La Bulgaria a partire da Plovdiv, Capitale Europea della Cultura 2019

I vicoli del quartiere di Kapana brulicano di giovani che sorseggiano birra artigianale e stuzzicano tapas biologiche, negozi hipster illuminano a neon le opere di street art volute dall’amministrazione della città, mentre una cover band canta i successi di Amy Winehouse davanti a un murales su cui è scritto “Europa” in tutte le lingue dei Balcani. Questa è Plovdiv, ed è pronta a essere la Capitale Europea della Cultura 2019, insieme a Matera.

L'anfiteatro romano di Plovdiv sarà una delle location degli eventi previsti per Plovdiv 2019, Capitale Europea della Cultura.
L'anfiteatro romano di Plovdiv sarà una delle location degli eventi previsti per Plovdiv 2019, Capitale Europea della Cultura.
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Passato e presente, Together

Un diffuso senso di positività e di speranza per il futuro è la prima cosa in cui ci si imbatte camminando per la via pedonale Knyaz Aleksandâr, dove spicca la scritta “Together”, lo slogan della campagna per la Capitale Europea della Cultura. 

A pochi metri, appoggiata a un muretto, noterete una statua bizzarra: il vecchio Milyo era un uomo buffo che amava sedersi in quest’angolo e attaccare bottone con i passanti, in particolare con le belle signore. La sua presenza era talmente di casa per gli abitanti che, alla sua morte, un privato decise di dedicargli questo monumento affettuoso. Il vero valore della statua, però, consiste proprio nel suo saper incarnare lo spirito di una nazione che vuole cambiare e che sa di meritarsi un nuovo posto nel mondo. Il Milyo di bronzo è, infatti, la prima opera fatta per celebrare la vita di un uomo nella sua spensieratezza, senza rimandare a guerre, a martiri, ai momenti bui della Bulgaria.

La statua di Milyo, Plovdiv, Bulgaria.© Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
La statua di Milyo, Plovdiv, Bulgaria.© Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia

Mentre farete questa riflessione, inoltre, starete poggiando i piedi su un’altra delle caratteristiche di Plovdiv: la stratificazione di tempo e cultura. La strada commerciale, ricca di negozi all’ultima moda, è in realtà costruita al di sopra dell’antico stadio di Filippopolis, un’arena romana del II secolo, che potrete visitare in parte nella zona degli scavi, o scendendo al piano interrato di H&M.

Proprio la sensibilità per il passato ricco e per le numerose culture che qui si sono incrociate lasciando testimonianze di grande valore storico e artistico sono al centro del tema di Plovdiv 2019: “Together”. Un anno per vivere insieme la cultura nella diversità, nella potenza e in tutte le sue manifestazioni.

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L'accesso all’antico stadio di Filippopolis, un’arena romana del II secolo, Plovdiv, Bulgaria.
L'accesso all’antico stadio di Filippopolis, un’arena romana del II secolo, Plovdiv, Bulgaria.

I luoghi da non perdere

Teatro Romano

Chi visiterà Plovdiv nel 2019 potrà approfittare dei numerosi eventi (il programma è online da oggi) e vedere le attrattive principali della città abbigliate di una nuova veste. Una delle location della manifestazione, ad esempio, sarà il teatro romano, costruito nel II secolo dall’imperatore Traiano. Con una capienza di circa 6000 spettatori è stato in gran parte restaurato e oggi è uno dei teatri più suggestivi della Bulgaria. 

Il Giardino del museo etnografico regionale, situato in un ricco palazzo storico di Plovdiv, Bulgaria.  © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
Il Giardino del museo etnografico regionale, situato in un ricco palazzo storico di Plovdiv, Bulgaria. © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
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Le case della città vecchia

Il tratto distintivo di Plovdiv sono le case della città vecchia, che pare un museo a cielo aperto posto sul Nebet Tepe, uno dei sette colli della città. L’acciottolato si inerpica tra questi edifici barocchi costruiti dai mercanti arricchiti con la vendita dell’olio di rosa. Risalenti al XIX secolo, durante la Rinascita Nazionale, sono una ricca testimonianza del periodo che fece seguito alla dominazione ottomana durante il quale fiorirono le arti, la letteratura e l’architettura bulgare. 

Queste case sono una sintesi della tradizioni orientale e occidentale che hanno governato Plovdiv: il piano superiore aggettante, il cornicione sporgente e la simmetria dell’impianto raccolgono il lascito della tradizione bizantina, mentre l’interno dipinto a colori sgargianti e la scelta del mobilio segue la più raffinata moda europea del tempo.

Molte case sono state trasformate in musei o in hotel, per cui è possibile soffermarsi sui dettagli in esposizione, come nella spavalda casa museo di Stepan Hindliyan, o rilassarvi sorseggiando un tè nel giardino del Hostel Old Plovdiv, uno splendido edificio del 1868, che senza pretese offre a prezzo economico la possibilità di vivere in tranquillità l’atmosfera unica della città vecchia.

Scorcio della città vecchia di Plovdiv, Bulgaria. © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
Scorcio della città vecchia di Plovdiv, Bulgaria. © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia

Plovdiv e gli ottomani

Nonostante la peculiarità di Plovdiv sia fortemente legata alla spinta culturale nazionalistica ottocentesca, il regno ottomano ha plasmato la città dal 1365 al 1885. In questo periodo è nato il celebre quartiere di Kapana, la zona dedita ai commerci ed sono stati edificati la Moschea Dzhumaya, la più antica della Bulgaria, e i bagni turchi.

Dal 1997 l’edificio cinquecentesco dei bagni turchi ospita Il Centro per l’Arte Contemporanea ed è diventato il punto di riferimento della fiorente scena artistica locale e utilizzato per come location per l’allestimento di numerose mostre di arte contemporanea.

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Bulgaria
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