Tutti a Prishtina, arriva Manifesta
È l’evento dell’anno nei Balcani e, probabilmente, in tutta Europa: riqualificazione di edifici dismessi, creazione di centri culturali e ricreativi, coinvolgimento di giovani artisti locali, restituzione di spazi pubblici alla cittadinanza e ampliamento dello spazio verde cittadino. Manifesta14, la biennale europea itinerante dedicata all’arte contemporanea fondata e diretta da Hedwig Fijen, dopo Palermo (2018) e Marsiglia (2020), dal 22 luglio al 30 ottobre approda a Prishtina, la capitale del Kosovo. Un’occasione per mettere in agenda un viaggio in questa giovane città ancora off the radar.

I 100 giorni di Prishtina
It matters what worlds world worlds. È il titolo del ricco programma artistico di Manifesta14 Prishtina. Cento giorni di arte, incontri, performance e workshops che si susseguiranno con un unico e preciso obiettivo: coinvolgere i cittadini nel recupero degli spazi pubblici della capitale. Come già accaduto nelle precedenti edizioni, Manifesta ha commissionato un’analisi urbanistica preliminare (affidata allo studio di architetti CRA-Carlo Ratti Associati) e attivato reti di professionisti -architetti, designer, artisti- per la realizzazione di interventi in grado di lasciare risultati anche nel medio e, soprattutto, lungo termine. L’obiettivo? Recuperare spazi pubblici della città in disuso da tempo e convertirli in hub culturali, luoghi di incontro e partecipazione non solo per gli artisti ma anche per i cittadini del Kosovo.
Nel cuore dei Balcani
Perché proprio Prishtina? La scelta sulla capitale kosovara (che è la prima dei Balcani occidentali a ospitare un evento di tale portata) è ricaduta per via dell’importanza geografica e geopolitica della penisola balcanica in relazione alla storia recente dell’Europa e al suo futuro. La città è, dunque, il luogo simbolico da cui osservare e riflettere sui cambiamenti sociopolitici dell’Europa di oggi. L’ambizione principale di Manifesta14 è rafforzare le reti culturali del Kosovo creando con e per la comunità locale, spazi di produzione per i professionisti in luoghi chiave della città. Come l’ex Biblioteca Hivzi Syleimani che sarà convertita nel Centre for Narrative Practice, uno spazio permanente multifunzionale per il quartiere e la comunità di artisti della città.
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L’arte del recupero
L’ex Fabbrica di Mattoni, uno dei più grandi siti post-industriali del Kosovo, invece, ospiterà un centro ricreativo e spazio per incontri su temi come archeologia, agricoltura, architettura e gastronomia. Il Grand Hotel Prishtina, meeting point per eccellenza durante l’era jugoslava, poi lasciato in stato di semi-abbandono, sarà a sua volta oggetto di installazioni artistiche, centro di visite per scoprirne la storia e spazio per dibattiti sull’importanza del recupero degli edifici storici. Tutta la città, però, sarà coinvolta in occasione del grande evento: sono ben 22 le location cittadine, strade, piazze, cinema, palazzi storici e il vecchio osservatorio, che infatti subiranno interventi artistici di 77 artisti provenienti da 32 stati del mondo.

Think green
Ai contributi artistici si affianca anche un grande intervento urbano, il Green Corridor, parte di un più ampio investimento a lungo termine che muterà la geografia di Prishtina, nato con l’idea di trasformare un tratto della dismessa ferrovia Prishtina-Belgrado in un nuovo spazio verde e percorso pedonale che collegherà la Fabbrica di Mattoni al Palazzo della Gioventù e dello Sport nel cuore della città. Il progetto vede il fondamentale coinvolgimento della comunità locale nella piantumazione di alberi e piante, progettazione e successiva manutenzione di questo nuovo polmone cittadino sotto la guida di CRA-Carlo Ratti Associati, il coordinamento di UN Habitat e del Comune di Prishtina. Un apporto essenziale in una città che, purtroppo, primeggia tra le più inquinate al mondo. Anche se, da qualche tempo, sono nate interessanti iniziative green che sembrano posare i primi mattoncini per un cambio di direzione. Per purificare l’aria in città, ad esempio, l’azienda Te Pema ha installato dei grandi pannelli in legno dotati di piante e un sistema di irrigazione integrato che permette alle stesse di essere sempre fresche. Il risultato? Ciascun pannello pulisce l’aria come l’equivalente di 70 alberi. Mentre gli ETAXI, da poco approdati nella capitale, sono taxi elettrici ideati con lo scopo di limitare l’inquinamento atmosferico durante gli spostamenti in città.
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Farm to table
Il rispetto per l’ambiente, a Prishtina, passa anche da tavola. Per rendersene conto basta recarsi al Parco Gërmia, polmone verde della città, tra i cui alberi è nascosto Soma Slow Food. È qui che si viene per assaporare la migliore tradizione gastronomica del Kosovo, nel rispetto dell’ambiente che ci circonda. Tra arredi in legno, ferro e vetro, si assaggiano torte salate ripiene, verdure dell’orto, formaggi preparati da allevatori delle montagne, carni cotte in recipienti di ferro chiuso per mantenere inalterato il sapore genuino della materia prima, focacce farcite con salumi locali, uova e ricotta salata. Tutto qui è rigorosamente locale, fresco e di stagione: una tappa fondamentale per non dimenticare quello che la terra offre spontaneamente e recuperare i prodotti autoctoni che dall’orto approdano direttamente sui fornelli.