In viaggio nel magnifico nord del Perú

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Quasi tutti i viaggiatori che visitano il Perú per la prima volta fanno fatica a staccarsi dalle suggestive rovine di Machu Picchu. Ma la cosiddetta ‘città perduta degli incas’ è solamente la straordinaria introduzione a un paese ricco di estesi siti archeologici, imponenti cascate, fitte giungle, trekking ad alta quota e deliziosi ristoranti regionali. Molte di queste attrattive sono disseminate in misura sorprendente negli altopiani in gran parte inesplorati del Perú settentrionale.

Le spettacolari rovine di Kuélap, nella foresta nebulare del Perú settentrionale © Westend61 / Getty Images
Le spettacolari rovine di Kuélap, nella foresta nebulare del Perú settentrionale © Westend61 / Getty Images
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Se preferite la solitudine alla folla e l’esplorazione autonoma ai tour personalizzati, evitate Machu Picchu e puntate verso nord.

Kuélap

Più antica di Machu Picchu e situata a un’altitudine notevolmente superiore, Kuélap è un insediamento e centro cerimoniale preincaico di cui restano oggi pregevoli rovine. Costruita dai chachapoyas tra il 900 e il 1100 d.C., questa ampia città molto ben conservata sorge a 3000 metri su un crinale circondato da un anello di sensazionali pareti calcaree che farebbero sembrare minuscoli molti castelli europei.

A causa della sua posizione isolata che domina la stretta valle dell’Utcubamba, Kuélap non raggiunse mai la fama o la popolarità di Machu Picchu, ma la situazione potrebbe ben presto cambiare. La realizzazione di una funivia nel 2017 ha reso le rovine molto più accessibili. Le sue cabine a otto posti trasportano i visitatori lungo un vertiginoso tragitto di 4 km sopra una spettacolare valle a V; dalla stazione di arrivo le rovine distano solo 20 minuti a piedi. Dall’installazione della funivia, il numero di visitatori di Kuélap è più che raddoppiato, pur restando pari a un decimo del numero annuale di Machu Picchu. Andateci al più presto!


Catarata de Gocta

Gocta non viene quasi mai citata tra le grandi cascate del mondo. Prima che questa gigantesca cascata a due salti venisse misurata durante una spedizione nel 2005, solo gli abitanti della zona ne conoscevano l’esistenza. Con i suoi 771 metri, Gocta fu inizialmente dichiarata la terza cascata più alta del mondo, ma studi successivi l’hanno collocata in quindicesima posizione. Indipendentemente da ciò, le cascate sono davvero incantevoli, e nell’ultimo decennio il governo peruviano ha cercato di aprire la zona al turismo. Una serie di sentieri ben segnalati conduce gli escursionisti attraverso una fitta foresta umida fino a poca distanza dalla cascata superiore e da quella inferiore, che sono collegate da un ripido sentiero fangoso. Nonostante lo splendido paesaggio, tuttavia, il flusso turistico è ancora molto ridotto, e in una giornata tranquilla potrete avere una delle grandi meraviglie del Perú tutta per voi.

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La Catarata de Gocta è spettacolare sia da vicino sia da lontano © Brendan Sainsbury / Lonely Planet
La Catarata de Gocta è spettacolare sia da vicino sia da lontano © Brendan Sainsbury / Lonely Planet

Leimebamba

Il piccolo insediamento coloniale di Leimebamba, situato due ore a sud di Chachapoyas, è poco conosciuto al di fuori dei circoli archeologici. Oggi però il villaggio ospita uno dei musei di piccole dimensioni più belli del Perú, grazie a un gruppo di ricercatori che, scavando con entusiasmo nei pressi della vicina Laguna de los Cóndores, nel 1996 ha riportato alla luce oltre 200 mummie precolombiane custodite in torri funebri. Ubicato 5 chilometri a sud del centro abitato accanto a un delizioso giardino di colibrì e a un caffè biologico, il Museo Leimebamba espone le sue mummie dall’aspetto inquietante e molto realistico in una sala a temperatura controllata. L’esposizione è corredata da pannelli che spiegano come furono scoperte le mummie e forniscono interessanti informazioni sulla civiltà dei chachapoyas di cui sono espressione.

Se la loro storia vi affascina, potete ingaggiare le guide e noleggiare i cavalli per raggiungere il remoto sito di Laguna, dove furono rinvenute le mummie; il viaggio di andata e ritorno richiede tre giorni. Lì potrete pernottare in semplici bungalow, andare a pesca sul lago e scoprire dettagli affascinanti e poco noti sui leggendari guerrieri delle nubi del Perú settentrionale e sul loro stile di vita.


La Cordillera peruviana

L’innevata Cordillera peruviana, che fa parte delle Ande, include alcune delle montagne più alte del Sud America, tra cui il Huascarán (6768 metri, la vetta più alta del Perú) e l’imponente Siula Grande, reso famoso dal libro e dal film La morte sospesa. Ma questo fitto gruppo di montagne corrugate non è solo il selvaggio spazio ricreativo degli alpinisti esperti. Huaraz, città un po’ sciatta ma ospitale situata 420 chilometri a nord di Lima, è la capitale peruviana del trekking, dove escursionisti di ogni livello si ritrovano in bar per backpacker dall’aria molto vissuta per scambiarsi consigli e suggerimenti sui sentieri e racconti delle loro imprese. Il trekking di più giorni più popolare nei dintorni è il sentiero di Santa Cruz (45 chilometri, tre giorni), che costituisce un’alternativa più tranquilla al popolarissimo sentiero inca di Machu Picchu. Pur raggiungendo una quota vertiginosa (4750 metri), questo trekking non richiede guide, permessi preventivi o doti tecniche da alpinisti. Parte del divertimento del Santa Cruz è il fatto che induce a fare qualche escursione preparatoria per acclimatarsi. Da sempre una delle più popolari è il sentiero breve e non molto ripido che sale alla Laguna Churup, immersa in un gelido anfiteatro naturale a pochi chilometri dal centro di Huaraz.


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La Laguna Churup dalle acque cristalline, annidata nella Cordillera peruviana © Brendan Sainsbury / Lonely Planet
La Laguna Churup dalle acque cristalline, annidata nella Cordillera peruviana © Brendan Sainsbury / Lonely Planet

Chacas


Molte città del Perú settentrionale, distrutte dai terremoti, sono state ricostruite rapidamente in economia e sono caratterizzate oggi da un anonimo stile moderno. La piccolissima Chacas, situata sul versante orientale della Cordillera Blanca a 3360 metri sul livello del mare, è una gradita eccezione. Ciò è dovuto alla lungimiranza di un missionario italiano, Padre Ugo de Censi, che arrivò in città come parroco a metà degli anni ’70 e, per contrastare la povertà della regione, fondò una cooperativa di intaglio del legno. La Cooperativa Don Bosco non solo offre ai giovani la possibilità di affinare le loro doti in quest’arte (a cui si sono recentemente affiancate la produzione di vetro e la tessitura), ma ha anche contribuito a dare nuova vita al tessuto urbano di Chacas. Danneggiata da numerosi terremoti, la chiesa locale Mama Ashu è stata ricostruita ed è oggi una bella struttura di ispirazione rinascimentale impreziosita da magnifiche porte di legno e, all’interno, da splendidi stalli del coro e una pala d’altare barocca meticolosamente restaurata.

I lavori della cooperativa si possono ammirare non solo nella chiesa ma in tutta la città, i cui edifici bianchi sono noti per i loro caratteristici balconi e balaustre in legno. Chacas è anche un’eccellente base di appoggio per i trekking lunghi nella vicina Cordillera Blanca.


L’architettura di Chacas è composta da caratteristici edifici bianchi © Estivilml / Getty Images
L’architettura di Chacas è composta da caratteristici edifici bianchi © Estivilml / Getty Images
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Moyobamba


Viaggiando in direzione est dalle spiagge adatte al surf di Máncora, attraverso le foreste nebulari degli altopiani settentrionali immerse nella nebbia, si raggiunge Moyobamba, porta di accesso alla foresta pluviale più grande del mondo.

Andate a vedere i colibrì a Moyobamba, la ‘città delle orchidee’ @ Bob Balestri / Getty Images
Andate a vedere i colibrì a Moyobamba, la ‘città delle orchidee’ @ Bob Balestri / Getty Images

Moyobamba viene spesso liquidata come una fermata d’autobus nobilitata per i viaggiatori diretti nel folto della giungla amazzonica, ma la cosiddetta ‘città delle orchidee’ merita di più che un’occhiata sommaria. Le autorità turistiche, in collaborazione con le comunità locali, hanno sviluppato nella zona numerose attività ecologiche, tra cui escursioni al Morro de Calzada (una montagna boscosa con un punto panoramico e una ricca avifauna), gite in barca sul sinuoso Rio Mayo (un’anticipazione del possente Rio delle Amazzoni) e visite al Waqanki Orchid Center, che ospita anche numerose specie di colibrì.

I terremoti hanno raso al suolo gran parte degli edifici antichi della città, ma Moyobamba offre comunque una piazza principale decorata con fiori e, a poca distanza da questa, un paio di caffetterie di prim’ordine che vendono il caffè di produzione locale. Per chi proviene da ovest la città è anche la prima vera occasione di assaggiare l’autentica cucina amazzonica, che offre pesce gatto alla griglia, juanes (palline di riso bollito avvolte in foglie di bijao) e – per i più coraggiosi – le termiti. Come prima tappa vi consigliamo La Olla de Barroyour, un ristorante a tema ispirato ai tiki polinesiani.


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Perú
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