Asia e cultura pop: da Kurosawa agli anime

Dimenticate lo stereotipo dell'Asia tutta templi e riti antichi. Questo continente sarà anche vecchio, ma è pieno di adolescenti che adorano la musica pop, le auto di lusso, i gadget tecnologici e i bei film. I divertimentidi produzione locale non sono pure imitazioni degli equivalenti occidentali,ma sono radicati nell'immaginario collettivo tanto quanto le arti tradizionali.

Bollywood © Fotografia di Romina Muraro
Bollywood © Fotografia di Romina Muraro
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Asia e cultura pop: da Kurosawa agli anime

I CLASSICI DEL CINEMA
Sul grande schermo Hollywood pensa di vincere a tavolino, ma in realtà il cinema asiatico le tiene degnamente testa. È vero che l'Asia ha raggiunto la fama soprattutto con le vicissitudini delle lucertole geneticamente modificate - senza voler togliere niente al valore di Gozilla (guai a chi osa...!). Il nord-est asiatico, in particolare, ha contribuito non meno di qualsiasi nazione occidentale a stabilire i canoni cinematografici universali e il linguaggio di riferimento della cultura pop è diventato molto più disinvolto da quando è entrata in gioco Hong Kong. Con il cinema, è noto, il mondo è più piccolo.

In qualunque circolo cinefilo, il regista giapponese Akira Kurosawa (1910-98) è ritenuto un maestro. Molti dei suo film più celebri, fra cui Rashōmon (1950) e Shichinin no Samurai (I sette samurai, 1954), ambientati nel periodo feudale giapponese in cui i samurai vagano in un mondo senza leggi, hanno contribuito a radicare nell'immaginario collettivo la figura del samurai, spingendo altri registi a esplorare il tema dei cattivi e degli eroi di frontiera nella propria cultura. [...]

Al di là del Mar Cinese Orientale, Hong Kong ha scelto di celebrare un'altra categoria di guerrieri: i maestri di kung fu. Benché preceduto da una lunga serie di star, è stato un cinese nato in America a dare successo internazionale a questo tipo di film negli anni '70. Bruce Lee (1940-73) aveva un'energia e una velocità incredibili ed è stato il riferimento di un'intera generazione di pellicole dedicate al kung fu. [...]

BOLLYWOOD, UNA CATEGORIA A SÉ
Bollywood è il contraltare perfetto ai drammi rappresentati dal cinema cinese. A Bollywood tutto è grande ed esuberante: i film durano fino a tre ore e mezzo, escluso l'intervallo, e hanno sei o sette (ma anche 10 o 12) numeri di canti e danze eseguiti da centinaia di attori. I costumi e i set sono elaborati quanto le vicende che impediscono ai due protagonisti innamorati di ricongiungersi. Un film (o anche soltanto una canzone) può essere girato in paesi diversi e le pellicole sono distribuite in tutto il mondo. Gli attori sono molto prolifici e i più celebri girano diversi fi lm all'anno; il noto attore Amitabh Bachchan è riuscito a farne undici in dodici mesi e quasi altrettanto impegnata è Aishwarya Rai, ex Miss Mondo.

Le circa 1000 pellicole prodotte ogni anno vengono proiettate in tutta l'India, dove il biglietto costa 10 rupie (25 cent) e pagarlo può significare saltare la cena. In un anno si vendono circa 3,6 miliardi di biglietti, cifra che supera di un miliardo quella dei film hollywoodiani. I film preferiti sono i 'masala movies', così chiamati per la loro commistione di commedia (senza ironia), dramma (con lieto fine assicurato), azione (senza violenza) e amore (senza baci).
Il dietro le quinte nasconde una realtà diversa: il cinema è un calderone di scandali. Oltre ai soliti pettegolezzi sulle storie d'amore delle star (qui un semplice bacio in pubblico basta e avanza) e sui loro cattivi comportamenti, tutto è reso più piccante dagli intrighi di famiglia: tutti gli attori di Bollywood sembrano essere imparentati fra loro. Gli attori famosi hanno fi gli che a loro volta diventano attori celebri e sposano figli di altre stelle del cinema, come nelle famiglie reali o circensi. [...]

IL MONDO DEGLI ANIME
Da Pokémon a Sailor Moon e Akira, l'anime (film d'animazione giapponese) spazia in tutti i generi, con immagini straordinariamente realistiche, grande attenzione per i dettagli, personaggi complessi ed espressivi e trame elaborate. Registi e doppiatori sono nomi noti del cinema e i personaggi sono dei veri e propri idoli. In Giappone ci sono centinaia di studi di anime che realizzano di tutto, da film a serie TV passando per le animazioni dei videogame. Molte storie nascono sotto forma di manga, i fumetti giapponesi le cui radici risalgono alle antiche xilografie. Oggi i manga registrano il 40% delle vendite delle pubblicazioni in Giappone e si stanno diff ondendo in tutto il mondo.

L'artista cui si attribuisce la creazione del tipico stile anime (personaggi con grandi occhi ovali) è Osamu Tezuka (1928-89), considerato il padre del genere. La sua prima serie fu Tetsuwan Atom (Astro Boy, 1963), che narrava le avventure di un super eroe androide in lotta contro il crimine e dotato di poteri quali razzi nelle braccia e nelle gambe, laser nelle mani, un cuore che percepisce le cattive intenzioni e una forza e un udito straordinari. Un'altra creazione di Tezuka è Jungle Taitei (Kimba il Leone Bianco, 1965), che pare abbia influenzato Il re leone prodotto dalla Disney nel 1994.

Oggi il re dell'anime è Hayao Miyazaki, apprezzato per la fantasia e la complessità delle sue storie. Il suo film Mononoke-hime (Principessa Mononoke, 1997), sulla transizione storica dal Medio Evo alla modernità in Giappone, è la storia di una guerra fra gli spiriti della foreste e gli uomini che vogliono sfruttare le risorse della terra. [...]

IL RITMO POP DELL'ASIA
Il Giappone, il paese che ha inventato il karaoke (nel 1971), ha dato al mondo anche la sua peculiare versione delle band di musica pop e dei crooner. La tipica stella del J-pop è simile al suo corrispettivo occidentale: adolescente, di sesso femminile e stucchevolmente carina, con una carriera che di solito dura qualche mese. Fra le star assurte alla condizione di icona vi sono Seiko Matsuda, che detiene il record della cantante donna con il maggior numero di singoli, Chage & Asuka e i gruppi Anzen Chitai e Hikaru Genji. La tendenza più recente del J-pop è affiancare cantanti singoli e grandi gruppi, come la boy band SMAP e le Morning Musume, un gruppo femminile che cambia continuamente formazione. Il J-pop è seguito a ruota dal K-pop (pop coreano) e dal canto-pop di Hong Kong. Nel 2006, il cantante-attore Bi Rain è stato annoverato fra le 100 persone più influenti del mondo di quell'anno; in Asia i suoi concerti registrano il tutto esaurito.

Asia e cultura pop: da Kurosawa agli anime

I CLASSICI DEL CINEMA
Sul grande schermo Hollywood pensa di vincere a tavolino, ma in realtà il cinema asiatico le tiene degnamente testa. È vero che l'Asia ha raggiunto la fama soprattutto con le vicissitudini delle lucertole geneticamente modificate - senza voler togliere niente al valore di Gozilla (guai a chi osa...!). Il nord-est asiatico, in particolare, ha contribuito non meno di qualsiasi nazione occidentale a stabilire i canoni cinematografici universali e il linguaggio di riferimento della cultura pop è diventato molto più disinvolto da quando è entrata in gioco Hong Kong. Con il cinema, è noto, il mondo è più piccolo.

In qualunque circolo cinefilo, il regista giapponese Akira Kurosawa (1910-98) è ritenuto un maestro. Molti dei suo film più celebri, fra cui Rashōmon (1950) e Shichinin no Samurai (I sette samurai, 1954), ambientati nel periodo feudale giapponese in cui i samurai vagano in un mondo senza leggi, hanno contribuito a radicare nell'immaginario collettivo la figura del samurai, spingendo altri registi a esplorare il tema dei cattivi e degli eroi di frontiera nella propria cultura. [...]

Al di là del Mar Cinese Orientale, Hong Kong ha scelto di celebrare un'altra categoria di guerrieri: i maestri di kung fu. Benché preceduto da una lunga serie di star, è stato un cinese nato in America a dare successo internazionale a questo tipo di film negli anni '70. Bruce Lee (1940-73) aveva un'energia e una velocità incredibili ed è stato il riferimento di un'intera generazione di pellicole dedicate al kung fu. [...]

BOLLYWOOD, UNA CATEGORIA A SÉ
Bollywood è il contraltare perfetto ai drammi rappresentati dal cinema cinese. A Bollywood tutto è grande ed esuberante: i film durano fino a tre ore e mezzo, escluso l'intervallo, e hanno sei o sette (ma anche 10 o 12) numeri di canti e danze eseguiti da centinaia di attori. I costumi e i set sono elaborati quanto le vicende che impediscono ai due protagonisti innamorati di ricongiungersi. Un film (o anche soltanto una canzone) può essere girato in paesi diversi e le pellicole sono distribuite in tutto il mondo. Gli attori sono molto prolifici e i più celebri girano diversi fi lm all'anno; il noto attore Amitabh Bachchan è riuscito a farne undici in dodici mesi e quasi altrettanto impegnata è Aishwarya Rai, ex Miss Mondo.

Le circa 1000 pellicole prodotte ogni anno vengono proiettate in tutta l'India, dove il biglietto costa 10 rupie (25 cent) e pagarlo può significare saltare la cena. In un anno si vendono circa 3,6 miliardi di biglietti, cifra che supera di un miliardo quella dei film hollywoodiani. I film preferiti sono i 'masala movies', così chiamati per la loro commistione di commedia (senza ironia), dramma (con lieto fine assicurato), azione (senza violenza) e amore (senza baci).
Il dietro le quinte nasconde una realtà diversa: il cinema è un calderone di scandali. Oltre ai soliti pettegolezzi sulle storie d'amore delle star (qui un semplice bacio in pubblico basta e avanza) e sui loro cattivi comportamenti, tutto è reso più piccante dagli intrighi di famiglia: tutti gli attori di Bollywood sembrano essere imparentati fra loro. Gli attori famosi hanno fi gli che a loro volta diventano attori celebri e sposano figli di altre stelle del cinema, come nelle famiglie reali o circensi. [...]

IL MONDO DEGLI ANIME
Da Pokémon a Sailor Moon e Akira, l'anime (film d'animazione giapponese) spazia in tutti i generi, con immagini straordinariamente realistiche, grande attenzione per i dettagli, personaggi complessi ed espressivi e trame elaborate. Registi e doppiatori sono nomi noti del cinema e i personaggi sono dei veri e propri idoli. In Giappone ci sono centinaia di studi di anime che realizzano di tutto, da film a serie TV passando per le animazioni dei videogame. Molte storie nascono sotto forma di manga, i fumetti giapponesi le cui radici risalgono alle antiche xilografie. Oggi i manga registrano il 40% delle vendite delle pubblicazioni in Giappone e si stanno diff ondendo in tutto il mondo.

L'artista cui si attribuisce la creazione del tipico stile anime (personaggi con grandi occhi ovali) è Osamu Tezuka (1928-89), considerato il padre del genere. La sua prima serie fu Tetsuwan Atom (Astro Boy, 1963), che narrava le avventure di un super eroe androide in lotta contro il crimine e dotato di poteri quali razzi nelle braccia e nelle gambe, laser nelle mani, un cuore che percepisce le cattive intenzioni e una forza e un udito straordinari. Un'altra creazione di Tezuka è Jungle Taitei (Kimba il Leone Bianco, 1965), che pare abbia influenzato Il re leone prodotto dalla Disney nel 1994.

Oggi il re dell'anime è Hayao Miyazaki, apprezzato per la fantasia e la complessità delle sue storie. Il suo film Mononoke-hime (Principessa Mononoke, 1997), sulla transizione storica dal Medio Evo alla modernità in Giappone, è la storia di una guerra fra gli spiriti della foreste e gli uomini che vogliono sfruttare le risorse della terra. [...]

IL RITMO POP DELL'ASIA
Il Giappone, il paese che ha inventato il karaoke (nel 1971), ha dato al mondo anche la sua peculiare versione delle band di musica pop e dei crooner. La tipica stella del J-pop è simile al suo corrispettivo occidentale: adolescente, di sesso femminile e stucchevolmente carina, con una carriera che di solito dura qualche mese. Fra le star assurte alla condizione di icona vi sono Seiko Matsuda, che detiene il record della cantante donna con il maggior numero di singoli, Chage & Asuka e i gruppi Anzen Chitai e Hikaru Genji. La tendenza più recente del J-pop è affiancare cantanti singoli e grandi gruppi, come la boy band SMAP e le Morning Musume, un gruppo femminile che cambia continuamente formazione. Il J-pop è seguito a ruota dal K-pop (pop coreano) e dal canto-pop di Hong Kong. Nel 2006, il cantante-attore Bi Rain è stato annoverato fra le 100 persone più influenti del mondo di quell'anno; in Asia i suoi concerti registrano il tutto esaurito.

Asia e cultura pop: da Kurosawa agli anime

I CLASSICI DEL CINEMA
Sul grande schermo Hollywood pensa di vincere a tavolino, ma in realtà il cinema asiatico le tiene degnamente testa. È vero che l'Asia ha raggiunto la fama soprattutto con le vicissitudini delle lucertole geneticamente modificate - senza voler togliere niente al valore di Gozilla (guai a chi osa...!). Il nord-est asiatico, in particolare, ha contribuito non meno di qualsiasi nazione occidentale a stabilire i canoni cinematografici universali e il linguaggio di riferimento della cultura pop è diventato molto più disinvolto da quando è entrata in gioco Hong Kong. Con il cinema, è noto, il mondo è più piccolo.

In qualunque circolo cinefilo, il regista giapponese Akira Kurosawa (1910-98) è ritenuto un maestro. Molti dei suo film più celebri, fra cui Rashōmon (1950) e Shichinin no Samurai (I sette samurai, 1954), ambientati nel periodo feudale giapponese in cui i samurai vagano in un mondo senza leggi, hanno contribuito a radicare nell'immaginario collettivo la figura del samurai, spingendo altri registi a esplorare il tema dei cattivi e degli eroi di frontiera nella propria cultura. [...]

Al di là del Mar Cinese Orientale, Hong Kong ha scelto di celebrare un'altra categoria di guerrieri: i maestri di kung fu. Benché preceduto da una lunga serie di star, è stato un cinese nato in America a dare successo internazionale a questo tipo di film negli anni '70. Bruce Lee (1940-73) aveva un'energia e una velocità incredibili ed è stato il riferimento di un'intera generazione di pellicole dedicate al kung fu. [...]

BOLLYWOOD, UNA CATEGORIA A SÉ
Bollywood è il contraltare perfetto ai drammi rappresentati dal cinema cinese. A Bollywood tutto è grande ed esuberante: i film durano fino a tre ore e mezzo, escluso l'intervallo, e hanno sei o sette (ma anche 10 o 12) numeri di canti e danze eseguiti da centinaia di attori. I costumi e i set sono elaborati quanto le vicende che impediscono ai due protagonisti innamorati di ricongiungersi. Un film (o anche soltanto una canzone) può essere girato in paesi diversi e le pellicole sono distribuite in tutto il mondo. Gli attori sono molto prolifici e i più celebri girano diversi fi lm all'anno; il noto attore Amitabh Bachchan è riuscito a farne undici in dodici mesi e quasi altrettanto impegnata è Aishwarya Rai, ex Miss Mondo.

Le circa 1000 pellicole prodotte ogni anno vengono proiettate in tutta l'India, dove il biglietto costa 10 rupie (25 cent) e pagarlo può significare saltare la cena. In un anno si vendono circa 3,6 miliardi di biglietti, cifra che supera di un miliardo quella dei film hollywoodiani. I film preferiti sono i 'masala movies', così chiamati per la loro commistione di commedia (senza ironia), dramma (con lieto fine assicurato), azione (senza violenza) e amore (senza baci).
Il dietro le quinte nasconde una realtà diversa: il cinema è un calderone di scandali. Oltre ai soliti pettegolezzi sulle storie d'amore delle star (qui un semplice bacio in pubblico basta e avanza) e sui loro cattivi comportamenti, tutto è reso più piccante dagli intrighi di famiglia: tutti gli attori di Bollywood sembrano essere imparentati fra loro. Gli attori famosi hanno fi gli che a loro volta diventano attori celebri e sposano figli di altre stelle del cinema, come nelle famiglie reali o circensi. [...]

IL MONDO DEGLI ANIME
Da Pokémon a Sailor Moon e Akira, l'anime (film d'animazione giapponese) spazia in tutti i generi, con immagini straordinariamente realistiche, grande attenzione per i dettagli, personaggi complessi ed espressivi e trame elaborate. Registi e doppiatori sono nomi noti del cinema e i personaggi sono dei veri e propri idoli. In Giappone ci sono centinaia di studi di anime che realizzano di tutto, da film a serie TV passando per le animazioni dei videogame. Molte storie nascono sotto forma di manga, i fumetti giapponesi le cui radici risalgono alle antiche xilografie. Oggi i manga registrano il 40% delle vendite delle pubblicazioni in Giappone e si stanno diff ondendo in tutto il mondo.

L'artista cui si attribuisce la creazione del tipico stile anime (personaggi con grandi occhi ovali) è Osamu Tezuka (1928-89), considerato il padre del genere. La sua prima serie fu Tetsuwan Atom (Astro Boy, 1963), che narrava le avventure di un super eroe androide in lotta contro il crimine e dotato di poteri quali razzi nelle braccia e nelle gambe, laser nelle mani, un cuore che percepisce le cattive intenzioni e una forza e un udito straordinari. Un'altra creazione di Tezuka è Jungle Taitei (Kimba il Leone Bianco, 1965), che pare abbia influenzato Il re leone prodotto dalla Disney nel 1994.

Oggi il re dell'anime è Hayao Miyazaki, apprezzato per la fantasia e la complessità delle sue storie. Il suo film Mononoke-hime (Principessa Mononoke, 1997), sulla transizione storica dal Medio Evo alla modernità in Giappone, è la storia di una guerra fra gli spiriti della foreste e gli uomini che vogliono sfruttare le risorse della terra. [...]

IL RITMO POP DELL'ASIA
Il Giappone, il paese che ha inventato il karaoke (nel 1971), ha dato al mondo anche la sua peculiare versione delle band di musica pop e dei crooner. La tipica stella del J-pop è simile al suo corrispettivo occidentale: adolescente, di sesso femminile e stucchevolmente carina, con una carriera che di solito dura qualche mese. Fra le star assurte alla condizione di icona vi sono Seiko Matsuda, che detiene il record della cantante donna con il maggior numero di singoli, Chage & Asuka e i gruppi Anzen Chitai e Hikaru Genji. La tendenza più recente del J-pop è affiancare cantanti singoli e grandi gruppi, come la boy band SMAP e le Morning Musume, un gruppo femminile che cambia continuamente formazione. Il J-pop è seguito a ruota dal K-pop (pop coreano) e dal canto-pop di Hong Kong. Nel 2006, il cantante-attore Bi Rain è stato annoverato fra le 100 persone più influenti del mondo di quell'anno; in Asia i suoi concerti registrano il tutto esaurito.

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Asia e cultura pop: da Kurosawa agli anime

I CLASSICI DEL CINEMA
Sul grande schermo Hollywood pensa di vincere a tavolino, ma in realtà il cinema asiatico le tiene degnamente testa. È vero che l'Asia ha raggiunto la fama soprattutto con le vicissitudini delle lucertole geneticamente modificate - senza voler togliere niente al valore di Gozilla (guai a chi osa...!). Il nord-est asiatico, in particolare, ha contribuito non meno di qualsiasi nazione occidentale a stabilire i canoni cinematografici universali e il linguaggio di riferimento della cultura pop è diventato molto più disinvolto da quando è entrata in gioco Hong Kong. Con il cinema, è noto, il mondo è più piccolo.

In qualunque circolo cinefilo, il regista giapponese Akira Kurosawa (1910-98) è ritenuto un maestro. Molti dei suo film più celebri, fra cui Rashōmon (1950) e Shichinin no Samurai (I sette samurai, 1954), ambientati nel periodo feudale giapponese in cui i samurai vagano in un mondo senza leggi, hanno contribuito a radicare nell'immaginario collettivo la figura del samurai, spingendo altri registi a esplorare il tema dei cattivi e degli eroi di frontiera nella propria cultura. [...]

Al di là del Mar Cinese Orientale, Hong Kong ha scelto di celebrare un'altra categoria di guerrieri: i maestri di kung fu. Benché preceduto da una lunga serie di star, è stato un cinese nato in America a dare successo internazionale a questo tipo di film negli anni '70. Bruce Lee (1940-73) aveva un'energia e una velocità incredibili ed è stato il riferimento di un'intera generazione di pellicole dedicate al kung fu. [...]

BOLLYWOOD, UNA CATEGORIA A SÉ
Bollywood è il contraltare perfetto ai drammi rappresentati dal cinema cinese. A Bollywood tutto è grande ed esuberante: i film durano fino a tre ore e mezzo, escluso l'intervallo, e hanno sei o sette (ma anche 10 o 12) numeri di canti e danze eseguiti da centinaia di attori. I costumi e i set sono elaborati quanto le vicende che impediscono ai due protagonisti innamorati di ricongiungersi. Un film (o anche soltanto una canzone) può essere girato in paesi diversi e le pellicole sono distribuite in tutto il mondo. Gli attori sono molto prolifici e i più celebri girano diversi fi lm all'anno; il noto attore Amitabh Bachchan è riuscito a farne undici in dodici mesi e quasi altrettanto impegnata è Aishwarya Rai, ex Miss Mondo.

Le circa 1000 pellicole prodotte ogni anno vengono proiettate in tutta l'India, dove il biglietto costa 10 rupie (25 cent) e pagarlo può significare saltare la cena. In un anno si vendono circa 3,6 miliardi di biglietti, cifra che supera di un miliardo quella dei film hollywoodiani. I film preferiti sono i 'masala movies', così chiamati per la loro commistione di commedia (senza ironia), dramma (con lieto fine assicurato), azione (senza violenza) e amore (senza baci).
Il dietro le quinte nasconde una realtà diversa: il cinema è un calderone di scandali. Oltre ai soliti pettegolezzi sulle storie d'amore delle star (qui un semplice bacio in pubblico basta e avanza) e sui loro cattivi comportamenti, tutto è reso più piccante dagli intrighi di famiglia: tutti gli attori di Bollywood sembrano essere imparentati fra loro. Gli attori famosi hanno fi gli che a loro volta diventano attori celebri e sposano figli di altre stelle del cinema, come nelle famiglie reali o circensi. [...]

IL MONDO DEGLI ANIME
Da Pokémon a Sailor Moon e Akira, l'anime (film d'animazione giapponese) spazia in tutti i generi, con immagini straordinariamente realistiche, grande attenzione per i dettagli, personaggi complessi ed espressivi e trame elaborate. Registi e doppiatori sono nomi noti del cinema e i personaggi sono dei veri e propri idoli. In Giappone ci sono centinaia di studi di anime che realizzano di tutto, da film a serie TV passando per le animazioni dei videogame. Molte storie nascono sotto forma di manga, i fumetti giapponesi le cui radici risalgono alle antiche xilografie. Oggi i manga registrano il 40% delle vendite delle pubblicazioni in Giappone e si stanno diff ondendo in tutto il mondo.

L'artista cui si attribuisce la creazione del tipico stile anime (personaggi con grandi occhi ovali) è Osamu Tezuka (1928-89), considerato il padre del genere. La sua prima serie fu Tetsuwan Atom (Astro Boy, 1963), che narrava le avventure di un super eroe androide in lotta contro il crimine e dotato di poteri quali razzi nelle braccia e nelle gambe, laser nelle mani, un cuore che percepisce le cattive intenzioni e una forza e un udito straordinari. Un'altra creazione di Tezuka è Jungle Taitei (Kimba il Leone Bianco, 1965), che pare abbia influenzato Il re leone prodotto dalla Disney nel 1994.

Oggi il re dell'anime è Hayao Miyazaki, apprezzato per la fantasia e la complessità delle sue storie. Il suo film Mononoke-hime (Principessa Mononoke, 1997), sulla transizione storica dal Medio Evo alla modernità in Giappone, è la storia di una guerra fra gli spiriti della foreste e gli uomini che vogliono sfruttare le risorse della terra. [...]

IL RITMO POP DELL'ASIA
Il Giappone, il paese che ha inventato il karaoke (nel 1971), ha dato al mondo anche la sua peculiare versione delle band di musica pop e dei crooner. La tipica stella del J-pop è simile al suo corrispettivo occidentale: adolescente, di sesso femminile e stucchevolmente carina, con una carriera che di solito dura qualche mese. Fra le star assurte alla condizione di icona vi sono Seiko Matsuda, che detiene il record della cantante donna con il maggior numero di singoli, Chage & Asuka e i gruppi Anzen Chitai e Hikaru Genji. La tendenza più recente del J-pop è affiancare cantanti singoli e grandi gruppi, come la boy band SMAP e le Morning Musume, un gruppo femminile che cambia continuamente formazione. Il J-pop è seguito a ruota dal K-pop (pop coreano) e dal canto-pop di Hong Kong. Nel 2006, il cantante-attore Bi Rain è stato annoverato fra le 100 persone più influenti del mondo di quell'anno; in Asia i suoi concerti registrano il tutto esaurito.

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