Sì, viaggiare: on the road nelle Highlands scozzesi
La magnifica North Coast 500 è la Route 66 della Scozia. Fate i bagagli per un on the road alla scoperta del Nord del Regno Unito: vi aspettano paesaggi straordinari e tante persone genuine pronte ad accogliervi.
Vi raccomandiamo di controllare gli aggiornamenti sulle restrizioni imposte ai viaggiatori e di seguire le indicazioni governative prima di pianificare qualsiasi viaggio.
Giorno 1 - Da Inverness a Invergordon, 25 miglia
Il primo impatto con la North Coast 500, tra i camion pendolari delle statali e gli automezzi che fanno la spola tra le città principali della Scozia, trasmette un senso di grandiosità. Dopo mezz'ora di tragitto arrivo allo Storehouse of Foulis, un ristorante ricavato da un granaio del XVIII secolo. Il nome mi fa pensare ad una taverna che Jon Snow troverebbe lungo il cammino per la Barriera ne Il trono di spade.
Una volta entrato penso che ci assomigli anche: piatti fumanti a base di patate e salsicce e vista su felci mosse dal vento e acque oscure del Cromarty Firth. Smaltire il cibo delle Highlands diventa una sfida quotidiana lungo la NC500. Dopo una camminata impegnativa su un terreno ricoperto di erica e costellato di funghi rossi, raggiungo il Fyrish Monument, un sito del XVIII secolo.
Il monumento è un tributo al passato coloniale del paese ed è stato costruito da un proprietario terriero originario della zona, vincitore di un assedio in India. Una flotta di trivelle in disuso si profila ormeggiata nella baia. Proseguendo si avvistano le torrette del Kingcraig Castle, un palazzo residenziale barocco trasformato in albergo altezzoso, ma allo stesso tempo accogliente.
"La gente pensa che le meraviglie della NC500 si trovino all'esterno", dice il proprietario Ray Grant, offrendomi la poltrona accanto al camino nella sala d'attesa, "e si sorprendono quando scoprono che anche gli interni non sono affatto male."
Giorno 2 – Da Invergordon a John O’Groats, 98 miglia
La NC500 scorre veloce lungo l’incantevole, ma spesso burrascosa costa nord-orientale della Scozia, toccando villaggi screziati di ruggine. Il traffico diminuisce e così anche le strade asfaltate. Mi inzacchero le scarpe per visitare Dunrobin Castle, un trionfo di sfarzi dell'aristocrazia vittoriana, costruito ai tempi in cui la fonte d’ispirazione erano i castelli della Loira.
Entro nel Caithness, la costa è più irregolare e scoscesa, le onde si infrangono contro le scogliere sovrastate da vecchie rovine: lo scenario mi ricorda il tragico Macbeth. Whaligoe Steps è una ripida scalinata di 350 scalini scavati a mano che discende in una spettacolare insenatura; ai suoi piedi si trova un vecchio porto delle aringhe, i pesci soprannominati silver darling che seppero regalare un po' di benessere a questa regione estremamente povera.
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Trovo il custode degli scalini, Davie Nicolson, in piedi davanti ad un fabbricato dall'aria precaria addobbato con corna di animali. Le porte sono state ricavate dalle vecchie cabine telefoniche rosse, emblema della North Coast 500.
"La scalinata prende il nome dalle balene che si spiaggiavano là sotto", mi racconta mentre le folate di aria salmastra smuovono i suoi baffi alla Hulk Hogan. "Ai tempi di mia nonna ci andavano avanti un anno mangiando una di quelle. La vedi quella cascatella che parte dalla scogliera? Quando il vento gira, il getto scorre al contrario, 90 metri così, nell'aria."
Guido per un'altra ventina di miglia fino a John O’Groats. A prima vista, tanto intonaco grigio sembra scoraggiare il viaggiatore a proseguire o proprio spingerlo a tornare indietro. Ma guardando meglio attraverso la vetrata del mio cottage in stile scandinavo (uno degli alloggi Natural Retreats che ora prendono il nome di Together Travel at John O'Groats), mi rendo conto che il panorama è incredibile.
Posso vedere navi enormi che si muovono attraverso il Pentland Firth, lo stretto conosciuto per la forza delle sue correnti e per le centinaia di relitti che dormono sul suo fondale. Sullo sfondo si stagliano le Orcadi, dove su ogni rilievo troneggia un faro.
Più tardi, davanti alla stufa a legna accesa mi concedo una bottiglia di birra NC500 IPA e noto che il mondo là fuori dalla finestra mi ha riservato un altro spettacolo. Nascendo tra i ciuffi d'erba mossi dal vento, un timido fascio di luce verde spettrale si fa strada fino al cielo stellato: l'aurora boreale.
Giorno 3 – Da John O’Groats a Durness, 90 miglia
Lungo il cammino verso ovest mi fermo a pranzare al Captain’s Galley, il famoso ristorante di pesce che Jim e Marie Cowie hanno ricavato da una vecchia ghiacciaia usata per la conservazione del salmone. È una tappa imperdibile di Scrabster, cittadina liquidata nel menu con la dicitura "un porto di pescatori con pochi fronzoli".
"Le radici di ogni famiglia del posto affondano nel mare," dice Jim, la sua voce gentile riecheggia leggermente nel soffitto a volta. Il fascino che contraddistingue gli abitanti di Caithness rende sopportabile il suo clima ostile. Jim ha alle spalle 50 anni di carriera nel commercio del pesce, e sceglie la sostenibilità non tanto per motivi etici ma per una questione di gusto.
"Non ordiniamo mai il pesce: mi basta scendere al molo ogni giorno e chiedere ai pescatori il pescato migliore e più fresco che hanno." Nel menu, accanto al nome di ogni piatto è indicato anche quello della nave che l'ha pescato. Il delizioso brodo thai preparato da Jim è un glorioso tributo alla freschezza degli ingredienti e alle sue doti culinarie di autodidatta, acquisite partendo da zero quando ha aperto il locale nel 2002.
La moglie Mary lo racconta così, "Un giorno è tornato a casa e mi ha detto: 'Ho appena comprato un ristorante.' Sono rimasta senza parole. Non aveva mai cucinato neanche un uovo sodo!"
Passata Thurso, proseguendo in direzione ovest lungo il confine più estremo del Regno Unito, comincia un tratto della NC500 dove è possibile allungare il passo. Ai lati della strada solitaria cominciano a radunarsi gruppi di vacche Highlander, riconoscibili dalle enormi corna e dalla frangia alla New Romantic. Alcuni surfisti impavidi trascinano la tavola verso il mare impetuoso, attraversando una spiaggia deserta dalla sabbia bianca.
Ogni tanto, soprattutto nelle strade ad una corsia, mi diverto a fingere di essere la star in uno spot di auto: aggrappo fermamente il volante e faccio uno sguardo da duro corredato da un mezzo sorriso accattivante. Non è facile risultare credibili a bordo di una Ford Focus a noleggio.
A Dunnet Head, il punto più a nord della Gran Bretagna, la North Coast tocca la Dunnet Bay Distillery, che non si sa come produce un delicato gin con gli estratti vegetali della flora che sopravvive alle avversità di questi luoghi. La ricercatrice di ingredienti Hanna Miedema raccoglie radici di rosa, sorbo selvatico e bacche di olivello spinoso per ottenere quello che chiama "il bouquet di fagioli stufati".
Con l'avvicinarsi di un inquieto tramonto, scendo nella cavità aguzza della Smoo Cave, una grotta che sembra uscita da un libro di Tolkien, sia per il nome che per l'aspetto: da un momento all'altro mi chiederanno di risolvere l'indovinello per entrare o inciamperò in un tesoro nascosto nell'oscurità. All'interno della grotta scroscia fragorosa una cascata, che, secondo la leggenda, conduce direttamente all'inferno.
Giorno 4 – Da Durness a Ullapool, 94 miglia
"L'autunno è bellissimo nel Sutherland", mi urla il ranger Donald Mitchell tenendomi aperta la portiera dell'auto e lasciandoci entrare il vento a metà scala di Beaufort. "Questo clima suggestivo si addice al paesaggio."
A nord-ovest di Durness, Balnakeil Bay diventa una calamita per i temerari in giorni come questi, dagli amanti del kite su terra che invadono la spiaggia, alle sule affamate che si tuffano in picchiata nel tumulto delle acque.
Donald proclama a gran voce una serie di luoghi e sembra fare d'accompagnamento ad una sinfonia elementare in fortissimo: Capo Wrath, la zona di test per bombardamenti dell'Europa occidentale, regolarmente tempestata di ordigni da migliaia di sterline, oppure gli enormi cunei rocciosi, eredità lasciata dal violento passato geologico a confutare la Teoria della Tettonica delle placche. Poi le rovine ricoperte di edera della chiesa di Balnakeil, cittadina che tra i suoi ex abitanti conta anche Donald McMurdo, un killer del XVII secolo che gettò 18 cadaveri dentro la Smoo Cave.
A causa della carestia delle patate e delle espulsioni delle Highlands avvenute nel XVIII e nel XIX secolo, la contea del Sutherland è stata brutalmente decimata. La distribuzione degli abitanti è molto irregolare. La North Coast tocca insediamenti caparbi dove elettricità e acqua corrente sono lussi recenti. È come fare un salto temporale ad un’era più rurale, quando il telefono prendeva raramente, la domenica era ancora domenica e i pochi negozietti presenti erano tutti chiusi per il giorno di riposo.
Ad eccezione del Cocoa Mountain di Durness. Mi fermo in questo bar cioccolateria per dei tartufi tartan e una tazza di cioccolata calda talmente densa da far rimanere in piedi il cucchiaio.
Quassù scopro molti fatti curiosi: il Cocoa Mountain sorge su un ex stazione di ascolto della Guerra Fredda, all'interno del Balnakeil Craft Village, un centro che racchiude diverse attività, tra cui una galleria d'arte e un parrucchiere gestito da un porno attore tedesco in pensione. Anche il clima si comporta in modo bizzarro mentre la North Coast serpeggia tra i loch che popolano la costa in direzione Ullapool: arcobaleni, correnti orizzontali poi riflessi dorati del tramonto sulle rocce sporgenti.
Giorno 5 – Da Ullapool a Torridon, 86 miglia
"La mia vita quassù è una scusa continua per fermarsi a bere una tazza di tè davanti al panorama," racconta la guida Tim Hamlet mentre mette su il fuligginoso bollitore in questa striscia di spiaggia che cinge Loch Lurgainn. Abbiamo da poco ritirato le canoe dalle acque tranquille del lago. Molto più su, circondato dalla nebbia, svetta lo Stac Pollaidh, un monte ricoperto da ginestre spinose che potrebbe essere abitato da una comunità di troll.
Attraverso il parabrezza la NC500 mi mostra un paesaggio gotico dopo l'altro ed è bellissimo quando finalmente scendo dall'auto e proseguo l'esplorazione a piedi. Tim è cresciuto in un remoto villaggio in Nepal ma il suo posto adesso è questa straordinaria terra che l'ha adottato.
"Molta gente di qui non condivide la mia scelta," riflette lanciando un pezzo di torta al suo border collie Kiera. "Per loro questa regione offre solo duro lavoro al freddo."
A sud di Ullapool, un paesino di pescatori che si nasconde dietro una fila di graziosi cottage affacciati sul mare, la NC500 si insinua attraverso Rossshire, una contea selvaggia di rocce scoscese e cascate violente e torbose. Arcipelaghi di isole emergono a largo, punteggiate da fattorie e allevamenti di salmone.
A ovest di Torridon, fendendo l'umidità del crepuscolo, i fari illuminano le casette di Bothy at Ben Damph: l'ultimo alloggio in cui dormirò per questo viaggio disconnesso dal mondo. Con entrambe le stufe a legna accese, l'antica stamberga si riempie di spartano tepore: la legna impilata contro le pareti di roccia riverbera le fiamme e qualche soffio di vento si insidia all'interno della casa. Fuori, nell'oscurità, risuonano i bramiti dei cervi in calore. I gufi bubolano.
Giorno 6 – Da Torridon a Inverness, 62 miglia
Il mattino dona un aspetto stravagante al lago sotto la baita: uno squadrone di pini scozzesi sembra montare la guardia lungo le sue sponde. Durante il tour in 4x4 all'interno della tenuta Ben Damph non riesco ad avvistare martore o foche ma incontriamo molti cervi.
Riprendo la North Coast, la strada abbraccia la costa mentre scende verso sud. L'Applecross Smokehouse è l'unico ristorante ed edificio della scarpata. È gestito da Derrick Maclver, pescatore in pensione, e sua moglie Lorna. Derrick schiaffa qualsiasi prodotto locale nel suo affumicatore, formaggi, trote, capesante, ma la sua specialità più gustosa è il salmone affumicato a caldo.
"È tutta un'altra cosa, mica come quella roba viscida affumicata a freddo," racconta. "Tra metterlo in salamoia e marinarlo nel whisky, mi ci vogliono tre giorni di lavoro prima di poterlo mettere nell'affumicatore."
Il villaggio di Applecross, con le sue eleganti case affacciate sul mare, è l'ultimo avamposto prima della sfida più spettacolare della North Coast. Bealach na Bà è la strada più ripida della Gran Bretagna, un tratto di asfalto malmesso ad una corsia che dopo una serie di curve impressionanti giunge in cima ad un monte brughiero. Dalla sua vetta aspra e tempestosa, si apre un panorama poderoso in qualsiasi direzione guardi, ma soprattutto verso il basso.
In mezzo ai fianchi granitici selvaggiamente deformati, la NC500 declina allegramente verso le acque d'argento del Loch Kishorn, la traiettoria che ci separa suggerisce una valutazione delle tempistiche ingannevole. "Ford Focus 2018," proclama una voce acuta nella mia testa mentre tiro il freno a mano. "Al volante dei propri sogni."
L'articolo è stato pubblicato per la prima volta a novembre 2018 ed è stato aggiornato a settembre 2020.
L'articolo era apparso nell'uscita di dicembre 2018 di Lonely Planet Magazine. Tim Moore ha fatto il suo viaggio nelle Highlands scozzesi grazie al supporto di Visit Scotland. I collaboratori di Lonely Planet non accettano gratuità in cambio di recensioni positive.