Skagen, tra i venti, le onde e la luce del nord della Danimarca
Situata sull’estrema punta nord della Danimarca, Skagen è una romantica cittadina spazzata dal vento con un vivace porto di pescatori. A renderla speciale non sono solo le caratteristiche casette gialle, i chilometri di sabbia ondulata o i fari che vigilano solenni sulle acque tempestose dei mari che s’incontrano, ma anche la particolare qualità della luce che fece arrivare qui un gruppo di artisti bohémien intorno al 1870. Appena usciti dall’Accademia Reale Danese, i ‘Pittori di Skagen’ s’innamorarono della favolosa ‘ora azzurra’, il momento della sera in cui cielo e mare si riflettono uno nell’altro fin quasi a confondersi. Siamo sicuri che farà innamorare anche voi.

Da borgo di pescatori a colonia di artisti
Fra le casette giallo chiaro che compongono il centro dell’abitato si trova l’elegante Brøndums Hotel, fulcro della vita artistica di Skagen alla fine del XIX secolo e a tutt’oggi albergo molto frequentato. Le opere degli artisti che soggiornarono qui sono esposte nel vicino Skagens Museum. Questo bel museo d’arte offre una splendida documentazione visiva della vita nella colonia di artisti, dell’incantevole paesaggio di dune e brughiere e della pesca tradizionale che per secoli ha costituito il pilastro dell’economia locale.
Due fra i più importanti pittori di Skagen furono Anna e Michael Ancher (raffigurati assieme sulla banconota da 1000 corone) che abitarono presso l’Anchers Hus, a pochi passi dal museo; gli interni della casa, ricca di dipinti e curiosità, conservano gli arredi che avevano nel 1935, l’anno della morte di Anna. Il biglietto cumulativo (con il Museo di Skagen) consente di visitare anche la Drachmanns Hus (al margine ovest della città), ovvero la casa di Holger Drachmann, pittore e poeta di Skagen.
Il porto peschereccio di Skagen è oggi il più grande e trafficato della Danimarca e un ottimo posto per mangiare pesce. Alla storia della pesca nella regione è dedicato lo Skagen Kystmuseet, museo adatto anche ai bambini con i suoi diorami d’epoca, le barche e le capanne di pescatori. In una sala sono esposte decine di targhe recuperate dalle navi naufragate nelle pericolose acque di Skagen, insieme ai resoconti dei coraggiosi abitanti del luogo che ne tentarono il salvataggio.

Grenen e l’estremo nord
A nord di Skagen, superato lo storico Faro Bianco, la strada prosegue ancora per 2 km e termina a Grenen (‘Il Ramo’), una lingua di sabbia scolpita dall’incontro fra il Kattegat (un braccio del Mar Baltico) e lo Skagerrak (parte del Mare del Nord). La piccola penisola, che rappresenta il punto più settentrionale della Danimarca, ospita rapaci migratori e foche grigie. Potrete immergere i piedi in mare senza allontanarvi troppo dalla riva, dato che qui la balneazione è severamente vietata a causa delle fortissime correnti di marea.
Raggiungere la punta nord dello Jylland significa camminare per 20 minuti lungo la costa (di più se si attraversano le dune) o farsi dare un passaggio dal ‘verme della sabbia’ (Sandormen), un autobus trainato da un trattore che effettua il collegamento tra il parcheggio di Grenen e la penisola – il servizio è attivo tutti i giorni a partire dalle 10 e per tutta la giornata. Presso il parcheggio si trova il piccolo Skagen Bunker Museum, ricavato da uno dei tanti bunker costruiti dai tedeschi lungo la costa durante la seconda guerra mondiale. Eretto nel 1858, il Faro di Skagen ancora attivo (Faro Grigio) funge anche da osservatorio ornitologico e ha una mostra sulle specie migratorie che ogni anno sostano su questa lingua di sabbia. L’ingresso permette anche di salire in cima al faro (210 gradini) e ammirare la strepitosa vista sulla costa.

Le dune mobili dello Jylland Settentrionale
A definire la natura di Skagen non è solo la forza del mare, bensì anche quella della sabbia: per secoli i suoi movimenti hanno minacciato le comunità dell’intera regione. Una bella escursione in bicicletta a sud di Skagen (5 km) porta alla chiesa insabbiata (Den Tilsandede Kirke), vittima dell’inarrestabile avanzamento dei banchi di sabbia alla fine del Settecento. Ne resta in piedi solo il campanile che domina solitario la Skagen Klitplantage, riserva naturale con bei sentieri escursionistici. Con il tempo si è provveduto a stabilizzare gran parte delle dune mobili dello Jylland piantando conifere ed erbe native. Sono invece state lasciate libere di vagare quelle del Råbjerg Mile, il più vasto sistema di dune del paese, situato 16 km a sud-ovest di Skagen. Alte fino a 40 m, le dune si spostano di circa 15 m l’anno e consentono di scattare fotografie stupende. Furono le tempeste di sabbia a cambiare le sorti di Gammel Skagen (‘la Vecchia Skagen’), costringendo molti dei suoi abi- tanti ad abbandonare il borgo di pescatori per trasferirsi sul- la costa orientale, più riparata. Con i suoi alberghi di lusso e residenti estivi benestanti, oggi Gammel Skagen (detta anche Højen) ricorda un po’ Cape Cod. Da Skagen centro vi si arriva con una bella passeggiata in bicicletta di 4 km.
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Il faro che non può stare fermo
Sferzate dalle onde e dal vento, le Lønstrup Klint, scogliere digradanti di argilla e sabbia, rivelano il volto più selvaggio e primordiale dello Jylland. Estese per 15 km tra Lønstrup e Løkken, le scogliere raggiungono il punto più alto a Rubjerg Knude, dove sorge un faro famoso in quanto oscurato dalla sabbia. Quando fu acceso per la prima volta, nel 1900, il Rubjerg Knude Fyr si trovava a 200 m dal ciglio della scogliera, ma l’avanzare di una duna vicina finì per coprire il suo fascio di luce, tanto che nel 1968 il faro venne dismesso. Riaperto come museo nel 1980, fu chiuso nuovamente nel 2002 a causa dello spostamento delle sabbie. Nel 2016 il faro fu dotato di una nuova scala in acciaio affinché i visitatori potessero nuovamente salirvi in cima... ma in breve tempo ci si accorse che a causa dell’erosione la strut- tura rischiava ormai di precipitare in mare. Pertanto nel 2019 il faro, con tutte le sue 720 tonnellate di peso, fu arretrato di 70 m, un trasporto eccezionale, avvenuto su rotaie, che lo ha messo in sicurezza almeno per qualche decennio.

Surf e vita da spiaggia a Løkken
Tra le tante cittadine di mare lungo la costa nord-occidentale, Løkken è forse la più attraente per i viaggiatori. Una serie di dune divide il centro abitato dalla spiaggia e la gente del posto arriva in auto fin sulla sabbia, dove ci sono le barche dei pescatori tirate in secco e file di cabine bianche che in inverno vengono spostate nell’entroterra per proteggerle dalle intemperie. Se in spiaggia si guarda in direzione nord si scorge quella che sembra una città perduta semisepolta nella sabbia (visione che ricorda il Pianeta delle scimmie). Sono le rovine di una serie di postazioni e bunker tedeschi risalenti alla seconda guerra mondiale in parte inghiottiti dalla sabbia delle dune vicine.

Sæby, la residenza estiva della letteratura scandinava
A metà strada fra Skagen e Aalborg, lungo la riparata costa orientale, Sæby fu il luogo che ispirò il romanzo di Herman Bang Sommerglæder (1902; Piaceri estivi) e la pièce di Henrik Ibsen La donna del mare (1881) – l’autore norvegese la scrisse dopo aver trascorso qui un’estate. Una statua che ricorda la ‘Donna’ creata da Ibsen campeggia sul lungomare del Sæby Havn (il vecchio porto dei pescatori) tra yacht, ristoranti di pesce e chioschi di gelati.
Facendo la bella passeggiata che dal porto turistico porta in centro, si passa davanti alla Sæby Kirke – tutto ciò che rimane di un monastero del XV secolo – e al Kystmuseum che ha sede in una casa a graticcio del 1800. Per fare un pic- nic sulla spiaggia, si può andare da Slagter Tranholm, bel- la gastronomia vecchio stile, e comprare pane fresco e il ri- nomato prosciutto crudo della regione.