Le strade tra i monti di Maiorca

5 minuti di lettura

Henry Catchpole assapora l’emozione della guida lungo strade mozzafiato, attraversando l’isola di Maiorca dall’edonismo del sud-ovest alla solitudine del nord.  Seguite i suoi consigli per vivere un viaggio ricco di emozioni sull'isola delle Baleari.

La vista da Puig de na Franquesa ©Petr Brezina
La vista da Puig de na Franquesa ©Petr Brezina
Pubblicità

Ho sempre provato una punta di tristezza per i concorrenti di Love Island, il popolare reality show. Praticamente reclusi sull’idilliaca Maiorca, senza accesso ai trasporti né la possibilità di uscire ed esplorare questa splendida isola, sono costretti a starsene a bordo piscina a guardare le montagne in distanza o la costa, chiedendosi cosa ci sia là fuori. 

Se potessero organizzare un’evasione, credo che porterebbero i loro fisici palestrati a Magaluf, ordinerebbero un paio di Margarita e si godrebbero i lussi del Nikki Beach. E perché no? Amo i contrasti, e palazzoni e bar con musica a tutto volume sono la perfetta antitesi dell’aspro e selvaggio sito Unesco al centro di questo magnifico itinerario. Non è forse vero che l’ambiente naturale si apprezza di più dopo aver conosciuto quello artificiale? Senza contare che mi diverte l’idea di iniziare il viaggio dal sud-ovest dell’isola più grande delle Baleari e avere come meta l’estrema punta settentrionale dello stesso scoglio. 

Ma forse Magaluf è un po’ troppo. Magari, come ho fatto io, iniziate da Palma, il capoluogo che incontrerete risalendo la costa. Nella città vecchia vado a bere un caffè da Arabay, un locale in cui mi fermo spesso a sorseggiare qualche pregiata miscela. Scendo poi lungo il dedalo di stradine e mi trovo infine a sbirciare dal basso la torreggiante cattedrale gotica. Davanti si allarga l’azzurro intenso della baia, in cui ondeggiano yacht lussuosi. 

Iniziate il vostro tour da Palma ©vulcano
Iniziate il vostro tour da Palma ©vulcano

A nord di Palma, la strada procede rettilinea per chilometri in mezzo a un paesaggio piatto. Giù i finestrini o, se potete, la capote: l’aria è tiepida e sempre più pulita a mano a mano che la città lascia il posto alla campagna. L’assenza di curve può apparire noiosa, ma viste le molte che troverò più avanti mi godo la sensazione crescente di attesa mentre, in distanza, la massa confusa della Serra de Tramuntana si trasforma in una serie di creste e picchi dai contorni netti. 

Ho sempre paura di mancare la svolta e finire nel tunnel che cancella ogni panorama, ma per fortuna una rotatoria subito dopo Bunyola mi ricorda di girare. Mentre il grosso del traffico procede dritto verso la galleria, giro a sinistra e imbocco la vecchia strada che sale al Coll de Sóller. Come spaghetti immersi nell’acqua bollente, la strada dritta si ammorbidisce improvvisamente e serpeggia verso l’alto per 21 tornanti, prima di ridiscendere per altri 30. Un saliscendi di poco più di dieci chilometri rispetto ai tre se si prende il tunnel, ma la vista è decisamente migliore, ed è un piacevole assaggio di ciò che vi attende. 

A Sóller fate provviste e benzina per la seconda parte del viaggio. So che dovrei raccomandare il pesce o il locale arroz brut, una specie di minestra di riso, ma confesso di avere gusti più dissoluti. Non so rinunciare alle ciambelle ricoperte di cioccolato, e con ricoperte intendo totalmente racchiuse in un guscio di cioccolato di bassa qualità. Al supermercato le vendono fresche, ma non disdegno quelle confezionate della stazione di servizio. 

Pubblicità
Le strade tra i monti di Maiorca ©kovop
Le strade tra i monti di Maiorca ©kovop

Puig Major è il punto più elevato di Maiorca (1445 m) ed è in quella direzione che prosegue la strada. Si ha davvero l’impressione di arrampicarsi sulla sierra e il tunnel scavato nella roccia viva nei pressi della cima non fa che acuire la sensazione di lasciarsi il resto del mondo alle spalle. Un ultimo sguardo in basso verso Sóller, e poi via dentro la bocca oscura come Alice nella tana del coniglio. 

Riemersi alla luce, vi troverete circondati da pallide cime che spuntano attraverso la linea degli alberi. Le valli intrappolano bacini verdazzurri, sospesi tra i ripidi versanti come le pozze d’acqua che piegano i tendoni dopo un temporale. Giungerete poi agli archi di un acquedotto. Non passateci sotto, non ancora. Girate invece a sinistra verso Sa Calobra. Questa strada senza uscita procede in salita, attraversa una bassa conca e poi si getta a capofitto in una delle più spettacolari sequenze di curve dell’isola. Non mi credete? Incomincia col disegnare un anello di 270 gradi per poi avvolgersi su se stessa chiudendosi a nodo. Faccio sempre una pausa in questo punto per guardare oltre il ciglio, perché il modo in cui il nastro d’asfalto precipita per il paesaggio fino al mare ha la fluidità controllata di un quadro di Miró (che visse a Maiorca). In effetti è opera di un ingegnere nato sull’isola, ma su di lui tornerò tra breve. 

Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Sa Calobra Maiorca
La strada di Sa Calobra ©Bildgigant

La strada è stretta e l’aderenza non ottimale, ma c’è una buona visibilità e guidare è divertente, pur con la dovuta prudenza. Partite sul presto o sul tardi. Io mi sono messo in viaggio di prima mattina, con le ombre ancora fresche della notte, e ho visto il sole scendere nel mare mentre svaniva la calura del giorno. In entrambi i casi, sarà mille volte meglio che dividere la strada con una marea di gente in viaggio su due o quattro ruote. 

Tornati in cima, ora potete passare sotto gli archi. Addentratevi fra i monti e scendete nel grazioso porticciolo di Port de Pollença. Come Sa Calobra, la strada che da qui arriva al faro di Cap de Formentor è opera dell’uomo la cui statua si erge in cima al primo belvedere: Antonio Parietti. Da quando ho fatto la sua conoscenza, cerco sempre di vedere il paesaggio attraverso i suoi occhi. Come gli è venuta l’idea di costruire una strada così in alto? È stato solo per il panorama che ha scelto di torcere il percorso in un modo piuttosto che in un altro? 

Ben asfaltato e poeticamente pittoresco, questo cul-de-sac costiero fa da contraltare al capolavoro di Parietti fra i monti. Mi ricordo, una sera, di aver parcheggiato in fondo e aver guardato le scogliere in lontananza, dentellate come la facciata della cattedrale di Palma. Poi il faro ha preso vita, offrendo uno spettacolo più modesto ma non meno suggestivo di quello che stava per iniziare nei club di Magaluf, ad anni luce di distanza. 

Pubblicità

Leggi anche:

Pubblicato nel

Destinazioni in questo articolo:

Isole Baleari
Condividi questo articolo
Pubblicità