Carretera Austral: on the road nel Cile più remoto

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Che sia a piedi, su due ruote o in auto, il viaggio lungo la Carretera Austral vi porterà attraverso i più sublimi scenari del Sud America, dove il mondo sembra finire.

Aisén ©Michael Branscum/Lonely Planet
Aisén ©Michael Branscum/Lonely Planet
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Tra i viaggi on the road più belli al mondo, la Carretera Austral (ufficialmente la ruta CH-7) si snoda attraverso il Cile per 1240 km quasi interamente sterrati. Serpeggiando tra foreste millenarie, conduce verso polverosi borghi andini e acque turchesi di fiumi nati dai ghiacciai.

La via verso l'avventura patagonica

I colonizzatori raggiunsero queste zone per la prima volta agli inizi del ventesimo secolo, ma l’idea di costruire una strada fece capolino molto più tardi, eredità della missione del Generale Pinochet di unire il Cile fino ai suoi angoli più remoti. Quando venne completata nel 1996, la Carretera Austral era considerata niente più che una autostrada verso il nulla costata 300 millioni di dollari americani. Ci erano voluti 20 anni per costruirla ed era costata la vita di 11 uomini. 

Oggi la Carretera Austral è come un canale che conduce verso lande che dire selvagge è poco: dalle acque spumeggianti del fiume Futaleufú agli aspri e accidentati panorami ideali per il trekking, per andare a cavallo o per la pesca con la mosca. È anche un’immersione nella cultura dei cowboy della Patagonia con gli enormi barbecue, i rodeo estivi e le fattorie che offrono sistemazioni per la notte. Da Nord a Sud, iconici parchi punteggiano la strada, dal lussureggiante Parque Pumalín alla Reserva Nacional Cerro Castillo.

Ci sono anche nuove attrazioni che vale la pena esplorare. Valle Exploradores è una accidentata deviazione di circa 77 km che va in direzione della Laguna San Rafael e termina improvvisamente poco prima del lago, ora accessibile a chi vuole fare una gita in giornata. È ancora in attesa di un’inaugurazione officiale il Parque Nacional Patagonia (patagoniapark.org), un parco privato aperto di recente vicino a Cochrane che offre infrastrutture di prima scelta e l’opportunità di dedicarsi all’avvistamento di fenicotteri, guanachi e condor.

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Il viaggio su due ruote

Per i ciclisti e i motociclisti che amano le lunghe distanze, il completamento della Carretera Austral è un punto d’onore che va acquisendo sempre più popolarità. Alcuni viaggiatori la percorrono in più volte per poterla conquistare nella sua interezza. Altri la affrontano come ultimo tratto della pedalata attraverso tutto il Sud America. 

Un trend recente è quello di attraversare le Ande dove non ci sono strade, percorrendo la Carretera fino al suo termine a Villa O’Higgins, isolato villaggio raggiunto dalla strada solo nel 1999, dove un traghetto e un sentiero remoto permettono di arrivare a El Chaltén, in Argentina. Occhio, però, perché chi sceglie questa opzione dovrà portare la bicicletta a spalla per un tratto di strada.

I ciclisti dovrebbero avere le capacità e i materiali per riparare la propria attrezzatura e dovrebbero pianificare di prendere un mese intero per completare l’impresa. Secondo alcuni la parte più difficile non è pedalare sullo sterrato, ma ingerire un quantitativo sufficiente di calorie. La gente del posto sa essere estremamente generosa con chi viaggia su due ruote e spesso offre spazio per campeggiare e pane fatto in casa.

A Villa O’Higgins la Hostería El Mosco è il punto di incontro per chi intende conquistare ogni chilometro della carretera ed è piena di viaggiatori che scambiano consigli e mappe topografiche estremamente dettagliate.  

Autostop o autobus?

In questa remota regione l'economia si muove con lentezza e ogni peso ha il suo valore. Da una parte il trasporto pubblico, piuttosto limitato, può rendere l’impresa oziosa e l’autostop diventa utile a ridurre i tempi di attesa, dall’altra i viaggiatori con il pollice alzato entrano in competizione con la gente del posto che è in cerca di un passaggio e non contribuiscono all’economia dei trasporti locali. 

E dunque, l’autostop. Lonely Planet non lo raccomanda, ma a chi di voi volesse provarlo suggeriamo di armarsi di una pazienza almeno infinita, accompagnata da scorte sufficienti nel caso finiste dimenticati sul ciglio della strada. In molte zone il traffico è davvero limitato e la maggior parte dei veicoli sono già pieni da scoppiare. È inoltre vietato viaggiare sul retro dei camioncini pick-up, il che lascia agli autostoppisti un numero limitato di opzioni. Gli autostoppisti dovrebbero puntare ad avere un bagaglio leggero e a viaggiare da soli o al massimo in coppia perché raramente i veicoli si fermano per caricare più persone. È anche buona norma offrire una mancia a chi vi offre un passaggio. 

Fuori dall’alta stagione (da dicembre a febbraio) gli autobus hanno un orario di corse molto limitato. Se possibile è meglio acquistare i biglietti in anticipo. Nelle destinazioni intermedie che non hanno un terminal, gli autobus pieni spesso nemmeno si fermano. Alcune aree non sono coperte da un servizio di corse quotidiano, quindi è fondamentale verificare gli orari in anticipo, ma anche prepararsi a lunghe attese. 

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Mettersi al volante

'Superstrada' è un appellativo esagerato: parte dell’avventura consiste infatti nel cercare di aggirare solchi giganteschi e buche colossali. Non sottovalutate la pianificazione e la prudenza. Quando si guida è buona norma fare rifornimento a ogni stazione di servizio, perché quella successiva potrebbe essere troppo lontana. Per quelli che seguono una dieta 'green', il consiglio è quello di portare con sé frutta fresca e verdure perché la scelta da queste parti può essere molto limitata.

Il segmento settentrionale della Carretera Austral richiede molti attraversamenti con traghetto per i quali in alta stagione è raccomandata la prenotazione. L’inverno, d’altra parte, porta con sé altre sfide: ci sono meno partenze dei traghetti e gli smottamenti dovuti al maltempo possono causare la chiusura di tratti di strada per giorni. Nel Sud il tracciato passa appena un metro sopra il letto del Río Baker, il più grande e impetuoso fiume cileno, che tende spesso a esondare. Per informazioni sulle chiusure, consultate il sito del Ministerio de Obras Públicas (mop.cl).  

Prepararsi alle sorprese

Andare piano. È il mantra della Carretera Austral. Le frane provocano la chiusura delle strade. Il manto stradale irregolare, ghiaia e pendii scoscesi allungano i tempi di viaggio. Ma diciamola tutta: questo è un posto troppo bello per attraversalo di fretta.

Mentre pochi tratti di strada, in particolare tra Coyhaique e Chaitén, sono pavimentati o prossimi a esserlo, la maggior parte è invece sterrata. Le città sono molto distanti tra di loro e quindi i servizi sono pochi. Invece degli hotel, i viaggiatori potrebbero più facilmente essere ospiti di accoglienti pensioni a conduzione familiare o di campeggi rurali. Da queste parti un po'di pianificazione può fare molto. I viaggiatori dovrebbero avere sempre con sé cartine dettagliate, scorte di cibo e acqua, tende e sacchi a pelo. 

 

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Pianificare i tempi

Se avete solo una settimana, concentratevi su un tratto di strada, per esempio nell’area tra Chaitén e Futaleufú, allargandovi fino a Coyhaique o ai dintorni del Lago General Carrera.

Un mese vi dà tempo a sufficienza per guidare tutta la Carretera, ma vi rimarranno comunque molte cose da vedere e la voglia di tornare. Dedicate parte del vostro tempo alle strade che attraversano la carretera da Est a Ovest. Queste aree meno sviluppate offrono alcuni dei siti più interessanti e le esperienze culturali più autentiche.

Chi ha poco tempo potrebbe prendere in considerazione la scorciatoia offerta da un bel tratto fatto in traghetto o da un volo. Da Puerto Mott ci sono traghetti per Chaitén e Puerto Chacabuco e voli per Chaitén e Coyhaique. Coyhaique è il posto migliore per affittare una macchina. 

 

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