Cosa vedere a Aarhus, in Danimarca

La seconda città della Danimarca ha tutto per piacere ai viaggiatori: ottimi ristoranti e bei negozi, un ricco calendario di festival e mostre d’arte, assieme ad alcune attrattive di prim’ordine, il tutto concentrato in un’area compatta e percorribile a piedi. Il soprannome di Aarhus peraltro è ‘Smilets By’ (Città dei Sorrisi), uno slogan coniato negli anni ’30 del secolo scorso che poi le è rimasto appiccicato addosso – non ha nulla a che vedere con gli indici di felicità, sebbene Aarhus si collochi nella parte alta di quel genere di classifiche. Ma restando in città per un po’ si colgono il dinamismo, la creatività e lo spirito alternativo della sua popolazione giovane (un abitante su cinque è studente). Dall’insediamento vichingo di Aros (‘luogo alla foce del fiume’) sorse la città che durante il Medioevo fu contesa tra stati e tribù rivali. A partire dal XVI secolo, sopraggiunta una certa stabilità, Aarhus fiorì come centro commerciale, artistico e religioso.

Il centro di Aarhus  e la luce del nord ©Erika Cristina Manno /Shutterstock
Il centro di Aarhus e la luce del nord ©Erika Cristina Manno /Shutterstock
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L’arcobaleno sopra Aarhus

L’ARoS Aarhus Kunstmuseum è il fiore all’occhiello della città. L’originale edificio in mattoni rossi è coronato da una galleria circolare chiamata Your Rainbow Panorama, opera dell’artista danese-islandese Ólafur Elíasson. Si tratta di un tunnel di vetro colorato lungo 150 m che permette di ammirare il panorama urbano attraverso i colori dell’arcobaleno. La collezione distribuita su nove piani spazia dall’Età dell’Oro della pittura danese al modernismo e all’arte contemporanea. L’artista australiano Ron Mueck è l’autore di Boy, scultura iperrealista alta 5 m (!), raffigurante un ragazzino accovacciato. All’epoca del nostro ultimo viaggio era in costruzione la nuova ala sotterranea chiamata The Next Level, ideata per accogliere enormi installazioni dell’artista americano James Turrell. Per la visita al museo calcolate almeno mezza giornata, tenendo presente che nei giorni feriali l’ARoS rimane aperto fino alle 21 (chiuso lunedì).

A spasso per il Quartiere Latino

Le vie acciottolate del Quartiere Latino (Latinerkvarteret) sono una festa per chi ama girovagare senza meta andando alla scoperta di boutique indipendenti, simpatici caffè e bistrò fantasiosi. Questa zona del centro, che comprende parte dell’antico nucleo vichingo della città, si estende a nord e a ovest della Aarhus Domkirke, la cattedrale che conserva interessanti affreschi risalenti al periodo precedente alla Ri forma e una splendida pala d’altare dorata tardo gotica opera dello scultore tedesco Bernt Notke. I

mmediatamente a nord della cattedrale s’incontrano due musei: nell’ex municipio si trova il KØN – Gender Museum (già Women’s Museum) che offre uno sguardo imparziale sulla storia della cultura e dell’uguaglianza di genere in Danimarca, mentre il Besættelsesmuseet (Museo dell’Occupazione) occupa un’ex stazione di polizia dove la Gestapo condusse interrogatori di prigionieri durante la seconda guerra mondiale. Nel quartiere non mancano alcune belle case a graticcio, specialmente lungo la stretta Mejlgade. Più a ovest corre Møllestien, incantevole stradina acciottolata di case dipinte in colori pastello e cespugli di rose rampicanti.

L’ARoS Aarhus Kunstmuseum  ©trabantos /Shutterstock
L’ARoS Aarhus Kunstmuseum ©trabantos /Shutterstock
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Spazi pubblici da copiare

Aarhus vanta una serie di meravigliosi spazi pubblici progettati con l’ingegno del design danese. Godsbanen, immediatamente a est dell’ARoS, è il polo della cultura alternativa cittadina ricavato dall’ex scalo ferroviario, con palcoscenici per concerti e spettacoli teatrali, laboratori, spazi di ritrovo e caffè.

Sul lungomare riqualificato di Aarhus Dokk1 ospita la più grande biblioteca della Scandinavia, assieme ad accoglienti angoli di lettura, aree gioco all’aperto per i bambini, un caffè e uno sportello informativo per i turisti.

Interamente rivestito di marmo grigio, il Municipio, Aarhus Rådhus, fu coprogettato dal celebre architetto e designer Arne Jacobsen, uno dei padri del modernismo danese. L’edificio fu completato nel 1942: in origine era privo di torre dell’orologio e furono i cittadini di Aarhus a insistere perché fosse aggiunta. Merita dare un’occhiata all’interno per ammirare le linee pulite, i pavimenti in parquet e gli ascensori vintage, oppure per iscriversi a una delle visite guidate settimanali organizzate da Aarhus Guiderne.

Dokk1, la più grande biblioteca della Scandinavia ©trabantos /Shutterstock
Dokk1, la più grande biblioteca della Scandinavia ©trabantos /Shutterstock

Den Gamle By: il volto della Danimarca di ieri

L’idea di un ‘museo vivente’ con tanto di attori in costume può sembrare kitsch o buona per i bambini, ma possiamo garantirvi che Den Gamle By (‘La vecchia città’) non vi deluderà. Vi troverete infatti un’ottantina di edifici disposti a creare una cittadina che attraversa tre epoche: il 1864, il 1927 e il 1974. I visitatori possono ritrovarsi a chiacchierare con un fabbricante di candele superstizioso, ad assaggiare amari in una farmacia o a rispondere a un telefono a rotella che squilla nell’ambulatorio di un ginecologo. L’esperienza immersiva è molto divertente.

Quanto alle case, sono quasi tutte originali, provenienti da varie regioni della Danimarca, ovvero smontate, trasportate qui e ricostruite. Il primo nucleo del museo fu realizzato in occasione dell’Esposizione Nazionale Danese del 1909. Meno coinvolgente è la mostra Aarhus Story che racconta la storia della città a partire dall’epoca vichinga, allestita al piano interrato del cinema anni ’70.

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Giardini, spiagge ed escursioni su due ruote

Alle spalle di Den Gamle By si trova il Botanisk Have, che attira con i suoi giardini rocciosi, i roseti, le serre e le aree per il picnic. Un’altra meta assai frequentata è Den Permanente, spiaggia balneabile a nord della città dotata di cabine (in inverno riservate ai soci); poco più oltre si trova Bellevue Beach, un’altra spiaggia molto popolare. Entrambe sono raggiungibili in bicicletta dal centro; potete noleggiarne una online da Cycling Aarhus che ha biciclette di qualità migliore rispetto a quelle del servizio locale di bike sharing Donkey Republic. Cycling Aarhus offre anche tour guidati della città, a piedi e in bicicletta.

Per chi dispone di un mezzo è bellissimo il tragitto fino a Moesgård, 10 km a sud del centro città. La strada abbraccia la costa snodandosi attraverso antiche tenute reali: conviene fermarsi al Marselisborg Slot e, se i proprietari non sono in casa, merita visitare il parco all’inglese e il roseto. Non lontano, appena superato il Ponte Infinito, s’incontra il Parco dei cervi di Marselisborg. Al margine nord della foresta di Marselisborg si trova il Tivoli Friheden, un parco a tema per tutta la famiglia. La zona di Moesgård è famosa per il Moesgaard Museum: proprio dal museo parte l’Oldtidsstien (‘via preistorica’), sentiero, di 4 km che attraverso campi e boschi scende a Moesgård Strand, magnifica spiaggia di sabbia in una baia riparata.

La foresta di Marselisborg ©Kenneth Bagge Jorgensen  /Shutterstock
La foresta di Marselisborg ©Kenneth Bagge Jorgensen /Shutterstock

Cosa fare di sera

Aarhus è una città giovane – nei due semestri accademici ospita fino a 60.000 studenti universitari – e come tale ha una vita notturna piuttosto animata. Il Quartiere Latino è zona di wine bar e ritrovi alla moda; Frederiksgade è la via dei pub chiassosi e dei locali dove si suona musica dal vivo; il quartiere di Frederiksbjerg, a sud della stazione, è sinonimo di cocktail artigianali e pub-birrifici. Un tipico drink locale è l’Aarhus Set: birra Ceres Top con aggiunta di Arnbitter, amaro alla liquirizia (sia la Ceres sia l’Arnbitter sono prodotti creati ad Aarhus).

In città ci sono molti pub e club con musica dal vivo e non mancano sale da concerto più tradizionali. Accanto alla variegata ed eclettica offerta del Musikhuset Aarhus e agli eventi musicali live di club come Train, si suona dal vivo anche in locali più intimi come il Radar presso il Godsbanen, oppure il VoxHall. L’Øst for Paradis è un eccellente cinema d’essai con annesso bar per cinefili su più livelli.

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Come muoversi

Aarhus ha una vasta rete di autobus locali, sufficiente per muoversi in città. La bicicletta (o un’auto) sono utili per fare escursioni fuori porta. L’autobus n. 18 raggiunge il Moesgaard Museum; i biglietti si possono acquistare a bordo o tramite l’app Midttrafik. La ferrovia leggera (Letbane) di Aarhus ferma al Dokk1 e al Risskov Strandpark (utile per la spiaggia Den Permanente).

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