principale per visitarlo. Qui si possono osservare elefanti, rinoceronti, leoni, giraffe, ghepardi, zebre, bufali africani, gnu (da non perdere la grande migrazione annuale delle gnu), e tanti altri animali. Sapete perché si chiama così? Masai è il nome della tribù nomade che chiama casa queste pianure, mentre Mara significa “macchiato”, e si riferisce agli alberi di acacia dalla cima piatta, oltre che ad arbusti e cespugli, che caratterizzano la maggior parte del paesaggio della riserva.