Giardini del mondo: 11 meraviglie verdi da non perdere

11 minuti di lettura

Fermatevi ad annusare le rose. E anche il gelsomino, il frangipane e la lavanda. In questi paradisi verdi sparsi per il mondo i viaggiatori potranno stabilire un legame con il mondo naturale e trovare serenità. Imbattersi per caso in uno di questi giardini lontani può essere davvero emozionante: saperne qualcosa di più permette di comprendere meglio i luoghi in cui si trovano e i significati che incarnano.  Dal giardino dell’aeroporto di Singapore a quello dei profumieri, da un mare di bambù a una meraviglia urbana a Sydney, ecco undici dei giardini più affascinanti del mondo.

Il blu è il colore che domina accanto al verde al Jardin Majorelle. © Aurore Kervoern / Getty Images
Il blu è il colore che domina accanto al verde al Jardin Majorelle. © Aurore Kervoern / Getty Images
Pubblicità

1. Mare di bambù di Anji, Zhejiang, Cina

Una volta di bambù color smeraldo passa sopra un sentiero di pietra che si addentra in profondità in questa placida area montana: nella provincia orientale dello Zhejiang cresce una delle più grandi foreste di bambù della Cina, vecchia di oltre 7000 anni. Negli anni ’90, un’area di 600 km quadrati è stata designata come "Mare di bambù di Anji" e oggi mostra tantissime delle oltre 1400 specie esistenti di questa pianta.

I turisti possono godere di un’adrenalinica zip line e di un ponte di vetro. Se invece avete desiderio di solitudine, ci sono molti sentieri percorrendo i quali sentirete soltanto il canto degli uccelli e il fruscio del bambù nella brezza.

Quando andare: Il bambù è una pianta sempreverde, quindi il giardino può essere visitato tutto l’anno, con una preferenza per marzo, aprile e maggio, quando spuntano le nuove piante e le folle estive non ci sono ancora. Questo è anche il periodo giusto per assaggiare i germogli di bambù freschi e saltati in padella, una prelibatezza locale.

Ai Naa’Waya’Sum Coastal Indigenous Gardens di Vancouver la natura incontra la cultura dei nativi americani. © Pamela Atkinson / Shutterstock
Ai Naa’Waya’Sum Coastal Indigenous Gardens di Vancouver la natura incontra la cultura dei nativi americani. © Pamela Atkinson / Shutterstock

2. Naa’Waya’Sum Coastal Indigenous Gardens, Columbia Britannica, Canada

Curati dalla Prima Nazione Tla-o-qui-aht dei popoli Nuu-chah-nulth, questi giardini attestano e tutelano l’approccio di questa cultura verso l’ambiente, a partire dal nome, derivante dalla parola che indica le panche di cedro sulle quali gli anziani e i giovani sedevano insieme per condividere esperienze e conoscenze. Nei giardini, oltre alle piante, trova ampio spazio il retaggio tradizionale di questa regione, grazie anche a un programma di attività guidate dai nativi americani.

Ribattezzati in seguito alla restituzione ai Nuu-chah-nulth, nel 2022, i giardini stanno diventando inoltre un polo di lavoro sulle più scottanti questioni climatiche e ambientali. Passeggiando per i sentieri potreste imbattervi in intagliatori al lavoro.

Quando andare: I mesi migliori sono quelli più asciutti e soleggiati, tra maggio e inizio ottobre; prenotate la sistemazione in anticipo se avete in programma di arrivare tra luglio e settembre, l’alta stagione dell’isola di Vancouver. I giardini rimangono chiusi in inverno.

Pubblicità
Il Jardin Majorelle a Marrakech. L’artista Jacques Majorelle lavorò per quarant’anni alla creazione di questa meraviglia. © Getty Images
Il Jardin Majorelle a Marrakech. L’artista Jacques Majorelle lavorò per quarant’anni alla creazione di questa meraviglia. © Getty Images

3. Jardin Majorelle, Marocco

L’artista francese Jacques Majorelle ha immaginato questo particolarissimo e colorato giardino nella propria città d’adozione, Marrakech, e ha creato un’oasi nell’arido paesaggio desertico. Majorelle si ispira agli elementi dei giardini islamici tradizionali, come la tavolozza di colori saturi, le zone ombrose e gli elementi d’acqua come il lungo stagno riflettente e la fontana gorgogliante. Le piante includono una foresta di bambù, palme a ventaglio e da dattero e filodendri che spiccano sul blu cobalto utilizzato da Majorelle come colore dominante del complesso.

Il contrasto tra vivacità e serenità attirò l’attenzione dello stilista Yves Saint Laurent e del suo compagno e partner in affari Pierre Bergé, che acquistarono la proprietà nel 1980.

Quando andare: privilegiate aprile o maggio, quando fioriscono le bouganville e i fiori d’arancio, oppure settembre, quando l’aria è satura del profumo del gelsomino. Se possibile, evitate la caldissima estate.

Il muschio spagnolo pende dalle querce dei South Carolina’s Brookgreen Gardens. © mtnmichelle / iStockphoto / Getty Images
Il muschio spagnolo pende dalle querce dei South Carolina’s Brookgreen Gardens. © mtnmichelle / iStockphoto / Getty Images
Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

4. Brookgreen Gardens, South Carolina, Stati Uniti

L’atmosfera gotica del Sud emerge, combinata con gli elementi naturali dei Brookgreen Gardens, mentre si percorre un viale di enormi querce nodose, avvolte da soffice muschio spagnolo. Alla fine del viale si trova la statua di un giovane che cerca di domare un cavallo selvaggio: l’introduzione perfetta alla più grande collezione di statuaria figurativa degli Stati Uniti.

Fondato da Archer e Anna Hyatt Huntington nel 1931, i giardini comprendono paludi salmastre del South Carolina, querce vive, pini palustri e siti del popolo Gullah Geechee. Il complesso di 9000 acri ospita anche orti botanici, gallerie d’arte, un percorso storico e persino uno zoo. Il Lowcountry Trail è un coinvolgente itinerario che si snoda lungo una passerella: seguendolo potrete conoscere meglio il popolo Gullah Geechee (Gullah in South Carolina, Geechee nella vicina Georgia), discendente degli schiavi deportati dall’Africa occidentale e centrale, asserviti un tempo nelle piantagioni della zona.

Quando andare: a dicembre si tengono le Nights of a Thousand Candles, una favolosa rassegna natalizia (dal giovedì alla domenica sera): prenotate in anticipo. Le azalee iniziano a fiorire a marzo-aprile. Le altre fioriture primaverili – narcisi, rose, cinorrodi – sono magnifiche fino a maggio, e le magnolie seguono a breve.

Le fontane di Villa d’Este. © Sergii Rudiuk / iStockphoto / Getty Images
Le fontane di Villa d’Este. © Sergii Rudiuk / iStockphoto / Getty Images

5. Villa d’Este, Tivoli, Italia

La meraviglia di questo giardino rinascimentale ha ispirato molti artisti nel corso dei secoli: tra gli altri, Fragonard, Corot e Turner lo hanno dipinto o disegnato. Siegfried Sassoon ha scritto una poesia in suo onore. E il tintinnio delle sue fontane e delle sue cascate ha spinto Franz Liszt a comporre tre famose opere per pianoforte. Senza dubbio la villa cinquecentesca e il parco che la circonda, Patrimonio dell’Umanità, trasmettono una bellezza che fa volare alto lo spirito.

L’origine del complesso è legata a un illustre prelato rinascimentale, Ippolito II d’Este, che, amareggiato dai numerosi e infruttuosi tentativi di essere eletto papa, si ritirò a Tivoli per assumerne la carica di governatore e lì si gettò in un progetto ambizioso che, contava, avrebbe lasciato di stucco i suoi ospiti. E in effetti i visitatori contemporanei sono soliti provare un sussulto di ammirato stupore quando vedono per la prima volta le ripide terrazze e i giochi d’acqua voluti dal cardinale. 

Quando andare: il mese più colorato è maggio, quando le rose e i glicini fioriscono contemporaneamente. L’acqua nebulizzata dalla miriade di fontane fa dei giardini un rifugio deliziosamente fresco da giugno ad agosto. Da dicembre a febbraio può fare invece molto freddo.

Pubblicità
Al Koko Crater Botanical Garden crescono i frangipani di cui sono fatte le tipiche ghirlande hawaiiane. © Guido Vermeulen-Perdaen / Shutterstock
Al Koko Crater Botanical Garden crescono i frangipani di cui sono fatte le tipiche ghirlande hawaiiane. © Guido Vermeulen-Perdaen / Shutterstock

6. Koko Crater Botanical Garden, Hawaii, Stati Uniti

Lungo il percorso ad anello che corre per poco meno di 4 km all’interno del Koko Crater di O’ahu troverete colori tropicali, profumi intensi e forme bizzarre che incuriosiscono i sensi, dalla plumeria gialla e rosa alla kigelia africana, fino ai tentacolari cactus polpo. Le piante occupano 60 acri del cratere vulcanico. L’itinerario, relativamente facile e adatto alle famiglie, inizia con un sentiero che attraversa lo spettacolare boschetto di plumeria e si inerpica poi dolcemente all’interno del cratere.

La delicata plumeria (nota anche come frangipani) non è originaria delle Hawaii, ma è proprio qui che si è fatta conoscere poiché, agli albori dello sviluppo turistico dell’arcipelago, gli hawaiiani presero a regalare leis (ghirlande) di plumeria ai visitatori. Quando, nel 1953, William Moragne scoprì il metodo di impollinazione incrociata della plumeria, divenne possibile produrre una varietà di nuovi colori e profumi e ben presto la plumeria venne associata al crescente entusiasmo dei viaggiatori per queste isole del Pacifico. La splendida collezione di Koko Crater è organizzata per sfumature di colore, dai bianchi, gialli e rosa ai rossi intensi. 

Quando andare: i giardini sono incantevoli tutto l’anno, ma le plumerie fioriscono da aprile a settembre e le bouganville da settembre ad aprile.

Babylonstoren presenta elementi ispirati a giardini di tutto il mondo. © Marco von Rehbinder / Shutterstock
Babylonstoren presenta elementi ispirati a giardini di tutto il mondo. © Marco von Rehbinder / Shutterstock
Pubblicità

7. Babylonstoren, Western Cape, Sudafrica

Dolci pendii, stagni in cui galleggiano foglie di loto commestibili, ninfee e piante autoctone e il rumore dell’acqua che sgorga dai ruscelli danno vita allo spettacolo dei giardini di Babylonstoren. Tra questi, un agrumeto decorato con piastrelle ispirate alla città olandese di Delft, centro di grande tradizione per la ceramica, e versi di una poesia afrikaans, aiuole botaniche e camminamenti che conducono a orti e frutteti.

Ispirata a vari giardini storici di tutto il mondo, Babylonstoren è una delle più antiche fattorie attive delle Winelands. Vale la pena di pernottare qui: al risveglio vedrete 200 anatre bianche di razza Pechino che, lasciate uscire dai loro recinti, si fanno strada nel giardino e scendono verso i frutteti e le vigne. 

Quando andare: ciascun mese ha molto da offrire: a gennaio e febbraio troverete pesche, fichi d’India e uva; a marzo e aprile, melograni e olive; a metà settembre, clivie; a fine ottobre e novembre, rose.

Il profumo delle rose centifolia aleggia nei giardini del Musée International de la Parfumerie. © EQRoy / Shutterstock
Il profumo delle rose centifolia aleggia nei giardini del Musée International de la Parfumerie. © EQRoy / Shutterstock

8. Jardins du Musée International de la Parfumerie, Francia

In questo giardino provenzale potrete respirare, in pratica, l’essenza di ogni profumo francese. Distese enormi di fiori rosa, bianchi e rossi, cespugli aromatici e alberi vi accoglieranno insieme al profumo di miele delle rose centifolia. Circa 800 specie vegetali (gelsomino, rosa, tuberosa, violetta, mimosa e tante, tante altre) stimoleranno e appagheranno i vostri sensi.

Lungo il parcours olfactif, inspirate profondamente e assaporate un ricco bouquet di profumi che mescola note agrumate, lignee, floreali, fruttate, muschiate, ambrate e speziate. Seguono le note erbacee della sezione aromatica. Le case di moda come Christian Dior e Chanel estraggono ancora qui le essenze per i proprio profumi di lusso, mentre i contadini raccolgono fino a 16.000 fiori al giorno e li mettono a essiccare secondo le pratiche tradizionali.

Quando andare: il campo di rose centifolia è al proprio massimo splendore da fine aprile a inizio giugno. In questo periodo fioriscono anche gelsomino, violette, tuberosa, fiori d’arancio e file serrate di lavanda viola.

Pubblicità
Il Wendy’s Secret Garden è un delizioso spazio verde nel cuore di Sydney. © Isabella Moore / Lonely Planet
Il Wendy’s Secret Garden è un delizioso spazio verde nel cuore di Sydney. © Isabella Moore / Lonely Planet

9. Wendy’s Secret Garden, Australia

Wendy Whiteley ha trasformato un cumulo di rifiuti su un terreno ferroviario inutilizzato nel centro di Sydney in un’oasi urbana. Il suo guerrilla garden – creato senza pianificazione, su un terreno non di sua proprietà e senza permessi – è ora uno degli spazi pubblici più magici della città. Whiteley ha iniziato a creare il giardino dopo la morte del marito, Brett, noto artista australiano, ripulendo l’appezzamento abbandonato adiacente alla loro casa. Guidata solo dal proprio senso estetico e dall’istinto, ha piantato alberi di fico, palme di bangalow, fucsie e acacie, gelsomini e felci.

Quando la figlia di Whiteley morì di cancro, nel 2001, il giardino divenne ancora più prezioso per Wendy. Non più segreto, il giardino è una sorta di tesoro nascosto, conosciuto soprattutto dai residenti della Lower North Shore di Sydney. I visitatori possono passeggiare tra sole e ombra lungo i sinuosi sentieri, ammirando manufatti che vanno da sculture di artisti famosi a vecchie carriole e giocattoli per bambini.

Quando andare: settembre, ottobre e novembre sono i mesi della primavera australe, un periodo in cui il giardino è particolarmente piacevole.

Sorprendenti fioriture al giardino botanico artico-alpino di Tromsø. © imageBROKER / Erhard Nerger / Getty Images
Sorprendenti fioriture al giardino botanico artico-alpino di Tromsø. © imageBROKER / Erhard Nerger / Getty Images
Pubblicità

10. Giardino botanico artico-alpino, Tromsø, Norvegia

Sembra che poche piante siano in grado di crescere circa 350 km a nord del Circolo Polare Artico. Eppure il Giardino botanico artico-alpino, a Tromsø, in Norvegia, regala i colori e i profumi di una giornata estiva. I rododendri crescono tra i pendii rocciosi. Primule, genziane e auricole spuntano tra i massi. Ranuncoli, anemoni, fiordalisi e sassifraghe fioriscono fino all’arrivo della prima neve, in ottobre. Non ci si aspetterebbe davvero di vedere un fiordo appena al di là del giardino.

Qui crescono piante originarie di tutti i continenti, compreso il raro papavero blu dell’Himalaya. Si tratta infatti di uno dei pochi giardini al mondo in cui fioriscono insieme le piante più settentrionali e quelle più meridionali del mondo. In estate si possono fare picnic o fermarsi per un caffè e waffle nell’accogliente caffè del giardino. Durante la stagione dell’aurora boreale, ci sono buone probabilità di vederla danzare sopra il giardino scientifico: un’esperienza quasi ultraterrena.

Quando andare: Il giardino si veste dei colori più belli in piena estate (da metà giugno a metà luglio); anche la primavera (da marzo a maggio) e l’autunno (da settembre a novembre) sono molto piacevoli. Per l’aurora boreale, la stagione di punta è quella che va da novembre a febbraio.

Uno scalo a Singapore è un’ottima occasione per visitare l’incantevole Jewel Changi Airport. © Sing Studio / Shutterstock
Uno scalo a Singapore è un’ottima occasione per visitare l’incantevole Jewel Changi Airport. © Sing Studio / Shutterstock

11. Jewel Changi Airport, Singapore

Uno splendido giardino in un aeroporto? Sul serio? È difficile non rimanere a bocca aperta di fronte al Rain Vortex, nel cuore del Jewel Changi di Singapore. Qui si trova la cascata al coperto più alta del mondo: l’acqua precipita per ben 40 metri attraverso un oculo aperto nel tetto di vetro. tutto intorno si trova la Forest Valley, dove oltre 900 alberi e palme ad alto fusto e 60.000 arbusti spuntano e si sviluppano su quattro piani di questo centro commerciale annesso ai corridoi dell’aeroporto. È anche possibile percorrere uno dei due sentieri acciottolati che attraversano su più livelli la Forest Valley.

Se avete voglia di avventura, recatevi al Canopy Park, all’ultimo piano del complesso, dove potrete attraversare un ponte sospeso a 23 metri dal suolo. Qui sono stati progettati giardini all’insegna del divertimento, tra cui l’Hedge Maze, dove fiori attivati da sensori di movimento spuntano da pareti frondose; un Petal Garden con fiori stagionali provenienti da tutto il mondo; una passeggiata topiaria con sculture di animali come un pavone con una coda piumata di orchidee. Qui, insomma, gli scali sono l’opposto di una seccatura!

Quando andare: questo giardino interno, a clima controllato, si presta alle visite in qualsiasi periodo dell’anno. Durante le festività, come il Natale e il Capodanno cinese (fine gennaio-inizio febbraio), e durante le vacanze di giugno vengono organizzate mostre speciali a tema e attività extra in tutto il centro commerciale.

Pubblicità

Leggi anche:

Guide e prodotti consigliati:

Libro fotografico

Si vive una volta sola

Pubblicato nel
Condividi questo articolo
Pubblicità