In Sri Lanka tra templi e città antiche
Lo Sri Lanka vanta alcuni dei monumenti buddhisti più antichi e imponenti del mondo, che in molti casi risalgono a 2000 anni fa o a subito dopo la morte del Buddha. All’epoca della loro costruzione, gli stupa di Anuradhapura erano probabilmente gli edifici più grandi della terra dopo le piramidi. Esplorare le antiche capitali di Polonnaruwa e Anuradhapura è il massimo per gli appassionati di archeologia, ma in tutta l’isola ci sono decine di straordinari monasteri in rovina, statue del Buddha, stupa e templi rupestri. Per aiutarvi a organizzare il vostro viaggio in Sri Lanka, ecco le esperienze davvero imperdibili se siete in cerca delle vestigia del passato.

Un’escursione all’alba a Sigiriya fino alle rovine sulla sommità per ammirare la vista
L’enigmatica Sigiriya, la spettacolare formazione rocciosa che si innalza dalle pianure centrali dello Sri Lanka, è forse il luogo più suggestivo dell’isola. Sulla sommità piatta di questo rilievo dalle pareti quasi verticali si trovano le rovine di un palazzo considerato il cuore del breve regno di Kasyapa. Dalla cima si ammirano vedute mozzafiato sulle foreste immerse nella nebbia mattutina. L’origine di Sigiriya è avvolta dal mistero: gli archeologi non sanno ancora se fu costruita come palazzo-fortezza o se esistesse già prima come monastero, poi trasferito per decreto reale nella vicina Pidurangula. La stessa formazione rocciosa è di grande interesse, in quanto potrebbe essere un antico tappo di magma di un vulcano eroso da tempo.
Per avere una visuale diversa di Sigiriya (e scattare foto fantastiche), salite sulla formazione rocciosa di Pidurangula, che si erge dal terreno circa 1 km a nord di Sigiriya. Un tempo nota solo a pochi viaggiatori, oggi spopola su Instagram, quindi preparatevi a trovare una folla di YouTuber, molti selfie stick e perfino qualche drone. Per raggiungere l’ampia sommità ci vogliono 20 minuti di cammino, superando vari piccoli templi, un Buddha sdraiato in mattoni di 12,5 m e un’ultima difficile scalata su massi (indossate scarpe adatte), ma la vista è straordinaria. Quasi tutti i visitatori arrivano per l’alba, camminando al buio, ma anche il tramonto è un bel momento; in ogni caso torna utile una torcia. Il primo tratto può essere difficile da trovare al buio; al secondo tempio moderno si deve svoltare a destra invece di prendere la stretta scala a lato.
Sigiriya offre ottime sistemazioni in ogni fascia di prezzo, per cui è una base di appoggio ideale per esplorare la regione, anche grazie alla sua vicinanza al Minneriya National Park e alle grotte di Dambulla. Qui si possono trascorrere quattro o cinque giorni, visitando gli straordinari siti dello Sri Lanka centrale.

Esplorare in bicicletta le rovine millenarie nell’antica capitale di Polonnaruwa
Dal X al XIII secolo Polonnaruwa fu la capitale del regno dei Chola e dei re singalesi, nonché principale centro commerciale e religioso dell’isola. Il vasto parco archeologico che si può vedere oggi racchiude centinaia di strutture antiche – tombe, templi, statue e stupa – e dà un’idea abbastanza accurata dell’a spetto che aveva la città nel suo periodo di massimo splendore. Pur avendo quasi 1000 anni, Polonnaruwa è molto più giovane di Anuradhapura e in linea di massima versa in condizioni migliori. La vicinanza ai parchi nazionali popolati da elefanti non fa che aumentare il suo fascino. La città offre buone sistemazioni e biciclette a noleggio, quindi è una gradevole base di appoggio per un giorno o due; circondata dalle risaie, ha un’atmosfera tranquilla e vanta un magnifico bacino idrico. Se avete bisogno di una banca, di un treno o di un autobus diretto a est, dovete andare a Kaduruwela, 4 km a est di Polonnaruwa.
La bicicletta è ideale per spostarsi nel sito; quasi tutti gli hotel le noleggiano, oltre a vari chioschi in città.

Ammirare gli spettacolari stupa e il sacro albero della bodhi nell’antica capitale di Anuradhapura
Le estese rovine archeologiche, gli stupa imponenti e i bacini idrici di Anuradhapura sono tra i siti più suggestivi dell’Asia meridionale. Oltre 2300 anni fa Anuradhapura era un importante e sfarzoso centro monastico buddhista che ospitava alcuni degli edifici più grandi del mondo. L’importanza della città si consolidò nel IV secolo d.C. quando divenne la sede della reliquia del sacro dente del Buddha. La città attira ancora oggi molti pellegrini con i suoi antichi e imponenti monumenti buddhisti. Questi santuari e stupa, tuttora utilizzati come luoghi sacri, conferiscono ad Anuradhapura un’attualità e una vivacità che contrastano con l’atmosfera da museo di Polonnaruwa o di altri siti delle città antiche. L’odierna Anuradhapura è un posto piacevole, seppure caotico, più simile a un grande villaggio che a una città. Offre molte strutture ricettive con un buon rapporto qualità-prezzo, numerosi noleggi di biciclette, un’atmosfera rilassata e alcune belle escursioni che la rendono il luogo ideale in cui trascorrere una giornata in più.
Il pellegrinaggio all’antico albero della bodhi Il cuore spirituale della città L’area dello Sri Maha Bodhi, il sacro albero della bodhi (chiamata Mahavihara) è il cuore fisico e spirituale dell’antica Anuradhapura e ancora oggi attira migliaia di pellegrini, soprattutto nei weekend, nei giorni di poya (plenilunio) e in aprile e dicembre. Questo esemplare di Ficus religiosa si è sviluppato da una talea prelevata a Bodhgaya in India (il luogo in cui il Buddha raggiunse l’illuminazione sotto l’albero della bodhi originale) ed è considerato l’albero più antico del mondo di autenticità storicamente comprovata, accudito da oltre 2000 anni da un’ininterrotta serie di guardiani. Secondo i fedeli, la talea fu importata dall’India dalla principessa Sangamitta, figlia dell’imperatore indiano Ashoka e sorella di Mahinda, cioè di colui che introdusse le dottrine del Buddha nello Sri Lanka. In realtà non c’è un unico albero della bodhi, ve ne sono molti, ma il più antico e il più sacro è quello posto sulla piattaforma più alta. Le ringhiere intorno agli alberi sono addobbate con bandiere di preghiera e tessuti votivi. Osservare le manifestazioni di devozione è emozionante. Monaci dalle tuniche arancioni intonano litanie alla base dell’albero, mentre pellegrini vestiti di bianco fanno offerte di fiori di loto viola e i fedeli meditano in silenzio in angoli appartati. Nel 1985, durante la guerra civile, le Tigri Tamil aprirono il fuoco nella zona recintata, uccidendo numerosi fedeli nel corso di un attacco più ampio che costò la vita a quasi 150 civili.
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I sublimi dipinti murali buddhisti dai colori vividi che si celano nelle grotte di Dambulla
Il celebre tempio rupestre di Dambulla è un’icona dello Sri Lanka: gli spettacolari interni disseminati di statue del Buddha vi saranno ben noti ancora prima di arrivare in città. I dipinti murali buddhisti distribuiti in cinque grotte distinte sono tra i più belli e importanti dello Sri Lanka e costituiscono un tesoro dell’arte buddhista da non perdere assolutamente. Le prime effigi del Buddha risalgono a oltre 2000 anni fa, quando il re Valagamba, scacciato da Anuradhapura, si rifugiò a Dambulla e fece scolpire l’interno delle grotte per ricavarne una serie di sontuosi templi rupestri. Altri dipinti furono aggiunti da sovrani successivi, tra cui Nissanka Malla nel XII secolo, che fece dorare l’ingresso delle grotte (da cui il nome Ran Giri, ovvero ‘roccia dorata’). Nonostante il rimaneggiamento delle opere d’arte originali e la creazione di nuove siano proseguiti fino al XX secolo, l’aspetto generale del complesso è sorprendentemente armonioso.
I templi rupestri di Dambulla Sublime arte buddhista Dopo aver visto il semplice esterno roccioso, entrando nella prima delle cinque grotte di Dambulla resterete senza parole. Il Devaraja Viharaya (Temple of the King of the Gods) presenta un tripudio di colori e una statua del Buddha sdraiato lunga 15 m; la cosiddetta posizione ‘del sonno’ raffigura in realtà il Buddha che raggiunge il paranirvana (ingresso nel nirvana) al momento della morte. In tutte le grotte è consentito fare fotografie.
La seconda grotta, il Maharaja Viharaya (Temple of the Great King), è la più spettacolare, interamente ricoperta da dipinti che raffigurano scene della vita del Buddha. Misura 52 m da est a ovest e 23 m dall’entrata al muro di fondo. Osservate la statua lignea dipinta del re Valagamba, sulla sinistra entrando. La statua principale del Buddha, un tempo probabilmente ricoperta di foglia d’oro, è collocata sotto un maka ra torana (portico decorato con creature mitologiche) e ha la mano destra sollevata nel gesto protettivo dell’abhaya mudra. Non dimenticate di osservare i vivaci dipinti del soffitto. Il recipiente posto a destra raccoglie l’acqua che gocciola costantemente dal soffitto del tempio (anche nei periodi di siccità) e che viene usata per i riti.
Il ben illuminato Maha Alut Viharaya (New Great Temple) pare fosse in origine un magazzino, convertito in tempio nel XVIII secolo da uno degli ultimi re di Kandy. A destra della porta entrando si vede una statua del re con la barba e la corona in testa. La grotta ospita una splendida statua del Buddha sdraiato ed è separata dal Maharaja Viharaya soltanto da un divisorio in muratura. Il Pachima Viharaya (Western Cave), relativamente piccolo, non è in realtà la grotta più occidentale, che è invece la Grotta V. Il piccolo dagoba al centro fu danneggiato da alcuni ladri che credevano contenesse i gioielli appartenuti alla regina Somawathie. La più recente Grotta V, il Devana Alut Viharaya (Second New Temple), era usata un tempo come magazzino. Al suo interno vi sono un Buddha sdraiato e alcune divinità hindu, fra cui Kataragama (Murugan) e Vishnu.

Visitare la reliquia più sacra dello Sri Lanka, il canino sinistro del Buddha a Kandy
Incastonata tra verdi montagne, l’ultima capitale degli antichi re è un connubio di templi antichi, mercati variopinti e un’architettura unica ed è una delle città più popolose della Hill Country. La sua maggiore attrattiva sono i siti sacri buddhisti, uno dei quali – il Tempio del Sacro Dente, dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità – richiama pellegrini da tutto il mondo. Tuttavia la città, che per 2000 anni fu la dimora sacra dei re di Ceylon, non si esaurisce nella sua storia, ma vanta anche una fiorente cultura contemporanea e scena culinaria. Che veniate a rendere omaggio alla reliquia buddista, ad assistere al famoso festival culturale, a esplorare le foreste circostanti o semplicemente a godervi la tranquilla vista sul lago e sulle rigogliose montagne, Kandy è una destinazione che non può mancare in nessun itinerario degli altipiani. Cultura nelle strade La festa annuale di Kandy L’Esala Perahera di Kandy è una sfarzosa celebrazione culturale di 15 giorni che si svolge per le vie della città in luglio o agosto (ogni anno vengono scelte le date più propizie) e che rende omaggio alla reliquia del Sacro Dente del Buddha con parate, tamburi, musica, danze, fuochi d’artificio, colpi di cannone e, naturalmente, elefanti. L’Esala Perahera risale ai tempi del regno di Kandy. Si ritiene che nasca da una fusione di perahera (processioni o parate) più antiche che venivano organizzate per garantire le piogge e per scongiurare le malattie. Il festival inizia con cinque giorni di processioni all’interno dei devale (templi) dei quattro guardiani dell’isola (Natha, Vishnu, Kataragama e Paththini), prima di riversarsi nelle strade per 10 giorni di sfilate pubbliche che entusiasmano gli amanti della cultura. Ogni giorno la parata segue un percorso diverso attraverso la città vecchia di Kandy, ma l’ultimo giorno – la parata più grande del festival – percorre quasi ogni via della città.