Tibet, sette sfide sul Tetto del Mondo
Uno dei posti più straordinari dell'Asia. Un luogo che evoca immagini mitiche e spirituali anche nei viaggiatori meno sensibili al fascino del misticismo. Un viaggio da queste parti è di per sé un'esperienza da raccontare, ma in questo articolo abbiamo raccolto sette avventure in grado di metterti a parte dell'animo profondo e indomito del popolo tibetano. Lasciati ispirare e organizza il tuo viaggio a partire da questa condizione fondamentale: per visitare la Regione Autonoma del Tibet (TAR) è necessario essere in possesso di un permesso del Tibet Tourism Bureau (TTB); occorre anche dichiarare l'itinerario dettagliato dei luoghi che si intendono visitare. Tutte queste informazioni sono riportate in modo esauriente e aggiornato nella nuova edizione della guida Tibet.

Tibet, sette sfide sul Tetto del Mondo
MONTE KAILASH: IL TREKKING CHE CANCELLA I PECCATI
Se non avessi sette anni di tempo per trovare te stesso tra le montagne del Tibet, come il protagonista del film di Jean-Jacques Annaud, puoi comunque toccare il vertice della spiritualità con un trekking. Parliamo di quello che conduce alla pianura di Barkha, dalla quale si erge come un gigantesco chörten (stupa o reliquario) il Monte Kailash.
Venerata da oltre un miliardo di fedeli buddhisti e hindu, la montagna più sacra dell'Asia tocca il cielo con i suoi 6714 metri. Se si pensa che non lontano da qui si trova un bacino idrografico da cui nascono i quattro principali fiumi del continente, si capisce perché il luogo sia considerato il centro del mondo. E non è finita: compiendo l'intero circuito di pellegrinaggio intorno alla vetta (tre giorni di cammino) si cancellano i peccati di tutta una vita.
LHASA: NELLE VISCERE DELLA CITTÀ SANTA
La prima volta che si vede il Potala, l'emblema di Lhasa, è un momento che non si dimentica. Pur circondato da un'immensa distesa di costruzioni cinesi, questo palazzo solenne e misterioso domina la città santa e rende impossibile distogliere lo sguardo. La sua visione è imponente e pietrifica i ricordi come il volto di Medusa.
La visita all'ex residenza del Dalai Lama è una discesa nelle viscere di un castello medievale, tra cappelle con tombe d'oro, sale di ricevimento e camere di preghiera. Qui si concentra la ricchezza spirituale e materiale di un'intera nazione, anche se il padrone di casa, come in tutte le esperienze mistiche degne di rispetto, è assente. Un aspetto paradossale è che oggi il Potala richiami moltissimi turisti cinesi, affascinati dall'edificio che la generazione precedente ha tentato in ogni modo di distruggere.
NEL REGNO DI GUGE: IL TIBET SEGRETO
Lo spettacolare regno perduto di Guge, a Tsaparang, non sembra avere nulla in comune con gli altri luoghi del Tibet centrale. Scendendo lungo scalini scavati nell'arenaria o avanzando all'interno di un complesso di grotte, avrai la sensazione di vivere un'esperienza straordinaria.
La cosa più incredibile sta nel fatto che, molto probabilmente, queste rovine saranno tutte per te: sono uno dei segreti meglio custoditi dell'Asia. L'arido paesaggio che hai di fronte non sembra il massimo per lo sviluppo di una grande civiltà, eppure proprio qui, intorno al nostro anno Mille, fiorì un regno capace di incoraggiare gli scambi tra India e Tibet sotto la guida dell'illuminato re Yeshe Ö.
Come arrivare fino a Guge? Le rovine della fortezza di Tsaparang si trovano a circa 20 km da Zanda, nel Tibet occidentale, località che può essere raggiunta avventurosamente da Ali con uno degli autobus che partono ogni due o tre giorni. Arrivare ad Ali, invece, è più agevole, visto che dal 2010 ci sono voli da Lhasa.
BERE TÈ AL BURRO DI YAK
Non è una pozione magica, non rende più felici e nemmeno più saggi, però è una delle prove "only the brave" di un viaggio in Tibet. C'è chi preferisce chiamarlo "minestra" e chi lo paragona all'acqua dei calzini in ammollo. In ogni caso, il primo sorso di tè al burro di yak è il segno che sei veramente arrivato a destinazione.
Sorbiscilo fino in fondo e scopri la vera grande proprietà di questa bevanda: farti apprezzare tutto ciò che si trova oltre il bordo della tazza, che sia l'alloggio di un monaco, la tenda del mandriano di yak o una casa piena di tibetani che giocano a carte.
IN TRENO VERSO LHASA (SENZA OSSIGENO)
Nonostante i suoi difetti, la ferrovia che va dalla Cina al Tibet (la più alta del mondo) è un prodigio ingegneristico oltre che un modo incantevole per raggiungere la città santa.
Trova posto vicino al finestrino per ammirare laghi salati e pianure punteggiate di yak e tende di mandriani, tra spazi deserti che si estendono per centinaia di chilometri mentre il treno arranca sull'altopiano. Arrivato a quota 5072 metri, sul passo del Tangu-la, al confine tra Cina e Tibet, forse sentirai il bisogno di una bombola d'ossigeno.
UNA TELEFONATA DALL'EVEREST
Raggiungere a piedi la base della montagna più alta del mondo è una gratificazione incredibile. Non dirlo all'Ente del Turismo nepalese, ma la veduta della parete nord della montagna che si gode dal campo è di gran lunga la migliore che si possa desiderare.
C'è però un'altra soddisfazione che ti potrai togliere, dopo esserti fatto scattare la fotografia di rito. Da qui, infatti, è possibile effettuare chiamate con i cellulari. Telefona a un amico e digli dove sei!
IN MOUNTAIN BIKE DA KATHMANDU
Salta in sella per la prova più impegnativa della tua avventura tibetana. Grazie alle condizioni migliorate delle strade, la grande esperienza di un tour in mtb da Lhasa a Kathmandu non è più un sogno irrealizzabile. Il percorso di 940 km richiede soltanto un fisico allenato, una buona bici e qualche accortezza, come il periodo di acclimatazione a Lhasa prima di partire. L'ultima parte è spettacolare, perché si scende a non finire verso l'arrivo (3000 metri di dislivello).
Ti senti particolarmente in forma? Bene, per i ciclisti più allenati esiste una deviazione (108 km) che conduce al campo base dell'Everest abbandonando la strada all'altezza della deviazione per Shegar.