Incontrare la natura del Canada nell'Elk Island National Park

A poco più di mezzora di macchina da Edmonton, la seconda città più grande dell’Alberta dopo Calgary, andando verso est si incontra l’Elk Island National Park, un luogo in cui la ricchezza di biodiversità si percepisce al primo sguardo e l’orizzonte vorresti toccarlo con un dito. Istituito nel 1913 come naturale evoluzione della riserva per la salvaguardia dei wapiti (Cervus canadensis) creata qualche anno prima, Elk Island è un santuario di 194 chilometri quadrati in cui laghi, paludi e stagni sono incastonati in boschi e prati ondulati, nonché il primo rifugio per animali selvatici del Canada. A Elk Island l’orizzonte sembra infinito: il cielo tocca la terra e ti ritrovi con uno zaino di nuvole e il passo leggero.

Il lago Astotin, conosciuto anche come “Island Lake” ©Russ Heinl
Il lago Astotin, conosciuto anche come “Island Lake” ©Russ Heinl
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L’origine del nome

Sesto in ordine di istituzione tra i quarantasei parchi nazionali canadesi, l’Elk Island National Park è situato nell’Amiskwaciy, parola Cree che indica l’area conosciuta in inglese come Beaver Hills. Si tratta di un luogo una volta abitato da una ricca popolazione di castori, reso unico dai boschetti di pioppi che circondavano la prateria e che fornivano foraggio – oltre che protezione – alle mandrie di bisonti che qui svernavano, e alle popolazioni di alci, elk e cervi presenti tutto l’anno. In passato era anche un importante luogo di sosta per i popoli nomadi e ancora oggi l’eredità delle First Nations e dei Métis è viva in tutta l’area.

L’origine del nome di questo parco è legata all’attività di protezione della biodiversità che qui va avanti con successo da oltre un secolo. Elk è il nome comune con cui in Nord America si chiamano i wapiti. Questo termine, però, può creare confusione perché nell’inglese britannico elk significa alce. Wapiti, invece, deriva dalla parola in lingua Shawnee e in lingua Cree “waapiti” e significa “dalla groppa bianca”. Wapiti identifica una precisa specie di cervi, il Cervus canadensis, un cervo più grande di quello europeo, appena più piccolo di un’alce. Il termine “island” venne aggiunto al nome del parco in sede di istituzione per un motivo semplice e pratico: il neonato parco comprendeva anche il lago Astotin, conosciuto anche come “Island Lake” perché nelle sue acque sono ospitate ventuno pittoresche isole.

Elk Island National Park ©Lisa Zillo/lonely Planet Italia
Elk Island National Park ©Lisa Zillo/lonely Planet Italia

Un progetto ambizioso

I bisonti sono i più grandi mammiferi terrestri del Nord America. Per secoli hanno attraversato il continente dall’Alaska al Messico e per secoli sono stati una risorsa straordinaria per le popolazioni delle First Nations. Poi, nel giro di qualche decennio, hanno rischiato l’estinzione. A fine Ottocento gli esemplari di bisonti nel continente nord americano erano arrivati a essere meno di mille a causa della caccia massiccia per il commercio delle pellicce e della rovina del loro habitat, eroso dallo sfruttamento intensivo a fini agricoli. Il governo canadese decise così di acquistare una delle ultime mandrie di bisonti e tra il 1907 e il 1912 trasferì in treno a Elk Island oltre 700 bisonti selvatici.

 Oggi il programma per la salvaguardia dei bisonti è ancora attivo e di grande successo. Il bisonte è considerato una "specie chiave" delle immense pianure canadesi perché la sua presenza – o la sua assenza – produce un effetto a catena sull’intero ecosistema. Per questo oggi, nonostante i bisonti siano fuori pericolo, il programma di conservazione non si ferma: le Grandi Pianure hanno ancora bisogno di essere salvaguardate. 

Elk Island è l’unico parco nazionale completamente recintato del Canada. Se da un lato questo fatto è positivo perché la recinzione permette una maggiore protezione della wildflife e una migliore gestione dei possibili conflitti tra fauna selvatica ed esseri umani, dall’altro influisce notevolmente sui modelli di migrazione naturale dei grandi ungulati. Senza predatori naturali, infatti, queste popolazioni sono destinate a crescere oltre la capacità di carico del parco, mettendo a rischio l’intero ecosistema. Per evitarlo, l’Ente Parco si prende carico di trasferire periodicamente alcuni esemplari in altri siti di conservazione o di affidarli alle comunità locali.

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Il bisonte è considerato una "specie chiave" delle immense pianure canadesi ©Chris971
Il bisonte è considerato una "specie chiave" delle immense pianure canadesi ©Chris971

Un altro abitante di Elk Island: il castoro

La popolazione di castori nel parco è abbastanza numerosa: ci sono diverse centinaia di colonie di castori attive nel parco, ognuna delle quali comprende in genere dai 5 ai 7 individui. Anche i castori sono una specie chiave per il benessere di Elk Island ma anche loro devono essere gestiti per ridurre al minimo i possibili problemi di convivenza con gli esseri umani. Spesso infatti l’attività dei castori – in particolare la modifica di ruscelli e la creazione di bacini di acque ferme – possono mettere a rischio alcune infrastrutture necessarie agli esseri umani.

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Un luogo dove ammirare la biodiversità

Tante sono le attività che si possono fare a Elk Island. Ci sono diversi sentieri da percorrere per esplorare affascinanti ecosistemi come la torbiera di abete nero, oppure solcare le acque del lago Astotin in canoa per visitare le sue numerose isole. E ancora, osservare la wildlife da un punto di vista privilegiato e partecipare ad attività o tour pensati per chi desidera saperne di più sulla storia della conservazione dei bisonti, su come identificare le tracce degli animali e, in generale, scoprire cosa c’è dietro le quinte di Elk Island.

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