Endelave: le magie dell'autunno su un'isola danese al largo dello Jutland

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Endelave, in Danimarca, è conosciuta come "l'isola dei conigli". La definizione mi incuriosisce e allora da Horsens, una delle principali città sulla costa orientale dello Jutland danese, raggiungo in auto il piccolo porto di Snaptun, dove parte il traghetto per l'isola. Siamo sulla punta meridionale del fiordo di Horsens e da qui si aprono la acque del Kattegat, il mare che separa lo Jutland dalle coste meridionali della Svezia. Una specie di mare interno che mette in comunicazione il Baltico con il Mare del Nord. 

Sull’Isola di Endelave conigli e lepri sono presenze consuete durante le passeggiate © Sarah Green-2022-3
Sull’Isola di Endelave conigli e lepri sono presenze consuete durante le passeggiate © Sarah Green-2022-3
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Questo tratto è impreziosito dalle piccole isole dello East Jutland Archipelago: Tunø, la più settentrionale, Alrø, fonte di ispirazione per lo scrittore Morten Korch, Hjarnø legata alle storie vichinghe. E, appunto, Endelave la mia destinazione. Nonostante sia un sabato di fine stagione il traghetto è abbastanza affollato: qualche macchina, giovani campeggiatori, coppie in cerca di una fuga romantica, gruppi di amici che caricano le loro biciclette, mezzo ideale per girare un’isola sostanzialmente piatta. Il cielo è terso, spazzato dal vento che increspa un po’ il mare, ma il traghetto è abbastanza grande per superare indenne le onde e in 70 minuti di traversata ci fa sbarcare sul molo di Endelave. Lungo il percorso ho sperato di poter osservare le foche che abitualmente popolano la barriera corallina di Møllegrunden, a nord-ovest di Endelave, loro punto di sosta e di riproduzione, ma non sono stato fortunato. A bordo mi dicono che le foche si vedono spesso, quindi confido nel viaggio di ritorno.

L’Isola di Endelave è perfetta per essere visitata a cavallo © David Jervidal
L’Isola di Endelave è perfetta per essere visitata a cavallo © David Jervidal

Cosa fare a Endelave: il Kanino Trail

Endelave è un paradiso naturalistico e si viene qui sostanzialmente per due motivi: per scoprire l’isola a piedi, in bicicletta o anche a cavallo, oppure per godere delle splendide spiagge di sabbia e magari fare anche un bagno. Per le tentazioni balneari sono un po’ in ritardo. Quindi non mi rimane che avventurarmi a piedi sui sentieri dell’isola, con il vantaggio - in questo periodo dell’anno - di averla praticamente tutta a mia disposizione. In diverse ore di camminata mi è capitato di incrociare solo un paio di auto, il gruppo in bicicletta incontrato sul traghetto che faceva il tour in senso contrario al mio e una coppia che, in mezzo al magnifico nulla dell’isola, portava a spasso il cane. La giovane signora mi chiede se ho bisogno di informazioni e mi fornisce i suggerimenti per il percorso di hiking da seguire. Ora, non so se sia questione di hygge o di innato senso civico, fatto sta che in Danimarca quanto ti vedono dubbioso con una cartina in mano, c’è subito qualcuno che, con un sorriso, ti pone la fatidica domanda "Can I help you?". Al momento dell’incontro con la coppia con il cane, mi trovavo già a più di un’ora di cammino dal porto e avevo imboccato il cosiddetto Kanino Trail, il percorso che permette di fare il periplo completo dell’isola e di goderne tutte le bellezze: ventun chilometri fra lagune salate, foreste, spiagge, fattorie, con la possibilità di incontri con svariati animali. 

A partire dai coniglietti selvatici, ovviamente. Sono venuto anche per questo. Il primo l’avevo visto subito, mi ha attraversato la strada appena fuori dal villaggio del porto. Poi altri, tanti, quando meno te lo aspetti. Fuggono via veloci, oppure si soffermano un attimo, curiosi. Sono piccoli, con un bel mantello marrone chiaro, da non confondere con le lepri, si vedono anche quelle, con le orecchie più lunghe e le zampe posteriori più grandi. Le informazioni ufficiali dicono che la popolazione dei conigli selvatici può variare da qualche centinaia fino a 15.000 e si autoregola o viene limitata attraverso la caccia. La stagione riproduttiva inizia a febbraio e le diverse cucciolate stagionali posso variare da due a otto coniglietti. Certamente sono di più dei 170 abitanti residenti sull’isola, quasi tutti concentrati nei cottage attorno al porto.

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Endelave, detta l’Isola dei Conigli © Melissa Villumsen
Endelave, detta l’Isola dei Conigli © Melissa Villumsen

Dopo aver superato la zona di Flasken, con piatte paludi salmastre e prati verdi che si spingono fino in riva al mare, l’itinerario si inoltra verso Øvre, l’estremità settentrionale di Endelave, una grande area naturale protetta. Ai terreni aperti, qui si sostituisce la marcia nel sottobosco di pini e querce. A terra, le distese di erica nel periodo autunnale si colorano di toni fra il rosa malva e il rosso più acceso e sono il paradiso per i raccoglitori di funghi. Se ne scorgono a centinaia, anche velenosi come l’amanita muscaria, bella a vedersi ma pericolosa in tavola. Nascosti fra la vegetazione ci sono numerosi laghetti, dove nel periodo fra la tarda primavera e l’inizio dell’estate si può ascoltare il gracidio del rospo calamita che abita e si riproduce in queste zone di brughiera sabbiosa. All’uscita dalla zona boschiva, c’è l’incontro inaspettato con un gruppo di pony che pascolano liberi, incuranti del vento. Nel bosco, con un po’ di fortuna è anche possibile avvistare cervi, volpi, fagiani. Questi che sto percorrendo sono gli ultimi metri di terra allo scoperto verso la punta nord dell’isola, l’ Øverste Ende, un’area continuamente modellata dalle maree. Il vento soffia forte da Ovest, mentre le belle spiagge sabbiose a Est sono sottovento e più protette. Questa è una delle zone, assieme alla costa meridionale, più apprezzate in estate per la balneazione. Le acque attorno all’isola sono poco profonde, particolarmente pulite e trasparenti, con fondali sabbiosi: un’area apprezzata anche dalle famiglie.

Il safari delle alghe è una delle attivivtà più interessanti sull’isola © David Jervidal
Il safari delle alghe è una delle attivivtà più interessanti sull’isola © David Jervidal
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Il safari delle alghe

Appena all’interno della costa ovest, nella località di Østerby, c’è la possibilità di fare un safari delle alghe, una delle attività più interessanti proposte sull’isola. Il centro, gestito da Mette Skjold e Bjarne Ottesen, si chiama Tanggården ed è una fattoria dove tutto ruota attorno alle alghe. Vengono organizzate delle uscite che durano circa tre ore durante le quali si impara a riconoscerle e a raccoglierle, poi al Tanggården si scopre qualcosa in più sull’uso delle alghe in cucina. Ad esempio, che da questo vegetale marino si ricavano diverse varietà di pesto, adatto anche ad essere utilizzato per produrre birra, rum, senape o caviale.

La chiesa del villaggio © Photo Dario Bragaglia
La chiesa del villaggio © Photo Dario Bragaglia

La vita sull’isola

Il Kanino Trail prosegue verso parte sud-ovest dell’isola, dove le spiagge si alternano a piccole falesie. In alternativa, per raggiungere nuovamente il porto e il villaggio, si può attraversare l’interno lungo il percorso denominato Mini Kanino (circa 12 chilometri) e sostare nell’area di Snekkebjerg, la più alta dell’isola. Ma, pensate, siamo soltanto a 7,5 metri sul livello del mare. Tanto basta nelle giornate serene per scorgere la terraferma dello Jutland, le altre isole dell’arcipelago e, soltanto in perfette condizioni di visibilità, anche Sjælland, l’isola dove sorge Copenaghen sull’altra sponda del Kattegat. 

I primi cottage con i tetti di paglia all’ingresso del villaggio di Endelave By illuminati dal sole radente del pomeriggio sono un vero idillio nordico. Qui ritrovo un po’ di animazione: c’è l’Endelave Kro, la locanda locale dove posso rintanarmi per un caffé caldo o una cena ristoratrice dopo tanti chilometri percorsi a piedi. O la Louise’s Guesthouse ricavata in un edificio che risale al 1777 per trascorrere la notte e vivere appieno i tempi lenti dell’isola. C’è ancora tanto la vedere a Endelave: il piccolo museo che ricostruisce la vita tradizionale negli anni Venti del secolo scorso, la chiesa ricostruita più volte ma fondata attorno al 1400, i reperti risalenti ai primi abitanti dell’isola nell’età del bronzo. Il traghetto e la terraferma possono attendere.

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