Una settimana sugli altopiani dello Sri Lanka centrale
Dopo le torride pianure è un sollievo salire nei freschi e brumosi altopiani nel cuore verde dello Sri Lanka. Qui si trovano i migliori sentieri escursionistici del paese, ma quando siete stanchi di camminare ci sono molte alternative divertenti, dal rafting alla speleologia, dalla discesa in corda doppia al canyoning. Seguite i nostri consigli per organizzare un viaggio di circa una settimana tra le alture centrali del paese.

Due giorni a Kandy
Iniziate esplorando il Tempio del Sacro Dente: costruito sul sito dove sorgeva il complesso dell’antico palazzo reale nella città sacra di Kandy, il Tempio del Sacro Dente, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, ospita la reliquia buddhista più sacra dello Sri Lanka. Esplorate poi la la città vecchia e assistete a uno spettacolo di danze tradizionali.
Tenetevi il tempo per un’escursione nella foresta di Udawattakele, che si trova al confine con la città vecchia di Kandy, proprio alle spalle del Tempio del Sacro Dente. Questa riserva forestale di 104 ettari, un tempo era ad uso esclusivo dei reali di Kandy. All’epoca era conosciuta come Tahansikale, cioè ‘foresta proibita’, ma nel 1815 fu aperta al pubblico e infine ribattezzata Udawattakele, che significa semplicemente ‘il giardino sopra il palazzo reale’. I sentieri sono ben curati e consentono di raggiungere facilmente tutte le attrazioni principali, come il Garrison Cemetery, il German Temple e il Senanayake Hermitage, oltre ad alcune grotte di rilevanza religiosa. Per raggiungere due delle grotte è necessario però allontanarsi dal sentiero principale, cosa sconsigliata a meno che non si indossino calzini antisanguisughe.
In alternativa, partecipate a un trekking guidato nella nebbiosa Knuckles Range, una delle due aree naturali protette degli altopiani centrali dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. L’area, tradizionalmente conosciuta come Dumbara Kanduvetiya, che in singalese significa ‘catena montuosa immersa nella foschia’, fu ribattezzata Knuckles dai topografi britannici per la forma della cresta più alta, molto simile alle nocche di un pugno chiuso. Queste montagne sono caratterizzate da una ricca biodiversità e offrono panorami mozzafiato e sentieri emozionanti che regalano escursioni favolose.

Un giorno a Nuwara Eliya
Adagiata in una valle concava ai piedi del Pidurutalagala, la vetta più alta dello Sri Lanka, Nuwara Eliya era un tempo la zona di villeggiatura preferita dai militari coloniali britannici stanziati sull’isola. ‘Little England’, come veniva chiamata, si sviluppò come luogo di ritrovo della società britannica grazie alle temperature più fresche, simili a quelle della patria lontana (in media da 10 a 21°C). Ben presto furono realizzati un golf club, un ippodromo, un manto erboso per le partite di polo e campi da cricket. In virtù dell’altitudine, questa divenne anche una zona importante per la coltivazione del tè. Nuwara Eliya, il cui nome significa ‘città della luce’, è anche considerata il giardino dello Sri Lanka: qui si producono molte delle verdure consumate in tutta l’isola, altre a gran parte del latte e prodotti derivati. Oggi questa città di montagna è ancora una meta ambita per sfuggire alla calura e godersi l’aria fresca, oltre che per ammirare le vestigia di un passato coloniale perfettamente integrato nella vita dell’isola. Fate una partita a golf sul campo di epoca britannica, acquistate un vasetto di chutney fatto dalle suore francescane e concedetevi un high tea in uno degli hotel coloniali della città.
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Un giorno a Sri pada (Adam’s Peak)
Chi ama i pellegrinaggi vorrà fare l’escursione all’alba da Nallathanniya (andateci la sera prima) per salire gli oltre 5000 gradini fino alla cima dell’Adam’s Peak. Lo Sri Pada si erge negli altopiani dello Sri Lanka e con i suoi 2244 m è una delle vette più alte del paese Grazie alla grande roccia a forma di gigantesca impronta situata sulla cima, la montagna è considerata un luogo sacro da buddhisti, hindu e tutte le religioni abramitiche (cioè ogni singola religione) dell’isola.
Esistono sei diversi sentieri per raggiungere la vetta di questa meta di pellegrinaggio: Nallathanniya, Ratnapura, Kuruwita-Erathna, Murraywatte, Mookaywatte e Malimboda. Kuruwita, Malimboda, Murraywatte e Mookaywatte sono più impegnativi e meno frequentati – tutti richiedono di portarsi la propria attrezzatura e la propria guida. Il percorso Ratnapura-Palabaddala è forse il secondo per popolarità e il più apprezzato dai viaggiatori avventurosi. Il sentiero più popolare (e spesso l’unico di cui sentirete parlare) parte da una cittadina chiamata Nallathanniya (Dalhousie), sul versante della montagna rivolto verso Hatton. Pur essendo la più ripida, la salita è anche più corta di almeno 5 km rispetto alle altre; è pavimentata con gradini di cemento (oltre 5500) e dotata di illuminazione elettrica, che rende le salite notturne sicure anche per le famiglie.
Un giorno nell’Horton Plains National Park
L’Horton Plains National Park sarà anche piccolo (ha solo 31,6 kmq), ma riveste una grande importanza. Nel 2010 è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità per la sua ricca biodiversità e in quanto habitat naturale per molte specie a rischio dell’isola, tra cui il lori gracile, il presbite dalla barba bianca e lo sfuggente leopardo dello Sri Lanka, specie simbolo della conservazione nel parco (anche se non viene avvistato quasi mai).
Secondo l’ente del turismo dello Sri Lanka, Horton Plains è anche il secondo parco nazionale più visitato del paese. Ogni anno più di 400.000 visitatori percorrono il circuito di 9,5 km per ammirare il panorama dalla scarpata di 880 m nota come World’s End, per vedere le Bakers Falls, una cascata di 20 m circondata da felci, e per scalare la Kirigalpotta Mountain (2388 m), la seconda vetta più alta dello Sri Lanka (e la più alta aperta ai trekking pubblici).
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Un giorno a Ella
Ella è un piccolo centro nella Hill Country noto soprattutto per le escursioni in montagna, le cascate e le pittoresche piantagioni di tè. Questa cittadina un tempo minuscola è diventata nell’ultimo decennio una grande attrazione turistica e una destinazione per backpacker. Bar, ristoranti e negozi rivolti esclusivamente ai turisti si susseguono lungo la strada principale del villaggio che, benché in rapida espansione, si può ancora girare a piedi abbastanza agevolmente. Per fortuna le attrazioni naturali dei dintorni sono state ben conservate; benché spesso affollati di visitatori in cerca di scorci fotogenici, le montagne, le cascate e i sentieri escursionistici sono posti di grande bellezza. Inoltre Ella vanta oggi un ampio ventaglio di attrattive, tra cui infinite opzioni di ristoro, eleganti negozi sulla via principale, attività per le famiglie e interessanti ONG. Pur non offrendo un’autentica esperienza da villaggio, Ella è pervasa da un’aria di cameratismo, quell’atmosfera che si instaura quando si condividono gli stessi panorami spettacolari con altri viaggiatori.
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Un giorno nell’Uda Walawe National Park
La mattina presto e il tardo pomeriggio sono i momenti migliori per i safari in jeep Il tragitto da Ella a Uda Walawe. L’Uda Walawe National Park è una splendida riserva dalla vegetazione rada simile alla savana incentrata sull’Uda Walawe Reservoir, un lago artificiale che costituisce la principale fonte d’acqua per la fauna del parco.
I suoi 30.821 ettari ospitano bufali, cervi pomellati e sambar, orsi labiati, coccodrilli, manguste e persino qualche occasionale leopardo, ma Uda Walawe è famoso soprattutto per gli elefanti. Questo rinomato parco non è solo uno dei posti migliori per vedere il maestoso elefante dello Sri Lanka, ma anche uno dei migliori al mondo. A Uda Walawe oltre 600 elefanti si aggirano in un’area relativamente piccola, spostandosi in branchi che possono arrivare a 30 esemplari. Pare che una recinzione a prova di elefante delimiti gran parte del parco, ma fate attenzione durante i vostri spostamenti, perché è risaputo che gli elefanti entrano ed escono dalle aree non recintate.