48 ore a bordo del Trenino Verde delle Alpi in Svizzera
Le ferrovie svizzere sono leggendarie per puntualità, qualità del servizio e per le tecnologie avveniristiche che sono state messe in campo nel corso degli anni per rendere totalmente “viaggiabile” in treno un paese completamente coperto da montagne altissime. Il Trenino Verde delle Alpi, servito dalla rete ferroviaria svizzera BLS, consente di viaggiare in treno nel cuore della Svizzera, da Domodossola a Berna. Il documento ideale di viaggio è la carta giornaliera BLS Trenino Verde che permette di salire e scendere lungo il percorso del treno quante volte si desideri e comprende una gita in battello sul lago di Thun. Lo abbiamo provato per voi.

Mattina del primo giorno
La prima stazione svizzera dopo Domodossola è Brig. È un luogo topico sul percorso del Passo del Sempione, tappa di commerci importantissima nel corso del Rinascimento, come testimonia un grande castello, successivamente stazione strategica nei pressi del celebre traforo ed oggi ancora al centro delle comunicazioni sia per chi il passo vuole affrontarlo a piedi, sia per chi si sposta in treno. È qui che, usciti dall’Italia, ci imbarchiamo sul Trenino Verde delle Alpi dirigendoci a Berna e alla scoperta delle molteplici soluzioni di viaggio a emissioni (quasi) zero che la Svizzera sta proponendo ai suoi cittadini e visitatori.

Il Trenino Verde delle Alpi, infatti, è alimentato al 90% con energia idroelettrica e rientra in quel quadro di sistemi di spostamento ecosostenibili sul quale da tempo il paese alpino sta puntando. Attraversando paesaggi splendidi, dai quali sembrano poter spuntare le caprette di Heidi dopo ogni curva, arriviamo a Berna, una delle città più verdi d’Europa. Questo titolo se l’è meritato non solo per i giardini e il rapporto equilibrato con la natura circostante, ma anche per il biglietto integrato che consente di viaggiare su quasi tutti i mezzi pubblici e di cui si beneficia soggiornando negli hotel della città. Ottima soluzione, perché la capitale della Svizzera è una città assolutamente godibile a piedi nel centro storico, ma la cui viabilità comprende anche diversi impegnativi saliscendi, oltre ad alcune attrattive un po’ fuori mano.

A Berna va assolutamente fatta una passeggiata nel centro storico, ricostruito interamente dopo un incendio nel 1405 e che conserva ancora un impianto medievale perfetto. Vi spiccano alcuni edifici di rilievo, una grande chiesa chiamata Münster, che comprende la più alta guglia gotica della Svizzera, numerose bizzarre fontane antiche, con figure allegoriche e spaventose, e soprattutto la celebre Torre dell’Orologio, o meglio - come la chiamano più poeticamente qui - la Torre del Tempo. Questo grande monumento scandisce le giornate di Berna da secoli, indicando l’ora con un complesso meccanismo di figure mobili e diorami, campane, trombette e canti di gallo meccanico. Un sistema complesso ma studiato in modo da comunicare con precisione a tutta la città l’ora esatta, per la quale gli svizzeri hanno notoriamente una predilezione.
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Comunicare è importante, infatti, e a Berna si trova un avveniristico Museo delle Comunicazioni, che illustra quanto i mezzi di comunicazione, ma soprattutto l’atto del comunicare, siano importanti e intrecciati con la vita di tutti i giorni. Fra le istallazioni multimediali e interattive, non perdete la sezione ‘storica’ con decine di oggetti che faranno compiere a chi ha almeno 40 anni un tenero salto nel tempo.
Con un’agile corsa in tram è il momento di fuggire al Parco delle Rose (Rosengarten). Da questo grande giardino pubblico, dove potrete fermarvi per pranzare in un ristorante con vista, si può ammirare tutta la città e leggerne perfettamente il tessuto urbano. Oggi il Rosengarten comprende oltre 220 varietà di rose e un’infinità di altri fiori, un tempo però era il cimitero cittadino. In alternativa al parco, potreste salire con la funicolare al monte di Berna, il Gurten, sempre per pranzare, ma anche per fare una divertente corsa sul bob estivo su rotaia o dedicarvi a passeggiate nei dintorni. Un po’ di wilderness a pochi minuti dalla città.

Pomeriggio del primo giorno
L’ordine lo potrete decidere voi, certamente però le cose cha vanno fatte sono due, o meglio tre. Una è la visita al Centro Paul Klee, dedicato al grande artista e alla sua evoluzione pittorica, o piuttosto al suo percorso intellettuale. Ospitato in un edificio progettato da Renzo Piano alle porte della città, il centro è la puntuale risposta svizzera alla Collezione Guggenheim e, se non conoscete Klee, vi aprirà un mondo; se lo conoscete, vi appassionerà di certo con tele, studi, incompiuti e con una sezione di apparati che aiuteranno a comprendere la lunga ed elaborata evoluzione dell’artista e la sua molteplicità di interessi.
L’altra cosa da fare è godersi un po’ di relax alle Piscine pubbliche, di accesso libero e gratuito, nel cuore della città. Berna sorge su un’ansa del fiume Aar, le cui acque sono piuttosto pericolose, anche se i più temerari cedono al richiamo allettante di un bagno. Niente di meglio quindi di una bella piscina immersa nel verde come quella di Marzili, al cospetto della mole imponente del municipio e a due passi dal corso del fiume, per vivere la ben più sicura illusione di bagnarsi nelle sue acque, e godere la certezza del refrigerio che ne deriva.
Siamo a Berna già da un giorno e non abbiamo ancora parlato di una delle regioni fondamentali per venire qui: la birra. Non unica in Europa, anche la capitale svizzera si fregia del titolo di ‘città della birra’. Noi non facciamo differenze né classifiche, le lasciamo a voi, ma di sicuro non ci esimiamo dall’assaggiare: le opzioni sono molte, dalla birreria con birrificio ricavata nella vecchia stazione dei tram, proprio sopra all’area verde dove scorrazzano semiliberi gli orsi di Berna (simbolo della città), alle tante birrerie del centro, alcune delle quali ospitate ancora nelle vecchie cantine sotto il livello stradale, che sicuramente avrete notato passeggiando.
Dopo l’aperitivo siete pronti per cenare: il nostro consiglio è di scendere al livello del fiume e rivolgersi ai ristoranti sulla riva, alcuni più tradizionali, altri moderni, altri ancora simili a grill-bar. Il primo giorno è andato e il trenino ci attende domani.

Mattina del secondo giorno
Se capitate a Berna di martedì, non perdete l’occasione di fare un giro nel colorato mercato della frutta e dei fiori sulla piazza del Municipio, dove in verità potrete trovare anche altre cibarie e, poco distante, una sezione dedicata a cappelli, vestiti e altro. Potrebbe essere una buona idea fare provviste per il viaggio e mangiare qualcosa a bordo del treno, come i locali pare facciano d’abitudine. Ci dirigeremo, infatti, verso il Lago di Thun a bordo del Trenino Verde delle Alpi, per immergerci in uno scenario che se non fosse reale sembrerebbe frutto della fantasia di un illustratore.
Scesi alla stazione di Thun, raggiungiamo il fiume, che è sempre l’Aar, per andare a vedere i surfisti, che sfruttano le rapide per cavalcate solitarie, poi ci imbarchiamo su un battello a ruota che avrà cent’anni almeno: bellissimo. Il biglietto del treno, infatti, vale anche per il battello sul lago, che effettuando varie fermate conduce fino a Spiez. Se non avete già provveduto con gli acquisti del mercato di Berna, a bordo del battello potrete mangiare in un buon ristorante. Ordinate un piatto di pesce lacustre passando in rassegna le dimore storiche, i manieri e gli scorci più belli del lago, circondato da un anfiteatro di altissime montagne.

Pomeriggio del secondo giorno
Fra queste montagne è possibile salire in funivia al Niederhorn e la fermata dell’impianto di risalita è, con efficienza svizzera, proprio di fronte all’imbarcadero. Potevano non esser in perfetta coincidenza anche le corse? Ovviamente, siamo in Svizzera! Dalla cima del Niederhorn si spazia su panorami infiniti e vallate che sembrano disegnate, si prende il sole o ci si incammina verso i passi delle Alpi.
Ripreso il battello raggiungiamo Spiez. È una metà ancora poco battuta, ma ha tutte le carte in regola per farvi innamorare, con il suo vasto e placido porticciolo, il castello a picco sul lago e le viuzze acciottolate. Un comodo autobus collega il pontile della cittadina con la stazione dei treni, dove risaliamo a bordo del nostro Trenino Verde delle Alpi diretti verso il cuore delle montagne. Fuori dal finestrino scorrono boschi, vallate, mandrie di vacche che sembrano prender vita dall’etichetta laccata di una confezione di carne in scatola e un cielo che dal celeste scuro rapidamente si rannuvola e poco dopo con nonchalance si rischiara.
Si scende a Kandersteg, una delle tante località montane del cuore della Svizzera, un villaggio di legno e pietre base di partenza per numerose escursioni, come quella nella Valle del Gastern. Da Kandersteg si raggiunge con un bus Bütschels e poi da qui si parte per una piacevole camminata lungo il fiume Kander che porta alla romantica valle di Gastern. La valle circondata da alte vette dalla quali si possono ammirare cascate che sgorgano dalle pareti rocciose, offre il tipico e meraviglioso paesaggio alpino svizzero fatto di una flora unica e armoniosi prati in fiore; un autentico paradiso immerso nella natura incontaminata.
Ecco un’altra piacevole escursione legata a un luogo importante per la storia delle ferrovie, filo rosso di questo nostro assaggio di Svizzera. Ci rechiamo infatti alla Rampa Nord a Frutingen dove da posizione privilegiata (un antico castello abbandonato che domina una vallata) osserviamo questa costruzione, un semplice ponte ferroviario, che pur essendo stata eretta oltre cent’anni fa era già predisposta per l’elettrificazione. Una lungimiranza che dovremmo prendere da esempio anche oggi, affidandoci sempre più ai mezzi pubblici possibilmente a basse emissioni come il trenino che per 48 ore ci ha scorrazzato fra le vette elvetiche.
Il Trenino Verde delle Alpi non si limita a queste tappe, ma noi le abbiamo scelte per un itinerario di 48 ore con partenza e arrivo a Domodossola, verso la quale ci dirigiamo. Voi potete decidere di ripercorrere i nostri passi oppure prolungare la visita. Quello che è sicuramente necessario è un documento di viaggio per visitare la regione a bordo del Trenino Verde delle Alpi ovvero la carta giornaliera BLS Trenino Verde, ora anche disponibile per due giorni, che permette di salire e scendere lungo il percorso del treno quante volte si voglia al giorno e comprende anche la gita in battello sul lago di Thun. La carta è acquistabile su bls.ch/treninoverde o tramite i rivenditori ufficiali. Se lo farete, ne varrà la pena.