Il quartiere creativo di Parigi di cui non avete mai sentito parlare
A Parigi nascono tanti nuovi spazi creativi oltre i confini del centro: un ottimo motivo per esplorare la città anche nelle sue aree meno conosciute attraverso l’arte e la cultura.
Se siete già stati a Parigi avrete quasi sicuramente depennato dalla vista le più grandi attrazioni culturali: il Louvre, il Pompidou, il Musée d’Orsay, il Palais de Tokyo. Tutti musei di fama mondiale situati nel centro della città, comodamente raggiungibili, e a pochi passi dai bar, i ristoranti e i deliziosi café. C’è così tanto da vedere e da fare in città che la maggior parte dei turisti non si spinge oltre i soliti arrondoissement. E per molto tempo non c’è stato neanche un valido motivo per farlo.
Ma le cose stanno per cambiare. Un’iniziativa della Fondazione no profit Fiminco ha portato l’arte contemporanea oltre i confini del centro. Il 20 ottobre ha aperto Komunuma, un polo culturale che sorge vicino al Canal de l’Ourcq, a Romainville, un quartiere 3 chilometri a nord di Parigi (15 minuti di metro). Con 11 mila metri quadri a disposizione, l’ex laboratorio industriale farmaceutico aveva una caratteristica fondamentale per diventare il nuovo polo artistico: un sacco di spazio.
Talmente tanto spazio da poter accogliere al suo interno cinque gallerie d’arte: Jocelyn Wolff, Imane Farès, Galerie Sator, Air de Paris e In Situ Fabienne Leclerc. Le gallerie sono divise tra cinque edifici, tra cui un ex locale delle caldaie. Il polo ospita anche uno spazio per mostre, atelier e le residenze d’artista. Dopo aver pubblicato un bando a febbraio, la fondazione ha selezionato i 17 artisti internazionali che partecipano al progetto; i primi nove arriveranno a gennaio, il resto a giugno 2020.
Un portavoce della Fiminco ha comunicato che la Fondazione “offre al pubblico l’opportunità di [vivere] l’arte durante la sua creazione, con un programma culturale e incontri con gli artisti residenti. Gli eventi proposti, totalmente gratuiti, sono un’occasione unica per scoprire cosa avviene dietro le quinte.”
Verranno installate presto altre gallerie, e la sede dell’ente regionale FRAC Île-de-France sarà inaugurata nell’autunno del 2020. Sono in cantiere anche performance live e eventi dedicati ad un pubblico di tutte le età.
L’iniziativa è in linea con il progetto “Grand Paris” che mira a promuovere lo sviluppo dei sobborghi parigini migliorando i collegamenti e perseguendo la sostenibilità. Considerati i dati relativi al sovraffollamento turistico e la chiusura del Louvre a luglio per la calca di visitatori, è giunto il momento di scoprire cos’altro ha da offrire Parigi oltre alle attrazioni più famose.