Roma, il futuro è già qui

Redazione Lonely Planet
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I tempi della sistemazione dell'EUR per l'Esposizione romana del 1942 sono lontani. Le opere realizzate da Marcello Piacentini, l'architetto e urbanista del Ventennio, fanno ormai parte della storia dell'arte, oltre a essere sotto gli occhi di tutti in molte città italiane. Negli ultimi anni la Città Eterna è tornata a investire sul proprio sviluppo urbanistico e i migliori architetti di tutto il mondo sono impegnati a ridisegnare i tratti di uno degli scenari più affascinanti e carichi di storia che si possano immaginare. Turista, uomo d'affari, commesso viaggiatore: oggi chi visita Roma può spostare gli occhi dalle vetrine del corso e guardarsi attorno, per scoprire come il 'nuovo' abbia ripreso a dialogare con il fasto o la struggente decadenza del passato.

L'altare della Patria - foto di Lucio Postiglione
L'altare della Patria - foto di Lucio Postiglione
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Roma, il futuro è già qui

RICHARD MEIER PER L'ARA PACIS
Dal New Jersey al Caput Mundi: Richard Meier arriva a Roma con le idee chiare. Si ispira nientemeno che al grande Le Corbusier e realizza, quasi come una provocazione, un progetto più newyorkese che romano. Inaugurata nell'aprile del 2006, la struttura che Meier disegna per custodire l'Ara Pacis sembra costruita con grandi mattoncini di Lego. Un richiamo all'abilità degli antichi romani, che disseminarono blocchi di travertino per città e strade di mezza Europa?
Vi rassicurerà sapere che il controverso edificio custodisce l'Ara Pacis, il celebre "altare della pace", i cui rilievi celebrano le vittorie di Augusto.

ODILE DECQ PER IL MACRO
Odille Decq, architetto francese che si fece apprezzare nel 1996 realizzando il Padiglione francese alla Biennale di Venezia, ha diretto i lavori del nuovo Museo di Arte Contemporanea di Roma (MACRO), che occupa l'edificio dell'ex fabbrica della birra Peroni progettato all'inizio del Novecento, una delle poche testimonianze di archeologia industriale della capitale. Nella lucida e moderna galleria con una stupefacente terrazza, la collezione permanente comprende i principali artisti italiani dal 1946 a oggi, con particolare riguardo alle correnti romane, da Carla Accardi a Mimmo Rotella.

RENZO PIANO PER IL PARCO DELLA MUSICA
Renzo Piano ci ha abituati a realizzazioni sorprendenti (a partire dal Centre Pompidou di Parigi, manifesto dell'architettura high-tech degli anni Settanta) e la sua passione per la musica non è una novità (al 1995 risale l'inaugurazione dell'Auditorium Giovanni Agnelli di Torino).
Con l'Auditorium Parco della Musica, aperto al pubblico nel 2002, Renzo Piano è tornato a stupire e a convincere. Il complesso si sviluppa su un'area di 55.000 mq tra la collina dei Parioli e il villaggio olimpico. Comprende tre grandi "scarabei" di diverse dimensioni, realizzati in legno e disposti intorno alla cavea, un piccolo anfiteatro all'aperto che può accogliere circa 3000 spettatori. Una nota interessante: il progetto ha inglobato anche i resti di una villa romana emersi durante i lavori di scavo e oggi visibili tra la Sala Santa Cecilia e la Sala Sinopoli.

ZAHA HADID PER IL MAXXI
In questo caso creatività e innovazione arrivano a Roma da un'architetto anglo-iraqena. Zaha Hadid, prima donna a vincere (nel 2004) il prestigioso Premio Pritzker, è nata a Baghdad ma ha fatto di Londra la sua città adottiva. Dalla capitale Britannica, le sue idee sono approdate a Roma per la realizzazione del Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo (MAXXI), la cui plastica struttura rivaleggerà in spettacolarità con le mostre che è destinata a ospitare. Il MAXXI non è ancora completato, ma ospita esposizioni temporanee.

LA CHIESA DI TOR TRE TESTE: ANCORA MEIER
Improvvisamente, piena di luce e di forza creativa, tra i grandi palazzi del quartiere romano di Tor Tre Teste, appare la chiesa fortemente voluta da Papa Giovanni II per essere il memoriale del Grande Giubileo del 2000. La Chiesa di Dio Padre Misericordioso potrà anche non piacervi, ma difficilmente la dimenticherete. Costruita in cemento, stucco, travertino e 976 metri quadrati di vetro, è fiancheggiata da tre "vele" autoportanti in cemento di diversa altezza (la più alta supera i 26 m). La navata ha la forma di una barca, la "barca di Pietro", metafora della Chiesa che solca le acque del nuovo millennio. La chiesa è stata inaugurata nel 2003, sette anni dopo la commessa da parte del Vaticano. L'autore del progetto? L'americano Richard Meier, per nulla spaventato dalla sfida di realizzare un'innovativa opera architettonica al centro dell'urbanizzazione anni Settanta di Tor Tre Teste.

UNA CANDIDA NUVOLA IN VISTA
Una conchiglia di vetro rettangolare alta 30 m, che contiene una nuvola in metallo e teflon di 3500 mq, è il cuore del nascente Centro Congressi Italia, progettato dall'architetto romano Massimiliano Fuksas per l'EUR. La prima pietra è stata posata nella primavera del 2006, ma ci vorranno almeno tre anni perché la nuvola di Fuksas salga nel cielo di Roma.

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