L'antica città di Palmira potrebbe essere accessibile ai turisti dal 2019

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La distruzione, nel 2015, della città di Palmira ha avuto eco in tutto il mondo facendo temere per la perdita di questa antica meraviglia a causa della guerra che ha afflitto la Siria. Ma dopo un lungo lavoro di restauro, tutt’ora in corso, ci sono speranze che possa essere accessibile per i turisti già dal 2019.

Il sito di Palmira prima della guerra, Siria.
Il sito di Palmira prima della guerra, Siria.
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Palmira era uno dei maggiori centri culturali del mondo antico e la distruzione delle sue splendide rovine è uno dei simboli della distruzione che la guerra ha causato nel paese. Occupata due volte dall’ISIS, che ne ha demolito numerose testimonianze come templi, colonne e l’arco di trionfo, è tornata sotto il controllo del governo siriano a marzo 2017.

Le rovine di Palmira prima della guerra, Siria. ©federico bartuli/Lonely Planet
Le rovine di Palmira prima della guerra, Siria. ©federico bartuli/Lonely Planet

L’Unesco è ora responsabile del restauro e del recupero del sito, che si spera possa essere visitabile già dal 2019: L’antica città si trova nella provincia di Homs, ma quella del recupero del sito è una missione che vede collaborare un gruppo internazionale. 

“Qui si tratta della storia del mondo e non appartiene soltanto alla Siria”, ha detto il governatore della regione. “Ci sono state generose offerte da parte di numerose potenze mondiali al fine di restaurare le opere d’arte e i monumenti di valore storico a Palmira”. Molti reperti sono stati trasportati a Damasco, dove sono stati restaurati con l’aiuto di esperti provenienti da Mosca.

Nonostante lo spirito ottimista che prevede un’apertura estiva è tuttavia difficile che i turisti si riversino in massa molto presto. Le allerte nei confronti dei viaggi in Siria sono tuttora attive ed è sconsigliata la visita. Il paese è ancora una zona di guerra e ci si aspetta che ulteriori scontri avranno luogo a Idlib. La città del nord ovest resta l’unica roccaforte dei ribelli in Siria e un’offensiva delle forze governative è attesa a breve, nonostante ci siano negoziazioni in corso per evitare un’operazione militare su vasta scala. In altre aree, però, gli abitanti stanno iniziando a fare ritorno alle loro case e a pensare, per la prima volta in oltre sette anni di guerra, al futuro.

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La ricostruzione è partita in numerose aree del paese, compresa Aleppo, dove il 30% della città vecchia è stato completamente distrutto e oltre il 60% severamente danneggiato. La ricostruzione prevede anche la riapertura degli hotel e persino la formazione di nuove guide turistiche.

Il Times UK ha riportato che alcuni viaggiatori hanno ignorato le segnalazioni ufficiali e hanno visitato la città, nonostante ci siano ancora combattimenti in corso in alcuni sobborghi. Per restare sempre informati e aggiornati sulla situazione nel paese verificate sul sito Viaggiare Sicuri

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