Il Museo d'Arte Moderna di Varsavia ha trovato una sede permanente
Dopo oltre due decenni di “nomadismo”, il Museo d'Arte Moderna di Varsavia ha finalmente trovato una sede permanente, costruita appositamente per lui, nel cuore della capitale della Polonia. L’inaugurazione della collezione permanente è prevista per febbraio 2025 ma il museo è già aperto e ospita nove installazioni create da artiste polacche e internazionali.

La nuova sede del Museo d’Arte Moderna di Varsavia si trova in Plac Defilad ed è un edificio bianco dalle forme futuristiche. Al suo interno, per il momento, si possono visitare sono solo nove installazioni di artiste polacche e internazionali, tra cui una scultura in bronzo realizzata nel 1954 da Alina Szapocznikow, sopravvissuta all’Olocausto, un dipinto murale dell’artista ucraina Kateryna Lysovenko, e un’installazione di grandi dimensioni dell’artista norvegese Sandra Mujinga, nata nella Repubblica Democratica del Congo.
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Ma il prossimo febbraio verrà inaugurata l’intera collezione permanente, e sono previsti diversi eventi, nell’arco di tre settimane. Oltre a una mostra di opere provenienti dalla collezione del Museo d’Arte Moderna di Varsavia, ci saranno performance, eventi sociali ed educativi, concerti, conferenze e la nuova edizione del festival Warsaw Under Construction.
In un comunicato, la direttrice del Museo d’Arte Moderna di Varsavia, Joanna Mytkowska, ha dichiarato: “Inauguriamo le nostre attività con una mostra di opere di donne. In questo modo continueremo la tendenza globale a recuperare la conoscenza di artiste dimenticate o ignorate, coprendo questi punti vuoti con macchie di colore. Per il museo, quindi, questa parte della nostra collezione, raccolta negli ultimi 20 anni, servirà come manifesto di sostegno a porzioni trascurate della scena artistica e come continuazione della ricerca di figure scomparse dalla storia dell’arte."

“Questi sforzi hanno portato, per esempio, alla grande fioritura postuma della popolarità di Alina Szapocznikow, la cui opera Friendship sarà visibile ai nostri visitatori il giorno dell’inaugurazione. Sono quindi esposte sia opere storiche, tra cui un grande abakan di Magdalena Abakanowicz, sia opere di artiste contemporanee di importanza internazionale, come Sandra Mujinga della Repubblica Democratica del Congo e Cecilia Vicuña, icona cilena dell’arte femminista”.
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