I posti migliori per fare surf in Sri Lanka

Con questo itinerario ad anello in Sri Lanka in cerca dell’onda perfetta, sarete promossi da principianti a professionisti del surf in alcuni degli spot più divertenti dell’Asia.

Surf a Mirissa © Peter Adams Photography /Shutterstock
Surf a Mirissa © Peter Adams Photography /Shutterstock
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Immaginatevi la scena: una spiaggia tropicale di sabbia bianca nel sole del mattino. Una palma inclinata ondeggia dolcemente nella brezza mentre afferrate la tavola da surf appoggiata contro il vostro capanno sulla spiaggia e correte verso le onde. Non c’è bisogno di infilarsi a fatica in una muta ancora umida: l’acqua ha una temperatura di oltre 27°C. Benvenuti in Sri Lanka. Circondato da break adatti a surfisti di ogni livello, lo Sri Lanka è quasi una new entry nella scena globale del surf, ma proprio per questo i principianti non vengono guardati con snobismo. Anche se non siete mai saliti su una tavola, potete semplicemente arrivare su una spiaggia e imparare in acqua, senza dovervi preoccupare di professionisti altezzosi che si accaparrano i break migliori. E se avete poca esperienza, questa idilliaca isola tropicale è il posto perfetto per perfezionarvi, passando da facili beach break a impegnativi reef break A-frame e tubi veloci. Ma soprattutto, grazie alle dimensioni contenute, potrete fare il giro dell’isola e provare tutte le onde migliori in un unico viaggio.

Palme e onde perfette da cui iniziare a fare surf © Curioso.Photography  /Shutterstock
Palme e onde perfette da cui iniziare a fare surf © Curioso.Photography /Shutterstock

Prendete la prima onda dell’isola

I singalesi sono abituati ai surfisti che arrivano nelle stazioni dei treni o degli autobus con le voluminose sacche delle tavole da surf. Iniziate con un treno locale verso sud da Colombo sulla linea ferroviaria costruita dagli inglesi lungo la costa occidentale.

Un consiglio: sul treno cercate un posto vicino a una delle porte aperte per godervi la brezza marina e il paesaggio tropicale. Se vi sedete sul lato destro del treno, potrete vedere le onde che si infrangono sulla spiaggia prima ancora di essere usciti dalla città.

Si inizia a Hikkaduwa, località senza pretese sulla costa ovest con spiagge memorabili, barriere coralline per lo snorkelling, ristoranti e sistemazioni economiche sulla spiaggia e onde ideali per i principianti. I neofiti dovrebbero iniziare dai facili break della spiaggia principale a Narigama: gli istruttori della Reef End Surf School riusciranno a farvi stare in piedi sulla tavola fin dal primo giorno.

I surfisti più abili possono tentare la fortuna su reef break di livello intermedio quali North Jetty (poco profondo e frequentato) e Bennys (un left-hander costante), che nelle condizioni giuste offrono divertenti overhead. Caricate la tavola sul tettuccio di un autorisciò e raggiungete la più tranquilla Owakanda, una località a sud meno frequentata dove non dovrete aspettare per prendere un’onda. 

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Salite di livello sulla costa meridionale

Dopo aver preso confidenza con la tavola a Hikkaduwa, alzate l’asticella a Weligama dopo una breve corsa in autobus lungo la costa (poco lontano dell’incantevole Galle, costruita dagli olandesi). Questi break tranquilli sono ideali per i principianti. Sulla spiaggia ci sono moltissimi posti che noleggiano le tavole, e le scuole locali offrono lezioni a chi vuole imparare o migliorarsi. Weligama significa ‘villaggio di sabbia’, e in effetti ci sono molte spiagge sabbiose su cui rilassarsi tra una sessione di surf e l’altra. Gli accoglienti ostelli oltre le palme offrono buone occasioni per socializzare. Trascorrete le giornate cavalcando il break principale, alto fino al torace e privo di rocce, e le serate a godervi birra Lion ghiacciata e pesce e frutti di mare appena pescati nei ristorantini a ridosso della spiaggia.

Se siete più esperti e volete cimentarvi con break più impegnativi, prendete un autorisciò per Mirissa – popolare anche per le uscite di whale-watching – o i nascenti poli del surf di Ahangama e Midigama. Questo tratto di costa ha una vivace scena internazionale e richiama frotte di surfisti abbronzati. Ricorda un po’ Bali e potreste notare un certo campanilismo, ma se passate qualche giorno a condividere le onde con i surfisti locali, trarrete consigli preziosi sugli spot migliori e su onde da intenditori come il point break da sinistra di Hiriketiya, vicino a Dikwella, o il divertente beach break di SK Town.

Il faro di Galle © Vova Shevchuk  /Shutterstock
Il faro di Galle © Vova Shevchuk /Shutterstock
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Rilassatevi a est

Dopo l’ambiente movimentato della costa meridionale potreste desiderare posti meno chiassosi. Se è così, puntate sulla più rilassata costa orientale, dove Arugam Bay offre accoglienti capanni di legno sulla spiaggia, divertimenti tranquilli la sera e abbastanza onde da accontentare tutti, dai principianti imberbi ai veterani brizzolati. I point break di Arugam danno il meglio di sé da aprile a ottobre, quando non sono insoliti double overhead, ma per arrivarci bisogna fare una deviazione verso l’interno, aggirando i parchi nazionali di Yala e Kumana, dove vale la pena fare una sosta per vedere leopardi ed elefanti.

Il viaggio verso l’interno vi porterà nei più freschi altopiani centrali: dovrete cambiare autobus più volte, il che è un po’ faticoso con la tavola al seguito, ma se fate lo sforzo potrete godervi uno dei luoghi più informali sulla costa dello Sri Lanka. I novellini partono da Surf Point e Baby Point, due lunghi e incantevoli ma affollati break per principianti al largo del promontorio arrotondato nel cuore di Arugam. Se siete pronti per una sfida più impegnativa, le scuole locali possono aiutarvi a raggiungere il livello intermedio: provate la rinomata Safa Surf School, gestita dall’entusiasta Fawas Lafeer.

Poi mettetevi alla prova sui più tranquilli break di difficoltà media a nord, dove punte rocciose si insinuano tra baie sabbiose poco profonde. Pottuvil Point, Whiskey Point e Lighthouse Point offrono lenti right-hander che si rivelano eccellenti nelle giuste condizioni, e garantiscono minore affollamento sia in acqua che fuori. 

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E per chiudere il cerchio...

Il potenziale per il surf del nord a maggioranza tamil è attenuato dall’effetto frangiflutti della costa indiana, ma ci sono ancora un paio di tappe da visitare prima di finire il circuito a Negombo. Il point break riparato di Trincomalee, località costellata di templi, merita sicuramente una sosta, ma il vero divertimento è a ovest sulla penisola di Kalpitiya, una delle migliori destinazioni per il kitesurf dell’Asia meridionale. Seguite le piste di sabbia verso l’ampia Kalpitaya Lagoon, il posto ideale per imparare da professionisti esperti, con molti punti dove prepararsi ai venti costanti che soffiano sulla penisola da maggio a settembre. Kalpitiya conserva un po’ di quella magia che attirò per la prima volta i surfisti in Sri Lanka. Qui le giornate iniziano preparando il kite e si concludono con una birra fredda al chiaro di luna alle spalle delle dune: è il luogo perfetto per congedarsi dallo Sri Lanka.

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Come arrivare

Il principale aeroporto internazionale dello Sri Lanka si trova 33 km a nord di Colombo, vicino a Negombo. Per raggiungere la capitale, prendete un taxi o uscite a piedi dall’aeroporto, raggiungete l’autostazione di Katunayake in autorisciò e proseguite con un autobus locale.

Quando andare

Da aprile a settembre il monsone di sud-ovest porta pioggia a ovest e a sud, mentre l’est e il nord rimangono per lo più asciutti. Da novembre a marzo il monsone di nord-est bagna la costa orientale. Per trovare tempo bello per il surf su entrambe le coste, andate su quella sud-occidentale in aprile e su quella orientale in maggio.

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