Il fascino discreto dell'entroterra
L'Entroterra non è solo il territorio a ridosso della costa, come da definizione, ma nella sua accezione più larga consideriamo la terra che siamo disposti a esplorare dopo essere andati al mare. Terra di risulta? No, terra di fascino proprio, che merita un viaggio a sé. Magari fuori stagione, quando la spiaggia è deserta e il mare imbalneabile, non ci sono code infernali in autostrada e non dovete sfidare gli dèi dell'overbooking per raggiungerle.
L’entroterra è cool. Complici anche le politiche per la destagionalizzazione del turismo di massa, le mete (non troppo) vicine al mare vi richiamano col profumo del sottobosco, con i canti tradizionali che si perdono nel vento e nella notte dei tempi, con le arti e i mestieri antichi che riprendono vita nei loro borghi arroccati, con un patrimonio naturale da preservare. Destinazioni che normalmente vengono "oscurate" dalle vicine coste, tornano a risplendere fuori stagione. Una valorizzazione che passa anche dai servizi che decidono di offrire: la programmazione culturale, la possibilità di scoprire le loro tradizioni, la fauna e la flora endemica, buon cibo e leggende che non vanno dimenticate.
In Barbagia per scoprire le radici autentiche della Sardegna
È dal 1996 che il Comune di Oliena, in provincia di Nuoro organizza la manifestazione “Cortes Aperta" per raccontare le sue tradizioni. Negli ultimi anni il suo esempio viene seguito da decine di paesini della Barbagia, che aderiscono ad Autunno in Barbagia, un evento che richiama migliaia di visitatori. Dai primi di settembre fino quasi a Natale tanti piccoli borghi celebrano le loro tradizioni più antiche: Bitti, Austis, Dorgali, Lula, Orgosolo, Ovodda, Fonni sono solo alcuni.
Vedrete come si prepara il pane lentu orotellese, potrete assistere all'intreccio dei cestini di asfodelo a Ollolai, ammirare i costumi tipici di ciascun paese e la rappresentazione dell'antico matrimonio "Su Cojubiu", scoprire gli antichi mestieri come la lavorazione della cera d'api a Desulo per produrre candele, l'intaglio delle maschere dei mamuthones a Mamoiada. Se vi manca il mare, da Punta Manna e Punta de S’Aschisorju, due picchi che superano i mille metri ai confini col Gennargentu, nelle giornate limpide potete scorgere la costa.
Tra i canyon nelle gole di Loup e Verdon
Nell'entroterra tra Nizza e Cannes vi aspettano le gorges, ovvero gole scavate dai fiumi Verdon e Loup, coi loro bacini naturali da navigare in pedalò e le pareti perfette per l'arrampicata, costeggiate da strade panoramiche che vi regalano una vista spettacolare. Dalla Costa Azzurra sconfinate nella regione del Var, addentratevi nel Parco Naturale del Verdon partendo da Tourtour, uno dei più bei villaggi di tutta la Francia, proseguite per Aups e arriverete al Lac de sainte-Croix, che anticipa le Gorges du Verdon: siete arrivati nel Grand Canyon d’Europa. A Sainte-Croix du Verdon potete noleggiare un paddle o una canoa e pagaiare con tutta calma sullo specchio d'acqua verde smeraldo che si insinua da millenni tra i costoni di roccia.
Puntate verso le Gorges du Loup se preferite fare village-hopping, ovvero saltabeccare da un borgo all'altro a caccia di souvenir gastronomici. Partite dal grazioso borgo medievale di Saint-Paul de Vence dove potete fermarvi ad ammirare la Chapelle du Rosaire dipinta da Matisse, proseguite verso Tourrettes-sur-Loup dove a marzo si tiene la spettacolare festa delle violette. I paesini successivi sono un bengodi per fare incetta di prodotti locali: gelatine di frutta, confetture, olio, miele ai fiori d'arancio. Fermatevi a Gourdon, il tipico villaggio provenzale che vi conquisterà con i suoi atelier di profumi e le piccole boutique artigiane. Se avete nostalgia del mare, dalla terrazza dello Chateau de Gourdon potrete stendere lo sguardo su tutta la valle fino ad Antibes e se il cielo è terso, con un po' di fortuna, scorgere la Corsica all'orizzonte.
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In giro per i borghi di pietra in Istria
L'Istria da qualche anno si è ritagliata un'ottima reputazione di destinazione gourmet accessibile: negli ultimi anni sta collezionando sempre più stelle e riconoscimenti elargiti dall'alta ristorazione. Ma anche in una modesta konoba, ovvero in una taverna, riuscirete a scaldare le papille con una generosa grattugiata di tartufo bianco o nero, di cui è generosa la foresta di Montona (Motovun, in istriano). Approfittatene per visitare l'omonimo borgo di pietra, arroccato su una rupe carsica, con la sua via principale acciottolata che si arrampica verso il duomo. Da qui, nel caso ne sentiste la mancanza, potete allungare lo sguardo fino al mare.
Partendo dalla costa visitate la cittadina di Valle (Bale), sede di un virtuoso esperimento di accoglienza diffusa con il progetto di riqualificazione Mon Perin, che coinvolge tutto il borgo fino alla costa, dove si trova un glamping molto gettonato in stagione. Pisino (Pazin) è un borgo letterario che ha ispirato Jules Verne e Dante Alighieri, che pur non essendo mai stati qui si sono ispirati nelle loro opere alla sua impressionante foiba profonda 130 metri, scavata dal fiume Pazinčica. Qui potrete visitare le sue grotte, guidati da uno speleologo. Proseguite il vostro giro dei borghi di pietra visitando Vermo (Beram), Sanvincenti (Svetvincenat), Zavrsje noto come Piemonte d'Istria, Portole (Oprtalj) e il borgo da record di Colmo (Hulm), che ha la particolarità di essere il comune più piccolo del mondo registrato nel Guinness dei Primati: la sua superficie misura appena 100x30 metri.