Turismo lento seguendo la Strada Maestra Adriatica in Croazia

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

Se non sapete scegliere tra mare, entroterra, cibo e un lungo viaggio on the road, questo itinerario lungo la costa della Croazia potrebbe essere quel che fa al caso vostro. Qui Alex Crevar celebra i 640 chilometri della strada che corre lungo le coste croate – una poltrona in prima fila davanti a 1185 isole – che offre ricchezze culturali e prodezze culinarie. 

Strada maestra adriatica in Croazia
La Jadranska Magistrala, la Strada maestra adriatica ©LianeM
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La mia prima esperienza croata (vent’anni fa) fu proprio sulla Jadranska Magistrala, la Strada maestra adriatica, che abbraccia il litorale da Rijeka/Fiume, a nord, fino al confine con il Montenegro. Passa vicino a circa 1200 isole, una distesa infinita di vigne, siti Unesco, parchi nazionali e uliveti. Ma allora non sapevo nulla di tutto ciò: stavo solo navigando a vista. In quel primo viaggio in macchina il nastro d’asfalto a un’unica corsia – parte della E65 che confluisce nella più piccola D8 – si snodava sotto le ruote della mia gialla Fiat a noleggio mentre attraversavo le Alpi Dinariche: da un lato una striscia di cime calcaree dentate pericolanti sopra di me, dall’altro il mare molto più in basso. Strade ‘zen’ libere fino all’orizzonte improvvisamente si trasformavano in tornanti da far paura e curve in salita da affrontare in prima, mentre un arcobaleno di barche a vela facevano la loro apparizione in una baia sassosa. 

Ai miei esordi come giornalista di viaggio, avevo l’idea che bastasse scegliere uno dei molti paesini isolati e chiudermi nel mio bungalow a scrivere. Lì avrei confezionato una storia da far sbalordire il mio editore (che ancora non avevo). Sarebbe stato perfetto, se avessi potuto anche osservare pescatori seduti al sole a rammendare le reti, una sigaretta tra i denti. E forse delle barche, tirate a riva su una spiaggia sassosa, la poppa accarezzata dalle onde blu dell’Adriatico. Seppi di essere arrivato nel posto giusto quando mi accodai a passo di lumaca dietro un uomo che conduceva per le briglie un asino carico di ceste con grappoli d’uva. E i pescatori c’erano, tra l’altro. E due volte al giorno mi univo alla processione degli abitanti che andavano ad attingere acqua di sorgente che sgorgava da un tubo infisso in una parete di roccia. 

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Durante questi momenti di vita comunitaria imparai tutto quel che c’era da sapere su spiagge segrete, grotte e attività all’aperto che non avrei mai associato a quel paese appena diventato indipendente. 

Non è cambiato molto da allora, almeno per me. Ogni anno guido sulla Jadranska Magistrala sia per lavoro (come giornalista) sia per piacere. La Croazia però non è più un segreto per nessuno. Eppure, in certo qual modo, la sua popolarità rende questa strada di lenta scoperta ancora più speciale. Oggi, mentre turisti di fretta sfrecciano per raggiungere i ‘luoghi da non perdere’, coloro che hanno un diverso ritmo mentale – e amano avventure autentiche – sanno che devono far altro. 

‘Guidare un’auto – o meglio ancora una motocicletta – lungo questa litoranea è perfetto per assaporare la diversità della Croazia’, mi dice Veselka Huljic, direttore di AndAdventure. L’operatore di turismo avventura con sede a Spalato offre uscite in kayak da mare, escursioni a piedi e in bicicletta, ma la sua specialità sono i tour su misura. ‘Non si arriva a conoscere in profondità questo paese se si ha un itinerario prestabilito’, ribadisce Huljic. ‘Fermatevi dove vi piace di più lungo la costa e salpate per le isole per godervi la cultura, i parchi, il cibo, il vino. Chi va piano comincia subito a sentirsi come a casa’. 

Nel corso degli anni la Strada Maestra Adriatica è diventata la mia risorsa segreta per scoprire tutti gli aspetti e le tradizioni diverse del paese. Ed è sempre stata una raccomandazione a colpo sicuro per la sequela di amici e famigliari in visita. Basta dire che si accede a cinque parchi nazionali, ognuno dei quali apre un angolo visuale diverso. 

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le spettacolari cascate nel parco di Krka  ©Roxana Bashyrova
le spettacolari cascate nel parco di Krka ©Roxana Bashyrova

Quello del Velebit settentrionale, con ampia vista sul mare, è il punto di partenza per i trekking nei Monti Velebit, parte della Via Dinarica transbalcanica che va dalla Slovenia alla Macedonia. Il Paklenica, dove confluiscono gole profonde, è famoso tra gli arrampicatori. Krka offre ai visitatori alcune delle cascate più belle del continente. E i parchi sulle isole Kornati e Mljet danno al viaggiatore un’idea di quell’essere lontano da tutto e da tutti che è parte del fascino di questa costa. 

Quattro siti Unesco si allineano lungo la strada: la cattedrale di san Giacomo a Šibenik, il centro storico di Trogir, il palazzo di Diocleziano a Spalato e la città vecchia di Dubrovnik circondata da mura. Ognuno di essi offre uno squarcio sul passato dell’Adriatico, e ancora non sono comprese le rovine romane e greche lungo tutta la strada ostentate con tale nonchalance che è normale passare davanti a qualcuno che cammina distrattamente sopra blocchi di pietra antichi. La città di Zara, per esempio, è come un museo a cielo aperto dove il foro e le strade costruite dai romani ospitano la vita di tutti i giorni. 

Il centro storico di Trogir © CherylRamalho
Il centro storico di Trogir © CherylRamalho
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Chi ha avuto notizia della Croazia come un paradiso gastronomico, può percorrere la Jadranska Magistrala come una successione di tappe culinarie. L’isola di Pag nel nord della Dalmazia è la capitale del formaggio di pecora e la sua specialità, il paški sir, deve il suo gusto all’erba salata di cui si nutrono le greggi. La strada passa poi per Posedarje, nota per il pršut (prosciutto). Più a sud, si oltrepassa la penisola di Pelješac, dove viaggiatori buongustai accompagnano le ostriche appena pescate nella baia con uno dei migliori vini rossi della regione, prodotto con un vitigno locale, il Plavac mali. 

Due decenni fa, i sapori e le immagini e i taccuini con illeggibili pagine a zampe di gallina restarono con me per molto tempo dopo aver lasciato la Strada Adriatica e restituito la mia Fiat gialla. Non mi ricordo di aver venduto nessun articolo su quel viaggio. So per certo che fu l’inizio della mia vita da scrittore. E, cosa ancora più importante, cambiò per sempre il mio modo di viaggiare. 

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